Il ministro Adolfo Urso attacca Stellantis: impegni non rispettati. Gigafactory a rischio

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Written by Alessio Ippolito
Attivo nel settore del digitale dal 2008, ricopro il ruolo di CEO e fondatore di ALESSIO IPPOLITO S.R.L. Editore, un'entità che possiede una rete di oltre 70 siti internet, concentrata sul mondo degli investimenti finanziari. Registrato presso l'Ordine dei Giornalisti di Roma dal 22/02/2022. Attualmente, sono il direttore responsabile della rinomata pubblicazione sulle criptovalute, Criptovaluta.it. A marzo 2023, ho assunto inoltre la direzione di TradingOnline.com, espandendo ulteriormente il mio impegno nel giornalismo finanziario.
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Attivo come analista economico dal 2009, collaboro con TradingOnline.com dove fornisco approfondimenti sul Forex, sulla macroeconomia e sul mercato azionario, prestando particolare attenzione alle economie in ascesa quali quelle di Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Ricopro inoltre il ruolo di caporedattore per il rinomato giornale online Criptovaluta.it, una risorsa chiave per chi è interessato al settore delle criptovalute e del Bitcoin. Il mio interesse si estende al mercato degli ETF, soprattutto quelli negoziati a New York, mantenendo sempre un'attenta osservazione sulle dinamiche di mercato.
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Continuano gli attriti tra Stellantis e governo italiano. Questa volta è il ministro Adolfo Urso, che accusa il gruppo dell’automotive di non aver rispettato gli impegni. In ballo c’è la gigafactory di Termoli, progetto che prevede anche la partecipazione di fondi ottenuti tramite PNRR e che rischia di saltare, almeno secondo quanto è stato affermato dal ministro, proprio a causa di certi movimenti poco chiari da parte del gigante italo-francese dell’auto.

L’intervento è avvenuto all’interno del meeting di Rimini e rinfocola attriti già evidenti tra il governo e Stellantis, che si trascinano ormai da tempo e su più questioni, che riguardano sia il mantenimento di certi livelli di attività produttiva in Italia, sia il futuro del gruppo che ha in cassa brand storici come Fiat e Alfa Romeo.

Governo in linea con le promesse, Stellantis no

È questa l’accusa, piuttosto chiara, del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, che è intervenuto al meeting di Rimini accusando direttamente Tavares. Durante il primo incontro tra le parti, Urso racconta di aver soddisfatto le richieste del CEO del gruppo, che prevedevano lo stop a Euro 7, incentivi alla produzione in Itlia e un futuro obiettivo da raggiungere sulle rottamazioni, obiettivi che secondo Urso sarebbero stati raggiunti e mantenuti dal governo.

E c’è spazio, sulla questione, anche per contestare quanto fatto dai governi precedenti, che secondo Adolfo Urso avrebbero potuto porre condizioni più stringenti prima di dare l’ok alla fusione tra l’allora FCA e i francesi. Governo che però, sempre secondo le accuse del ministro, se ne sarebbe lavato le mani come Ponzio Pilato. Una situazione di tensione crescente che Urso chiude con una minaccia: il governo sarebbe pronto a dirottare i fondi destinati alla gigafactory di Termoli altrove, al fine anche di evitare che non vengano erogati a causa di ritardi imputabili a Stellantis.

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