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Forex: calma piatta per il dollaro | Mercati si coprono su Euro
È una giornata di scambi e movimenti fiacchi sulla principale coppia del Forex, EUR/USD, con il cambio che è stato stabile lungo tutta la giornata di trading e sin dall’apertura delle piazze europee, seguitando poi una volta che sono state aperte quelle USA. I mercati sono in attesa di dati più consistenti per capire come si potrebbe muovere la coppia delle coppie, per volumi e per rilevanza geopolitica, con gli occhi che sono puntati in maggioranza verso l’incontro ulteriore che deciderà la politica monetaria di Francoforte la prossima settimana.
I dati arrivati dal PIL USA, leggermente peggiori delle aspettative sul dato secco, non hanno contribuito a fare chiarezza su quelle che potrebbero essere le prossime mosse di Federal Reserve, arcano sul quale riuscirà a porre fine soltanto un dato sull’inflazione più deciso delle volte precedenti. C’è qualcosa però che si muove sul mercato delle opzioni e che sembrerebbe segnalare la volontà da parte del mercato, come intelligenza collettiva, di proteggersi da eventuali cali dell’euro nei confronti del dollaro. Un indicatore di sentiment piuttosto chiaro e che vorrebbe una BCE più tranquilla, nei toni hawkish, dati i problemi che le economie europee stanno già fronteggiando e che si faranno sempre più pressanti.
Niente di nuovo dal mercato del Forex: la calma prima della tempesta?
Chi si aspettava una settimana scoppiettante, scandita dai molti dati che sono arrivati e che arriveranno, è rimasto almeno finora piuttosto deluso. EUR/USD rimane una coppia che si muove all’interno di un range piuttosto ristretto, in assenza di indicatori chiari sulle prossime mosse di politica monetaria tanto da parte di BCE quanto da parte di Federal Reserve. Manca un segno chiaro di come potrebbero muoversi quei fattori che decideranno le politiche monetarie dall’una e dall’altra parte.
Tuttavia gli operatori di mercato si stanno muovendo per quanto si aspettano che accada, o meglio, cercando protezione nell’eventualità che l’euro perda terreno nei confronti del dollaro. È questo il dato che si ricava dal mercato delle opzioni, dopo che in mattinata l’euro ha toccato il livello più basso di prezzo da una settimana a questa parte. Per chi interpreta il movimento sulle opzioni come la più cristallina dichiarazione di sentiment, non si era mai stati così bearish sull’euro da tre settimane a questa parte.
Il timore da parte dei mercati è che nonostante i proclami, BCE finisca per tagliare i tassi prima che lo faccia Fed. Un timore che sarebbe fondato nei dati ma in aperto contrasto sia con le decisioni passate in circostanze analoghe da parte di BCE, sia con quanto i quadri di BCE affermano a microfoni aperti da una settimana a questa parte. Non è la prima volta che la BCE è in crisi di credibilità per i mercati. E al tempo stesso non è la prima volta che i mercati cercano di coprirsi con le opzioni da eventuali decisioni (o intuizioni) al di fuori del novero delle possibilità tracciato dalla stessa banca centrale.
Poco movimento anche altrove
In Giappone si gioca d’attesa. Lo yen è stabile ormai da giorni in quota 150, quota che non farà da innesco a ulteriori (e minacciati) interventi diretti di Bank of Japan e del Ministero delle Finanze. Come abbiamo già scritto più volte nelle nostre analisi, la nuova soglia di non ritorno sono i 152 contro il dollaro USA, che per il momento sembrerebbero essere al di fuori del campo delle possibilità.
Rimane anche questa una situazione in attesa di risoluzione, per la quale però serviranno o dati, o interventi da parte dei diretti interessati. Qualcosa che sarà rimandato a data da destinarsi, o almeno fino al prossimo dato lontano dalle aspettative.