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Alta velocità California-Las Vegas raccoglie $2.5 mld in bonds

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Continua la recente storia di successo dell’alta velocità privata negli Stati Uniti, qualcosa che sta cambiando rapidamente il panorama dei trasporti negli USA. L’ultima notizia in arrivo dagli States riguarda Brightline, emersa come uno degli operatori più attivi in questo nuovo mercato. Secondo un comunicato del Dipartimento dei Trasporti, la società sarebbe appena riuscita a chiudere una nuova emissione di obbligazioni da 2.5 miliardi di dollari. La raccolta verrà utilizzata per finanziare il nuovo grande progetto di una linea ad alta velocità che connetta Las Vegas alla parte sud della California. I bond verranno acquistati direttamente dal Dipartimento dei Trasporti.

Pete Buttigieg, Ministro dei Trasporti ed ex-candidato alle primarie democratiche, ha celebrato la notizia. L’amministrazione Biden è sempre stata molto favorevole allo sviluppo del settore delle ferrovie pubbliche, viste come un’alternativa più sostenibile rispetto ai viaggi in macchina e in aereo su cui gli States hanno basato la loro economia. Malgrado gli Stati Uniti abbiano una superficie maggiore dell’intera Unione Europea, le loro linee ferroviarie ad alta velocità coprono un chilometraggio equivalente ad appena una frazione di quello italiano.

Gli USA hanno deciso di lasciare lo sviluppo dei treni ad alta velocità nelle mani delle società private

Più vicini a trasformare il progetto in realtà

Complessivamente Brightline West ritiene che saranno necessari $12 miliardi per finanziare la nuova linea ad alta velocità tra Las Vegas e Los Angeles. La società aveva già emesso bond acquistati dal Dipartimento del Tesoro per $1 miliardo nel 2020, a cui è poi seguito un prestito diretto da $3 miliardi pochi mesi fa. Questo significa che complessivamente le fonti pubbliche hanno già finanziato oltre la metà del progetto, ormai vicino a trasformarsi in un cantiere concreto. Secondo la pubblica amministrazione, questo sarebbe un grande vantaggio anche per l’economia: posti di lavoro, competenze e tecnologie proverrebbero direttamente dagli Stati Uniti, iniettando liquidità in un modo produttivo nell’ecosistema finanziario.

Wes Edens, Presidente e fondatore di Brightline West, ritiene che questo progetto sarà la prima vera linea ad alta velocità degli Stati Uniti e che fornirà un modello da seguire per tutte le altre che verranno. Da tempo gli Stati Uniti stanno cercando di incentivare economicamente la transizione climatica, ma il settore dei trasporti sfrutta ancora molto poco le potenzialità del settore ferroviario. Imparando sia dalla Cina che dall’Europa, ora il Dipartimento dei Trasporti ritiene che ci siano le basi per cambiare. E per farlo, anziché coinvolgere direttamente gli appalti pubblici, si è deciso in tipico stile americano di lasciare l’iniziativa in mano alle società private.

Nella sua linea già esistente in Florida, Brightline si attende 4 milioni di clienti nel 2024

Verso la linea Las Vegas – Los Angeles

Il progetto di Brightline è decisamente ambizioso. La società intende collegare la parte Sud della California a Las Vegas, attraverso una linea di circa 350 chilometri. Il tempo di percorrenza stimato è di 2 ore e 10 minuti, la metà di quello normalmente necessario spostandosi in macchina. Sull’intero territorio nazionale statunitense, è considerata una delle tratte con il maggior potenziale di redditività in assoluto. I treni viaggeranno a velocità di 320 km/h, collegando alle grandi città anche molte delle aree rurali attualmente sprovviste di un sistema efficiente di trasporti. In tutto questo, si prospetta anche la creazione di 10.000 posti di lavoro per la realizzazione del progetto e 900 posti di lavoro permanenti per operare la linea una volta che il cantiere sarà finito.

Secondo quanto riportato dalla società, i suoi treni saranno “i più green d’America” e permetteranno di risparmiare 400.000 tonnellate di emissioni di CO2 ogni anno grazie alle persone che decideranno di fare la tratta sull’alta velocità anziché in macchina. L’obiettivo è rendere il progetto totalmente neutro dal punto di vista climatico entro il 2045, cinque anni prima rispetto all’obiettivo federale statunitense.

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