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Germania alimentata al 55% da rinnovabili nel 2023
L’inizio del nuovo anno è un buon momento per raccogliere dei dati complessivi sul 2023, un anno che nel mondo dell’energia rinnovabile è stato trasformativo: si è aperto con la necessità di trovare una soluzione alla volontà di affrancarsi dal gas russo e si è chiuso con l’UE che stringe un accordo per triplicare la capacità di produzione da fonti rinnovabili entro la fine del decennio. Tutte le nazioni europee sono state impegnate nella transizione dai combustibili fossili a un futuro più green, ma una in particolare spicca per aver raggiunto dei traguardi sopra la media. Si tratta della Germania, che secondo gli ultimi dati pubblicati dall’ente regolatore Bundesnetzagentur ha ottenuto oltre metà della propria energia elettrica nel 2023 da fonti completamente green.
Germania e Italia sono le due grandi economie europee che avevano sviluppato la maggiore dipendenza dal gas russo, una dipendenza che si è poi trasformata in incubo nel momento in cui Mosca è diventata il nemico numero uno del mondo Occidentale con l’invasione dell’Ucraina. Ma dai momenti di difficoltà possono nascere delle opportunità, ed è proprio questo che mostrano i dati sulle reti elettriche tedesche. Berlino sembra più lanciata che mai, non soltanto a produrre più energia pulita ma anche a ripristinare la capacità delle aziende locali di competere nel mercato dei pannelli fotovoltaici e delle pale eoliche.
La scalata alle rinnovabili di Berlino
Complessivamente, il 55% dell’energia elettrica immessa nelle reti di distribuzione tedesche nel 2023 è arrivata da una fonte rinnovabile. Si tratta di un traguardo storico, con le rinnovabili che per la prima volta superano la soglia psicologica del 50% di produzione di energia in Germania. Si tratta di un aumento del 6.5% sul totale dell’energia prodotta rispetto all’anno precedente, con tanti progetti di dimensioni importanti -soprattutto nel mondo dell’eolico offshore- che prenderanno vita nel corso del 2024. Aiutano anche le importazioni di energia da Paesi Bassi, Belgio e soprattutto Austria, tre paesi che possono contare su una vasta capacità di produzione di energia eolica e solare.
Il Ministro dell’Economia Robert Habeck ha celebrato il risultato ottenuto in un discorso pubblico, evidenziando anche il ruolo importante delle semplificazioni burocratiche introdotte lo scorso anno. Ora ci vuole circa la metà del tempo per ottenere l’approvazione di un nuovo campo eolico o di un parco fotovoltaico, cosa che ha incentivato le società del settore a investire in Germania persino durante un momento storico segnato da tassi d’interesse elevati che pesano sulla redditività dei progetti legati alle rinnovabili. Inoltre è importante evidenziare che nel 2023 la Germania ha consumato il 5.3% di energia in più rispetto al 2022, un dato che sottolinea quanto grande sia stato lo sforzo tedesco per aumentare la capacità di produzione.
L’eolico offshore guida la produzione e gli investimenti
Andando ad analizzare i dati più nel dettaglio, si nota che il 31.1% dell’energia totale che ha attraversato le reti elettriche tedesche nel 2023 proviene da fonti eoliche offshore. L’energia solare ha rappresentato il 12,1% e le biomasse l’8,4%. All’idroelettrico spetta il 3,4% restante, mostrando come essenzialmente la transizione energetica tedesca sia a guida eolica. Lo sbocco sul Mare del Nord è di grande aiuto per il paese, che nel suo futuro pianifica anche di dismettere le centrali nucleari: le forti correnti del nord sono sfruttate molto anche da Francia, Olanda e Danimarca, anche grazie al fatto che i venti di quest’area non sono soltanto forti ma anche particolarmente prevedibili.
Uno dei tasselli importanti di questo puzzle, però, è il modo in cui sono gestite le reti di distribuzione in Germania: sono finanziate direttamente dai consumatori ed esclusivamente supervisionate da un solo ente regolatore. Questo aiuta ad allacciare i nuovi parchi eolici e fotovoltaici alla rete molto più velocemente ed efficientemente di quanto accada in altre zone d’Europa.