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La BCE indugia sui bond francesi: Lagarde schiva le domande, ma un intervento sembra improbabile

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Le obbligazioni francesi saranno ancora una volta al centro dell’attenzione dei mercati quando apriranno i mercati domattina, soprattutto dopo che la Banca Centrale Europea non ha fornito delle risposte chiare alle sue idee per fronteggiare il calo drastico delle quotazioni dei bond francesi. Si teme che nel caso in cui la BCE non intervenga, il contagio potrebbe passare ad altre obbligazioni governative europee e causare una crisi del debito. Questo è lo scenario peggiore, ma non uno scenario improbabile: dopo la vittoria elettorale di Le Pen alle europee e le dimissioni di Macron, i mercati hanno iniziato ad avere paura per una politica economica che potrebbe trascinare il paese in una situazione difficile.

Il programma economico di Marine Le Pen prevede un aumento importante della spesa pubblica, essenzialmente una visione opposta a quella di Milei in Argentina: più tutele per i lavoratori, aumenti dei salari, introduzione di sussidi per l’acquisto di energia e maggiore protezionismo. Una delle misure più pericolose è quella che riguarda le pensioni, per le quali si prospetterebbe tanto un aumento degli assegni quanto un allentamento delle condizioni necessarie per poter andare in pensione. Considerando che il debito pubblico francese è andato incontro a un downgrade ancora prima delle elezioni, proprio per via dell’indebitamento in crescita e della difficoltà nel passare riforme di austerità, i problemi per le obbligazioni francesi potrebbero essere appena iniziati.

Ormai la vittoria elettorale di Le Pen sembra inevitabile

Lagarde schiva le domande, BCE prudente

Quando è stato chiesto direttamente a Christine Lagarde se la Banca Centrale Europea stesse considerando un intervento, la presidente ha preferito schivare la domanda. Nel frattempo altri cinque membri del comitato sulla politica monetaria della BCE ritengono che non ci sia fretta e che per il momento la situazione non sia così grave da richiedere un intervento immediato. Nel caso in cui la BCE ritenesse che il debito francese stia diventando pericolosamente svalutato, potrebbe utilizzare uno dei suoi meccanismi anti-frammentazione per comprare obbligazioni e migliorare le condizioni del mercato. Un intervento di questo genere avrebbe quasi certamente un effetto calmante anche per la volatilità che si sta riscontrando sugli altri bond europei.

Il premio per il rischio delle obbligazioni francesi, misurato in termini di spread rispetto ai Bund tedeschi, è al suo punto più alto da 13 anni a questa parte. L’ultima volta in cui si era toccato questo livello era il 2011, nel bel mezzo della crisi finanziaria dell’Eurozona. Per il momento, Christine Lagarde si è limitata a commentare che l’unica priorità della BCE è quella di riportare il tasso di inflazione sotto controllo -come a indicare che le oscillazioni dei bond francesi in questi giorni non rientrano tra le problematiche di cui la banca centrale intende farsi carico.

L’impennata dello spread nelle ultime settimane è evidente

Settimana critica per i bond europei

Questa settimana i mercati potrebbero iniziare a comportarsi in un modo diverso, evidenziando dei segnali di fiducia dopo i fatti della settimana scorsa. La stessa cosa si è già verificata dopo le elezioni in India e in tanti altri paesi, in un anno che vedrà la maggior concentrazione di elezioni nel mondo dell’ultimo ventennio. Esiste la possibilità che i mercati vedano i fondamentali di lungo termine dell’economia francese come un’ancora di salvataggio, ma esiste anche la possibilità che i mercati temano un nuovo downgrade dopo l’instabilità politica manifesta di questi giorni e soprattutto con lo spettro di un programma economico di Le Pen che aumenterebbe la spesa pubblica sociale in modo considerevole. Pesa anche il fatto che tutti i partiti di sinistra abbiano deciso di unirsi tra loro, rendendo ancora più improbabile una vittoria elettorale di Macron.

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