Breaking News
Google si offre di vendere parte del business pubblicitario
Google si è offerto di cedere parte del business pubblicitario. Ma la proposta è stata respinta al mittente dagli editori.
- /home/tradingonline.com/htdocs/wp-content/plugins/mvp-social-buttons/mvp-social-buttons.php on line 27
https://tradingonline.com/wp-content/uploads/2024/09/google-5.jpg&description=Google si offre di vendere parte del business pubblicitario', 'pinterestShare', 'width=750,height=350'); return false;" title="Pin This Post">
- Share
- Tweet /home/tradingonline.com/htdocs/wp-content/plugins/mvp-social-buttons/mvp-social-buttons.php on line 72
https://tradingonline.com/wp-content/uploads/2024/09/google-5.jpg&description=Google si offre di vendere parte del business pubblicitario', 'pinterestShare', 'width=750,height=350'); return false;" title="Pin This Post">
Google cerca di muoversi per porre fine ad un’indagine antitrust promossa dall’Unione Europea: metterà in vendita AdX. Una mossa che è stata rispedita al mittente dalla maggior parte degli editori europei, che la ritengono insufficiente.
Il business della tecnologia pubblicitaria di Google, nel corso del 2023, è stata messa sotto esame da parte delle autorità di regolamentazione dell’Ue, dopo una denuncia presentata dall’European Publishers Council.
La Commissione europea ha quindi deciso di accusare il popolare motore di ricerca di favorire i propri servizi pubblicitari e procedendo ad aprire il quarto caso contro la multinazionale.
Google, tra l’altro, è sotto processo anche negli Usa, dove le autorità vorrebbero costringere Alphabet a vendere Ad Manager, al cui interno è contenuto AdX,e il server pubblicitario degli editori di Google, comunemente noto come DFP.
La proposta di Google è stata respinta dagli editori. Questi ultimi non vogliono che Alphabet proceda in questo senso, perché la società dovrebbe risolvere i conflitti d’interesse dovuti alla sua presenza in quasi tutti i livelli della filiera di fornitura di tecnologia pubblicitaria.
I problemi di Google con la pubblicità
Un portavoce di Google, interpellato da Reuters, ha affermato che il caso della Commissione Europea sui prodotti pubblicitari display di terze parti si basa su interpretazioni errate del settore ad-tech, che è fortemente competitivo e in rapida evoluzione. La società, ad ogni modo, continua ad essere impegnata in questo business.
AdX, o Ad Exchange, è un mercato in cui gli editori possono mettere a disposizione degli inserzionisti, in tempo reale, il loro spazio pubblicitario invenduto, che potrà essere acquistato.
Lo scorso anno, Margrethe Vestager, responsabile antitrust dell’UE, ha suggerito a Google di cedere i suoi strumenti di vendita DFP e AdX per porre fine ai conflitti di interesse.
Tuttavia, è improbabile che la Commissione obblighi Google a cedere i propri asset per il momento, ma potrebbe invece ordinare di porre fine alle sue presunte pratiche anticoncorrenziali nei prossimi mesi, a causa della complessità del caso.
News
Cina: inflazione a +0,4% sotto aspettative. Crescono timori per domanda interna. Altro stimolo in arrivo?
Preoccupazioni in Cina per l’inflazione, che non è ancora in target. Altro stimolo in arrivo?
Gli ultimi dati arrivati dalla Cina quando in Italia eravamo nel cuore della notte non promettono nulla di buono. Non che ci si aspettasse altro: molti tra gli analisti hanno infatti interpretato gli ultimi stimoli di Pechino come un segnale di enorme difficoltà per l’economia cinese, se non di panico duro e puro. I prezzi dei produttori raccolti dal PPI sono in calo da 2 anni di fila e quelli per i consumatori sono in leggero rialzo soltanto per la performance dei frutta e verdura freschi – che stanno vivendo una stagione di forti rialzi dovuti a questioni climatiche e ambientali.
Una situazione che per la Cina si fa sempre più difficile: l’andamento al ribasso dei prezzi – o comunque con rialzi estremamente lontani dal target – testimonia ancora importanti difficoltà della domanda interna, che è il grattacapo più importante per le autorità di Pechino. Dopo questi dati sarà il caso di aspettarsi nuovi stimoli? Con ogni probabilità sì, con l’ulteriore problema però che i rendimenti degli stimoli sono storicamente decrescenti – e che per ora gli effetti sortiti sono stati fiacchi, se non sull’andamento dei principali titoli dell’economia cinese.
Inflazione ancora lontana dai livelli desiderabili
E non devono neanche ingannare i valori positivi che si sono fatti registrare, perché come riportato dagli uffici di statistica della Repubblica Cinese, in realtà il modesto rialzo dell’indice dei prezzi è imputabile al 100% all’aumento importante (e in doppia cifra) dei prezzi di frutta e verdura freschi sui mercati. Rialzi dovuti a fattori stagionali e climatici e che con ogni probabilità rientreranno già dalla prossima lettura.
Mentre in Europa e negli USA si combatte contro il problema contrario, per Pechino il problema rimane quello inverso: prezzi troppo bassi, che calano da troppo tempo e che ripropongono una crisi che su queste proporzioni non si vedeva dagli anni ’90. Crisi accompagnata da un aumento del PIL comunque di tenore importante, ma che da sola non riesce ad allontanare lo spauracchio per un rallentamento di enormi proporzioni.
Gli stimoli faranno la loro parte?
I numeri che sono arrivati oggi non hanno potuto approfittare dell’ondata di stimoli annunciata nelle ultime due settimane. Ci sarà ora da vedere se il piano – pantagruelico – di interventi sull’economia sarà sufficiente o se la Cina dovrà fare ricorso ad altri interventi.
Molto probabile per ora la seconda delle opzioni: Pechino ha infatti già messo le mani avanti dicendo di avere ancora (tanto) spazio per intervenire ancora. Per molti un segnale di panico, che sarebbe certificato da questi (brutti) dati. Con i mercati per chiusi di domenica, si dovrà pazientare qualche ora prima di raccogliere il verdetto di questi ultimi.
News
Boeing licenzierà 17.000 dipendenti, il 10% della forza lavoro
Complessivamente saranno qualcosa come 17.000 i lavoratori che Boeing ha intenzione di licenziare. Il 10% della propria forza lavoro.
Decisione drastica per Boeing, che vuole tagliare il 10% della propria forza lavoro: ad essere coinvolti saranno, complessivamente, 17.000 persone. Ma non solo: ritarderà di un anno le consegne del suo jet 777X. Nel terzo trimestre 2024 Boeing registrerà perdite per 5 miliardi di dollari: la situazione non è destinata a risollevarsi velocemente, dato che il produttore di aerei ha l’attività bloccata da uno sciopero che dura da un mese.
Kelly Ortberg, l’amministratore delegato di Boeing, in un messaggio inviato ai dipendenti spiega che questa riduzione è necessaria per adeguare le attività alla nuova realtà finanziaria raggiunta dall’azienda, dopo che uno sciopero ha bloccato le attività della costa occidentale degli Stati Uniti.
Boeing licenzia i dipendenti
Boeing deve licenziare qualcosa come 17.000 dipendenti. Nel suo messaggio Ortberg ha spiegato che l’azienda ha intenzione di impostare nuovamente i livelli della forza lavoro per allinearla alla nuova realtà finanziaria raggiunta dall’azienda. Nel corso dei prossimi mesi la società sta pianificando di ridurre il numero dei dipendentii del 10%: i tagli coinvolgeranno dirigenti, manager e dipendenti.
Nelle contrattazioni after-market le azioni Boeing sono scese dell’1,1%.
Ortberg, con questi radicali cambiamenti, ha messo a segno una mossa importante. Il manager ha assunto la guida dell’azienda nel corso del mese di agosto e fin da subito ha promesso di ristabilire i rapporti con il sindacato e i suoi dipendenti.
Boeing ha registrato oneri di utili ante imposte per un totale di 5 miliardi di dollari per la sua attività di difesa e due programmi di aerei commerciali. Il 20 settembre, l’azienda ha estromesso il capo della sua travagliata unità di spazio e difesa Ted Colbert.
Boeing, che pubblicherà i guadagni del terzo trimestre il 23 ottobre, ha dichiarato in un comunicato separato che ora prevede un fatturato di 17,8 miliardi di dollari, una perdita per azione di 9,97 dollari e un flusso di cassa operativo negativo, migliore del previsto, di 1,3 miliardi di dollari.
Secondo i dati LSEG, gli analisti si aspettavano in media che Boeing generasse un consumo di cassa trimestrale negativo di 3,8 miliardi di dollari.
Breaking News
Altro stimolo annunciato dalla Cina: si attende reazione dei mercati dopo settimana da incubo (-6,5%) anche a Hong Kong
Altro annuncio di stimoli in Cina. C’è chi lo vede come segnale di panico, e chi come spunto per i long della prossima settimana.
Gli stimoli pubblici in Cina non sono finiti. E questa volta non riguardano il mercato azionario ma l’altro grande malato dalle parti della Repubblica Popolare Cinese. Mancano ancora i dettagli, ma c’è già la conferma da parte del Ministro delle Finanze Lan Fo’an. Il briefing di sabato ha infatti indicato nuove misure che saranno a favore delle amministrazioni locali – che avranno una sorta di carta bianca per acquistare immobili rimasti e per correggere una situazione debitori anche almeno per i più cinici inizia a farsi preoccupante.
Primo problema: non c’è ancora una quantificazione dello stimolo specifico. Non ci sono numeri e non si potrà dunque valutare la cosa fino all’annuncio più ufficiale. Seconda questione: Lan ha chiaramente affermato che il governo centrale ha ancora spazio di manovra, lasciando forse intendere che questa non sarà l’ultima delle misure adottate dal governo di Pechino a sostegno della propria economia.
Arriveranno anche bond speciali
Ovvero straordinari e che non erano stati in alcun modo preventivati negli ultimi bilanci. Sono ancora una volta misure fuori misura che hanno come principale obiettivo quello di aiutare l’anello più problematico della catena della spesa pubblica e dell’amministrazione cinese, ovvero quello dei governi locali, che in seguito all’accumulo di debiti ingenti hanno dovuto stringere la cinghia e ridurre la spesa pubblica ordinaria.
Stretta sulla spessa che dagli economisti di Pechino viene considerata come una delle cause principali di contrazione della domanda complessiva. Contrazione della domanda che ha causato importanti sconquassi nell’economia cinese interna.
La mano sarà tesa, indirettamente, anche al settore immobiliare privato, che rimane (per quanto se ne parli sempre più raramente) il grande malato di quella che un tempo era la tigre delle economie asiatiche e mondiali, nonché principale locomotiva della crescita globale. Tutto questo in un contesto che ha già visto le autorità di Pechino correggere al rialzo il deficit massimo consentito, portandolo al 3,8%.
Si risolve con questo intervento anche la domanda con la quale si era chiusa la settimana di analisi sulla Cina anche da CNBC: per quanto ci fosse odore di stimolo, in pochi avevano inquadrato le modalità con le quali questo si sarebbe manifestato.
News
Tesoro USA: FMI e Banca Mondiale aiutino i paesi in difficoltà. Ma a delle condizioni
Arriva il segnale del Tesoro USA: il sottosegretario responsabile per FMI e World Bank apre a finanziamenti
La questione liquidità a disposizione dei mercati e di certi paesi non si limiterà a pivot dei tassi di interesse, ormai partito presso tutte le principali banche centrali del mondo – con l’eccezione di Bank of Japan che sta però affrontando una situazione macro estremamente diversa da quella del resto del mondo. La questione liquidità dovrà passare anche da Fondo Monetario Internazionale e Banca Mondiale, con il Tesoro USA che ha appena esercitato ufficialmente pressioni affinché le due istituzioni vadano in soccorso di paesi con basso o medio reddito e che stanno affrontando problemi di liquidità.
Paesi che hanno magari un debito alto ma ritenuto sostenibile e che dovranno poter fare affidamento, almeno secondo il sottosegretario al Tesoro USA Jay Shambaugh, sull’intervento dei due istituti di cui sopra, coadiuvato anche dalle banche di sviluppo locali. È lo stesso Shambaugh, lo ricordiamo, a gestire la presenza degli USA all’interno delle due istituzioni, per parole che si fanno dunque doppiamente pesanti, perché ad esprimersi è un governo che è azionista di maggioranza di queste istituzioni.
Sviluppo sostenibile va aiutato
Non si tratta di denaro a pioggia – o come lo chiamano negli USA, helicopter money. Dietro la spinta ad offrire maggiore liquidità a certi paesi ci sono delle condizioni specifiche: questi devono avere un cammino possibilmente già avviato di sostenibilità del debito e devono mostrare condizioni di sofferenza in termini di liquidità di breve termine.
Shambaugh ha parlato di finanziamenti sostanziali a patto che ovviamente questi paesi abbiano interesse ad interloquire con il Fondo Monetario. Interlocuzioni con il Fondo Monetario che accompagnano sempre richieste di riforme strutturali, soprattutto dove la sostenibilità non sembrerebbe essere alla portata. Riforme strutturali che hanno un costo politico enorme e che dunque non sempre viene accettato di buon grado. Una situazione complessivamente dunque difficile, per quanto il messaggio del Tesoro abbia tutto l’aspetto di una scialuppa di salvataggio lanciata in direzione di chi ne ha bisogno.
News
Bancari spingono S&P 500 verso nuovo record. Bene JPM e Wells Fargo
SPX 500 fa registrare un nuovo record – a spingere sul gas sono i titoli bancari.
La settimana di titubanza dovuta ai dati che parlano di un’inflazione USA ancora persistente sembrerebbe essersi chiusa in anticipo. Standard & Poor’s 500 ha superato i suoi massimi per la 44esima volta nel corso del 2024, un anno di grazia nonostante le ampie e giustificate preoccupazioni per futuro dell’economia e più in generale per il possibile arrivo di una recessione. Paure che però non sembrano essersi riflesse sia nel percorso di medio periodo del più rappresentativo degli indici della borsa USA, né tanto meno nella performance di oggi, che è stata in larga parte spinta dalle performance dei titoli bancari.
Comparto bancario che ha visto l’importante aiuto da parte di JPMorgan, che ha comunicato una crescita delle previsioni di ricavi per il futuro. Sempre nella giornata di oggi Wells Fargo supera le previsioni sui profitti e guadagna il 5%, contribuendo alla grande performance del comparto, che ha accompagnato SPX500 di nuovo verso i massimi.
Buone le prospettive future sul settore bancario
Le prospettive del settore bancario sono state commentate anche da Michael Landsberg per Bloomberg, che indica il basso tasso di mancati pagamenti per le carte di credito e le aspettative di aumento di ricavi per tutto il settore nel prossimo trimestre.
Ora l’indice dovrà confermare un 2024 straordinario in attesa del dati sul PIL di fine mese e in attesa anche delle prossime decisioni di politica monetaria di Federal Reserve, attese per il prossimo 7 novembre. Decisioni che avranno un impatto importante per quanto riguarda la direzione che potrà prendere l’economia degli Stati Uniti. Tagli ai tassi che saranno anche indicativi delle previsioni sulla possibilità di un soft landing da parte dei membri votanti del FOMC. Dopo i tagli da 50 punti base che avevano segnalato la preoccupazione per un ritardo sul ciclo, potrebbe arrivare il turno di un taglio più esiguo – o come ha anticipato già Raphael Bostic, di nessun taglio.
-
Guida5 giorni ago
Migliori 10 Piattaforme Trading Online
-
Guide Azioni3 settimane ago
Comprare azioni ENI
-
Guide Azioni8 mesi ago
Azioni cybersecurity
-
Guide Azioni4 mesi ago
Azioni da comprare
-
News1 settimana ago
Sciopero portuali, Walmart e Home Depot cercano alternative per non lasciare vuoti i punti vendita
-
Guide Azioni3 settimane ago
Comprare azioni ENEL
-
Guide Azioni6 ore ago
Azioni intelligenza artificiale