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Inflazione UK, Costa Coffee alza i salari per la terza volta

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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Costa Coffee, brand di proprietà di Coca-Cola Co., alzerà nuovamente i salari pagati ai suoi lavoratori nel Regno Unito. Si tratta del terzo rialzo nel corso di 12 mesi, rendendo il brand uno dei simboli dell’inflazione cavalcante della sterlina inglese. La società impiega, solo in UK, 16.000 lavoratori nei suoi 1.520 punti vendita: dal 1 aprile in poi, questi vedranno un aumento della busta paga dal 6.1% al 7.3% a parità di ore lavorate.

Anche se Costa è solo una delle tante realtà economiche del Regno Unito, il caso è simbolico perché riprende il tema più ampio del mercato del lavoro e dell’inflazione in questo momento. Con il tasso di disoccupazione estremamente basso e i prezzi in aumento per beni e servizi, i lavoratori domandano salari più alti per accettare un posto di lavoro.

presentazione della notizia del terzo aumento dei salari nel UK da parte di Costa Coffee
L’inflazione si fa sempre più presente anche nel mercato del lavoro

Perché è un dato significativo

I salari tendono a essere l’ultimo anello nella catena dell’inflazione. Tipicamente i primi prezzi ad aumentare sono quelli delle materie prime, poi i beni di largo consumo, i beni durevoli e i servizi. Le imprese possono alzare dal giorno alla notte i prezzi che praticano ai loro clienti, mentre i lavoratori sono vincolati a un contratto. Questo può anche essere rinegoziato, ma non si possono rinegoziare tutti i contratti di un’intera economia a ogni cambiamento dell’inflazione.

Quando aumenta anche il costo del lavoro, allora l’inflazione non si può più dire transitoria. Si dice che questa viene “incorporata” nei prezzi, per cui semplicemente tutti i beni e i servizi -dal mercato del lavoro fino a quello delle automobili- diventano più cari.

immagine di un Costa Coffee visto dalla strada
Costa è un brand fondato da due fratelli italiani nel Regno Unito

In un primo momento l’inflazione pesa sui consumatori, dal momento che il rialzo dei prezzi fa perdere loro potere d’acquisto. Se i salari vengono adattati all’inflazione, allora l’aumento dei prezzi viene pareggiato dall’aumento di potere d’acquisto. Questo, però, fa in modo che l’inflazione venga interamente integrata nell’economia e che sia altamente improbabile tornare ai livelli di prezzo precedenti.

Costa Coffee ha deciso di aumentare il salario dei baristi da 10 sterline l’ora a 10.70 sterline l’ora, mentre i “maestri baristi” passeranno da 10.53 sterline l’ora a 11.23 sterline l’ora. Questo significa che la società sta accettando un’inflazione dei costi del lavoro del 6-7% per la terza volta nell’arco di 12 mesi. Tutto questo proprio mentre la Bank of England prepara nuovi rialzi dei tassi con cui combattere la pressione sui prezzi.

Costa Coffee continua a espandersi

Costa Coffee è una catena di caffetterie britannica fondata nel 1971 da Sergio e Bruno Costa. L’azienda ha più di 3.800 punti vendita in 32 paesi, principalmente nel Regno Unito, ma anche in Europa, Asia e Medio Oriente. Costa Coffee è famosa per la sua miscela di caffè unica, diventata il simbolo del brand e il punto centrale della propria offerta.

L’azienda è stata acquisita nel 1995 dal Gruppo Whitbread e nel 2019 è stata venduta a Coca-Cola. Proprio due settimane fa, l’azienda ha assunto un nuovo amministratore delegato che guiderà il gruppo in questo periodo segnato da inflazione ma anche da una forte domanda per i prodotti Costa Coffee. Nel 2022, stando ai dati ufficiali pubblicati da Coca-Cola, i ricavi della catena di caffetterie sono aumentati del 11%.

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