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Nuovi dazi europei sulle uova provenienti dall’Ucraina: l’UE difende i produttori locali
La Commissione Europea ha intenzione di introdurre nuovi dazi sulle importazioni ucraine di uova, per lo meno sopra una certa soglia di import annuale. La misura arriva in un momento di subbuglio europeo, con le ultime elezioni che hanno visto il comparto agricolo votare completamente nella direzione opposta rispetto alla tornata elettorale precedente. Una delle ragioni per cui a inizio anno ci sono state le forti proteste degli agricoltori in tutta Europa รจ proprio che l’UE ha concesso degli accordi di libero scambio molto convenienti per l’Ucraina. La decisione europea รจ stata voluta per aiutare il paese a resistere economicamente di fronte all’invasione russa, ma i produttori locali che sono stati toccati da queste misure non l’hanno presa bene.
Dopo un inizio duro nelle trattative tra UE e comparto agricolo, ora la Commissione sta cercando di venire incontro al settore. Le leggi ucraine che regolamentano la produzione di materie prime agricole sono decisamente meno stringenti rispetto a quelle europee, cosรฌ come i costi dei fattori produttivi sono drasticamente inferiori. I prodotti ucraini hanno un vantaggio di prezzo molto grande rispetto a quelli europei, per cui le importazioni senza dazi sono considerate un problema per gli imprenditori dei paesi UE. Alla fine verrร mantenuta una soglia di importazioni senza dazi, ma al di sopra di questo tetto si tornerร a pagare. A dirlo รจ uno dei principali portavoce dell’Unione Europea, ma l’iter burocratico resta ancora da affrontare.
Dazi anche sull’avena
L’Ucraina รจ uno dei principali produttori mondiali di cereali, al punto che inizialmente le proteste degli agricoltori europei riguardavano proprio commodities come grano, malto e farro. Ora la Commissione Europea ha giร annunciato di voler introdurre dazi sull’avena proveniente dall’Ucraina, ma nuovamente solo al di sopra di un certo volume. Lo scorso anno le importazioni ucraine di uova in Europa sono aumentate del 75% e quelle di avena sono aumentate di oltre il 100% rispetto al periodo pre-invasione. Una ridistribuzione della ricchezza che, aiutando gli agricoltori ucraini, lascia quelli europei senza possibilitร di competere sul mercato interno.
Inizialmente le importazioni di uova in Europa non erano state viste come un problema, dal momento che la produzione europea si stava ancora riprendendo dai focolai di influenza aviaria che si erano manifestati nel pre-pandemia. Ora che la produzione รจ tornata sui livelli precedenti, non c’รจ spazio nel mercato per i produttori locali e per quelli ucraini a meno che i dazi non bilancino le cose. Per il momento il ministero dell’agricoltura ucraino non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito, evitando incidenti diplomatici con i principali finanziatori e sostenitori dello sforzo militare contro la Russia.
L’Ucraina trova altre strade
Malgrado l’UE stia arginando le importazioni di commodities prodotte in Ucraina, le imprese ucraine stanno giร trovando altre strade per poter commerciare materie prime. A maggio le esportazioni di metalli hanno toccato il punto piรน alto da 5 mesi a questa parte, mentre Maesk e LLoyd -due delle principali societร di spedizioni marittime al mondo- hanno ripreso a inviare le loro navi verso i porti ucraini per esportare verso altre mete. Giร molti mercati, tra cui quello della produzione di frutta, hanno visto un aumento importante dell’export grazie al ritrovato traffico navale. Grazie alle rotte che costeggiano le acque territoriali rumene, oggi รจ diventato decisamente meno pericoloso per i carichi cargo salpare dal porto di Odessa.
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Pensioni novembre 2024, quando verranno messe in pagamento
Ecco il calendario completo del pagamento delle pensioni nel corso del mese di novembre 2024. Questa volta il saldo avverrร leggermente in ritardo.
A novembre le pensioni verranno pagate leggermente in ritardo rispetto agli altri mesi. Il primo giorno del mese รจ un venerdรฌ ed รจ festivo. Questo farร slittare lโaccredito della pensione di qualche giorno: il bonifico arriverร il 4 novembre, il primo giorno bancabile disponibile.
Discorso diverso, invece, per chi andrร a riscuotere lโassegno previdenziale direttamente presso gli uffici postali: in questo caso il primo giorno nel quale รจ possibile ricevere quanto spetta รจ sabato 2 novembre. ร necessairo, perรฒ, rispettare il calendario predisposto da Poste italiane.ย ย
Ma vediamo nel dettaglio quando verranno messe in pagamento le pensioni nel corso del mese di novembre.
Pensioni, quando verranno messe in pagamento a novembre
Il 1ยฐ novembre 2024 รจ una giornata festiva, oltre ad essere un venerdรฌ. Questo fa slittare al 2 novembre il primo giorno bancabile per lโerogazione delle pensioni presso Poste italiane e al 4 novembre presso tutti gli altri istituti bancari.
ร bene ricordarsi di questo particolare, perchรฉ lo slittamento di qualche giorno dell’accredito del bonifico รจ determinato proprio dai primi giorni festivi del mese. E non da un disguido o da un problema nell’erogazione degli assegni previdenziali.
I beneficiari di un assegno previdenziale, infatti, devono sempre ricordare che le pensioni vengono messe in pagamento:
- con la sola eccezione di gennaio, il primo giorno bancabile del mese;
- con un solo mandato di pagamento, al cui interno sono comprese tutte le prestazioni che spettano (chi ha diritto a due diverse pensioni, riceverร un unico bonifico al cui interno sono contenute tutte le prestazioni che spettano al titolare).
ร importante ricordare che, in caso di pagamento in contanti, lo stesso รจ ammesso unicamente per importi complessivi inferiori a 1.000 euro netti. Nel momento in cui dovesse superare questa cifra, lโinteressato รจ tenuto a comunicare allโInps un conto corrente (bancario o postale), presso il quale ricevere il versamento.ย
Lโeventuale comunicazione delle coordinate bancarie per effettuare lโaccredito della pensione – anche quando ci dovessero essere delle variazioni – deve essere effettuata attraverso i canali online dellโInps o appoggiandosi su un patronato o un Caf.
I pagamenti alle Poste
Gli uffici postali torneranno ad essere completamente operativi da lunedรฌ 4 novembre, con i consueti orari. Il pagamento delle pensioni, perรฒ, inizia ad essere erogato giร dal 2 novembre rispettando il seguente calendario:
- cognomi dalla A alla B: sabato 2 novembre 2024 (solo in mattinata);
- cognomi dalla C alla D: lunedรฌ 4 novembre 2024;
- cognomi dalla E alla K: martedรฌ 5 novembre 2024;
- cognomi dalla L alla O: mercoledรฌ 6 novembre 2024;
- cognomi dalla P alla R: giovedรฌ 7 novembre 2024;
- cognomi dalla S alla Z: venerdรฌ 8 novembre 2024.
I conguagli che arrivano con la pensione
LโInps, anche nel corso del mese di novembre effettua una serie di conguagli. I contribuenti che hanno scelto lโistituto di previdenza sociale come sostituto dโimposta e i cui flussi sono arrivati direttamente dallโAgenzia delle Entrate, potrebbe trovarsi sul rateo della pensione quanto segue:
- il rimborso Irpef a credito;
- una maggiore trattenuta nel caso in cui le tasse risultino a debito del pensionato. Potrebbe essere addebitata anche la rateazione degli importi a debito che risultano dalla dichiarazione dei redditi, che deve obbligatoriamente essere conclusa con il mese di novembre.
A novembre, inoltre, il contribuente potrebbe trovarsi addebitata sulla pensione le seguenti imposte:
- la trattenuta Irpef, che viene calibrata in base alle aliquote attualmente in vigore;
- le trattenute delle addizionali Irpef regionali e comunali che si riferiscono al 2023. Questi vengono recuperate nellโarco di undici rate, da gennaio a novembre dellโanno successivo a cui si riferiscono;
- lโacconto dellโaddizionale Irpef, che viene trattenuta tra i mesi di marzo e novembre e che si riferisce allโanno successivo;
- il conguaglio dellโIrpef 2023, nel caso in cui il contribuente dovesse risultare a debito.
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Petrolio, le quotazioni crollano del 5%. A pesare รจ la rappresaglia di Israele contro Teheran
La rappresaglia di Israele contro Teheran ha fatto crollare le quotazioni del petrolio in mattinata. Le aspettative degli analisti.
Crollate di quattro dollari al barile le quotazioni del petrolio dopo che, nel corso del fine settimana, Israele ha avviato la propria rappresaglia nei confronti dellโIran. Lโattacco, ad ogni modo, non ha colpito gli impianti petroliferi e non ha determinato il blocco delle forniture di greggio.
In mattinata i future sul greggio Brent e quelli Us West Texas Intermediate hanno sfiorato i minimi dal 1ยฐ ottobre. Poco dopo le 9:00 il Brent ha toccato 71,93 dollari al barile, registrando un -5,4% (pari a 4,12 dollari in meno), mentre il WTI si รจ attestato a 67,75 dollari al barile, portando a casa un -5,6% (pari a 4,03 dollari in meno).
Ricordiamo che la scorsa settimana i principali benchmark del petrolio avevano guadagnato il 4%, in un momento in cui cโera grande volatilitร . I mercati, infatti, hanno scontato lโincertezza delle elezioni statunitensi in programma il 5 novembre 2024 e la portata della prevista risposta di Israele allโattacco missilistico iraniano dello scorso 1ยฐ ottobre 2024.
Petrolio, scatta la rappresaglia di Israele
Prima dellโalba di sabato decine di jet israeliani hanno portato a termine tre ondate di attacchi contro alcune fabbriche di missili e altri siti vicini a Teheran e nellโIran occidentale.
La maggior parte degli analisti ritengono che il premio di rischio accumulato dalle quotazioni del petrolio in previsione dell’attacco di Israele si sia sostanzialmente esaurito.
Secondo John Evans, del broker petrolifero PVM, la risposta di Israele รจ stata fortemente influenzata dall’amministrazione guidata da Joe Biden. Allo stesso tempo, perรฒ, Vivek Dhar, analista della Commonwealth Bank of Australia, non ritiene che le tensioni in Medio Oriente si possano ridurre in tempi rapidi. Secondo Dhar nonostante la scelta di Israele di una risposta poco aggressiva all’Iran, permangono numerosi dubbi sul fatto che Israele e i suoi alleati (Hamas e Hezbollah) siano sulla buona strada per un cessate il fuoco duraturo.
Max Layton, analista di Citi, ha deciso di abbassare il target price del Brent per i prossimi tre mesi da 74 a 70 dollari al barile, tenendo conto di un premio di rischio piรน basso nel breve termine.
Ashley Kelty, analista di Panmure Liberum, spiega che la retorica dei ministri dell’OPEC+ nelle prossime settimane in merito alla revoca delle quote sarร un fattore chiave per le quotazioni del petrolio: un rinvio degli aumenti della produzione diventa piรน probabile a causa delle deboli prospettive fondamentali e degli elevati prezzi di pareggio necessari per la maggior parte dei membri del cartello.
L’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio e i suoi alleati hanno mantenuto invariata la politica di produzione di petrolio nel corso del mese di settembre. Non รจ stata nemmeno cassata lโipotesi di iniziare ad aumentare la produzione da dicembre. Il gruppo si riunirร il 1ยฐ dicembre prima di una riunione plenaria dell’OPEC+.
In India crolla l’uso del petrolio russo
Bharat Petroleum Corporation, una raffineria indiana, ha affermato che lโuso del petrolio russo รจ calato al 34% del fabbisogno totale di greggio nel trimestre luglio-settembre 2024. A determinare questo cambio di passo รจ stata la chiusura per manutenzione delle unitร nelle raffinerie di Bina e Kochi, ha affermato lunedรฌ il responsabile finanziario.
Bharat Petroleum Corporation, che puรฒ processare circa 706.000 barili al giorno (bpd) nelle sue tre raffinerie in India, ha soddisfatto circa il 40% del suo fabbisogno di petrolio con forniture russe nel trimestre di giugno.
BPCL lavora principalmente petrolio russo nella sua raffineria di Bina, nell’India centrale, con una capacitร di 156.000 barili al giorno, e nella raffineria di Kochi, nello stato meridionale del Kerala, con una capacitร di 310.000 barili al giorno.
Le importazioni di petrolio greggio dall’India dalla Russia sono aumentate dell’11,7% a circa 1,9 milioni di barili al giorno a settembre, rappresentando circa due quinti delle importazioni complessive di greggio della nazione nel mese, come hanno mostrato all’inizio di ottobre i dati sulle petroliere ottenuti da fonti del settore.
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Boeing, piano per raccogliere 15 miliardi di dollari e creare liquiditร
Boeing ha predisposto un piano per raccogliere 15 miliardi di dollari e garantire una maggiore liquiditร all’azienda.
Un piano per raccogliere qualcosa come 15 miliardi di dollari: รจ il progetto di Boeing, anticipato proprio in queste ore dallโagenzia di stampa Reuters, che cita una fonte informata sui fatti.
Lo scorso 16 ottobre 2024, per la prima volta, era stato riportato che il produttore di aerei Boeing stava per mettere a punto un piano per raccogliere 15 miliardi di dollari con azioni ordinarie e unโobbligazione convertibile, nel tentativo di consolidare le finanze, messe a dura prova da uno sciopero che sta letteralmente paralizzando lโazienda.
Ma vediamo in quale modo lโazienda ha intenzione di sfruttare le risorse che ha in mente di raccogliere.
Boeing, un piano per raccogliere 15 miliardi di dollari
Il nuovo piano annunciato da Boeing prevede di raccogliere fino a 15 miliardi di dollari con unโazione combinata di vendita di azioni e azioni privilegiate convertibili. Lโimporto stimato, ad ogni modo, potrebbe aumentare in base alla domanda.
Al momento Boeing si sarebbe rifiutata di commentare in qualsiasi modo la notizia.
Giร in precedenza Bloomberg News aveva riferito la tempistica prevista per lโaumento di capitale.ย
Ad inizio di ottobre, nei documenti normativi che Boeing ha depositato, viene messo in evidenza che la societร avrebbe potuto raccogliere qualcosa come 25 miliardi di dollari in azioni ed obbligazioni, anche se il suo rating creditizio di grado di investimento fosse a rischio.
Boeing รจ alle prese con un controllo normativo leggermente piรน rigoroso: la produzione รจ limitata e i clienti stanno letteralmente perdendo fiducia nei suoi prodotti, da quando il pannello di una portiera di un aereo 737 Max si รจ staccato in volo.
Per tutto lโanno lโazienda ha continuato a bruciare liquiditร . La scorsa settimana, inoltre, ha annunciato una nuova perdita trimestrale pari a 6 miliardi di dollari. Allโinizio di questo mese Boeing ha dichiarato di aver sottoscritto un accordo di credito da 10 miliardi di dollari con i principali finanziatori:
- Bank of America;
- Banca Popolare Cinese;
- Goldman Sachs;
- JPMorgan.
Tra lโaltro, proprio ad inizio ottobre, Boeing ha dichiarato che ha intenzione di tagliare 17.000 posti di lavoro, che corrispondono al 10% della sua forza lavoro. Ma non solo: rinvierร di un anno le prime consegne del suo jet 777X.
Le tre principali agenzie di rating del credito – S&P, Moody’s e Fitch – hanno dichiarato che taglieranno il rating di Boeing a spazzatura se l’azienda contrarrร nuovo debito senza rimborsare circa 11 miliardi di dollari di debito in scadenza fino al 1ยฐ febbraio 2026.
Boeing, lo sciopero continua
La scorsa settimana i lavoratori in sciopero della Boeing hanno respinto lโultima offerta contrattuale dellโazienda. La presa di posizione dei lavoratori ha creato una nuova minaccia per le attivitร dei fornitori come l’azienda a conduzione familiare Independent Forge.
Il presidente Andrew Flores ha spiegato che se lo sciopero di oltre 33.000 lavoratori della Boeing negli Stati Uniti dovesse durare un altro mese, la sua azienda potrebbe dover ridurre le sue attivitร da cinque a tre giorni alla settimana per risparmiare denaro e trattenere i lavoratori.
Sebbene Independent Forge abbia giร licenziato alcuni dipendenti, licenziarne altri non รจ un’opzione allettante. I 22 lavoratori rimasti sono essenziali per l’azienda, soprattutto quando lo sciopero finirร e la domanda di componenti aeronautiche in alluminio riprenderร . Flores ha spiegato che questi dipendenti costituiscono la spina dorsale dellโazienda. Il loro know-how รจ importante, non puรฒ essere sostituito.
Il voto espresso mercoledรฌ dal 64% dei lavoratori dello stabilimento Boeing sulla costa occidentale contro l’ ultima offerta contrattuale dell’azienda , che sospende ulteriormente l’assemblaggio di quasi tutti i jet commerciali del costruttore, ha creato un nuovo banco di prova per fornitori come Independent.
La vasta rete globale di fornitori della Boeing, che produce componenti in grandi fabbriche moderne o in piccole officine in garage, era giร stata messa a dura prova dalla crisi di qualitร e sicurezza dell’azienda, iniziata a gennaio dopo lo scoppio di un pannello in volo su un nuovo 737 MAX.
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Lo yen crolla condizionato dalle elezioni in Giappone. Si teme un governo debole
A condizionare in maniera negativa lo yen sono le elezioni in Giappone, che potrebbero determinare una certa instabilitร politica.
Lo yen giapponese, in mattinata, รจ sceso al minimo degli ultimi tre mesi: gli investitori ritengono che la perdita della maggioranza parlamentare da parte della coalizione di governo in Giappone potrebbe rallentare l’aumento dei tassi dโinteresse. Il dollaro, invece, si รจ proiettato verso un guadagno mensile beneficiando dellโaumento dei rendimenti dei Titoli del Tesoro statunitensi.
Nel corso della sessione asiatica lo yen si รจ indebolito, raggiungendo quota 153,88 dollari e 166,06 euro, che corrispondono al valore piรน basso registrato su entrambi i fronti dalla fine del mese di luglio. In valori percentuali, lโultimo calo dello yen รจ stato pari allo 0,7% rispetto al dollaro – da ottobre รจ stata registrata una discesa del 6,4% – il piรน grande di tutte le valute del G10. Gli investitori e gli analisti temono che possa aprirsi, in Giappone, un periodo contrassegnato da lotte politiche il cui obiettivo sarebbe quello di garantire una coalizione dopo che il Partito Liberal Democratico e il suo alleato Komeito hanno vinto 215 seggi alla Camera bassa, rimanendo al di sotto della maggioranza prevista (233 seggi).
Yen e i timori sul futuro della politica monetaria
A condizionare il futuro dello yen รจ la stabilitร politica del Giappone. Gli operatori di mercato ritengono che le elezioni potrebbero portare alla formazione di un governo privo della forza politica necessaria per gestire lโaumento dei tassi dโinteresse. Ma soprattutto potrebbero inaugurare unโera di leadership a porte girevoli.
Fumio Kishida รจ rimasto in carica poco meno di tre anni. Il suo successore Shigeru Ishiba รจ il quarto primo ministro del Giappone in poco piรน di quattro anni: come se questo non bastasse, si prevede unโulteriore instabilitร politica che potrebbe portare la Banca Centrale giapponese a muoversi con cautela (si deve riunire questa settimana per stabilire i tassi).
Bart Wakabayashi, direttore della filiale di Tokyo di State Street, spiega che un’altro fattore da considerare. quando si guarda all’economia. รจ se nel corso dei prossimi ci possano essere una nuova serie di primi ministri: situazione che non farebbe bene allo yen.
Gli analisti della BNY hanno affermato che il prossimo obiettivo immediato per il cambio dollaro/yen sarร 155, con 160 come probabile limite che richiederebbe l’intervento del ministero delle finanze.
Come si sta muovendo il dollaro
Dando uno sguardo a quanto sta avvenendo negli Stati Uniti, il dollaro brilla ed รจ sulla buona strada per registrare il piรน importante aumento mensile degli ultimi due anni e mezzo. Questo รจ, indubbiamente, un segnale di forza dell’economia statunitense. Le scommesse sulla vittoria di Donald Trump alla presidenza hanno sollevato i rendimenti statunitensi in previsione di politiche che potrebbero ritardare i tagli dei tassi di interesse.
A 1,0790 dollari, l’euro รจ rimasto stabile ma รจ sceso di oltre il 3% nellโarco dellโultimo mese. La sterlina viene scambiata a 1,2952 dollari e ha registrato un calo del 3,1% fino a ottobre.
I rendimenti dei titoli del Tesoro decennali sono aumentati di 40 punti base a ottobre, rispetto a un aumento di 16 punti base per i bund decennali e di 23 punti base per i gilt.
Un’ulteriore frenata dovuta alla delusione per i piani di stimolo della Cina ha messo sotto pressione il dollaro australiano e quello neozelandese, che sono scesi ai minimi degli ultimi 2 mesi e mezzo lunedรฌ. Le vendite hanno portato il kiwi a 0,5958 dollari e una perdita del 6% per ottobre, mentre l’Aussie รจ sceso a 0,6579 dollari e ha perso il 4,6% a ottobre.
L‘indice del dollaro USA รจ salito del 3,6% a 104,46 nel mese di ottobre, registrando il rialzo mensile piรน netto da aprile 2022.
La settimana che ci attende sarร densa di dati: dati sull’inflazione in Europa e Australia, dati sul prodotto interno lordo negli Stati Uniti e indici dei responsabili degli acquisti in Cina.
I dati del fine settimana hanno mostrato che gli utili industriali in Cina sono crollati a settembre, con un calo annuo del 27,1%. Lo yuan ha toccato il minimo da fine agosto, attestandosi a 7,1355 per dollaro.
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Giappone: exit poll castigano il premier uscente. Soglia 200 seggi in bilico
Giappone: exit poll parlano di disastro per il Partito Liberale Democratico.
Le elezioni anticipate in Giappone rischiano di essere il primo risultato negativo e la prima volta senza maggioranza per il Partito Liberale Democratico, che ha il saldo controllo del paese del Sol Levante dal 2009. Secondo gli exit poll diffusi da NHK, ci sarebbe infatti la possibilitร per il partito dell’attuale premier Shigeru Ishiba di perdere la maggioranza. E anche di andare sotto quei 200 seggi che sarebbero la soglia minima con la quale iniziare a ragionare di una possibile coalizione che veda il partito del premier comunque al governo. Serviranno comunque i risultati dello spoglio effettivo, per quanto in realtร quanto venuto fuori dagli exit poll sia giร politicamente significativo.
La campagna elettorale dell’opposizione ha toccato anche degli importanti temi economici per il Giappone, a partire dall’inflazione e della debolezza intrinseca dello yen, che รจ tornata prepotentemente al centro del palcoscenico in ottobre, senza che perรฒ siano state messe sul tavolo misure efficaci per contenerla. Una presidenza del consiglio, quella di Shigeru Ishiba, che รจ stata breve, intensa e che ha messo sul tavolo di nuovo tutti i problemi economici del Giappone.
Da incendiario a pompiere in meno di 4 settimane
Sembra passata una vita da quel 27 settembre che aveva visto Shigeru Ishiba salire sullo scranno piรน alto della politica giapponese, promettendo tra le altre cose un appoggio incondizionato al rafforzamento dello yen. Appoggio poi trasformatosi perรฒ in promessa elettorale non rispettata, dopo anche interlocuzioni ai massimi livelli con Bank of Japan.
Anche se il risultato elettorale dovesse confermarsi essere quello che sta emergendo dagli exit poll, i mercati alla riapertura tra poche ore dovranno cercare di interpretare una situazione che potrebbe essere piรน confusa di quanto previsto. E che potrebbe confondere ulteriormente l’andamento dello yen e del mercato azionario di Tokyo, giร all’interno di un 2024 la cui cifra distintiva รจ stata quella dell’incertezza. Parleranno i risultati, che dovrebbero essere giร relativamente netti alla riapertura delle contrattazioni in Giappone.
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