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Raffinerie di petrolio, calano i profitti negli Usa, in Europa ed in Asia

In calo il profitto delle raffinerie di petrolio in Europa, Asia e negli Stati Uniti. A determinarlo è il surplus di gasolio.

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La redditività è calata ai minimi pluriennali. È quanto sta accadendo alle raffinerie di petrolio in Asia, Europa e Stati Uniti, che stanno subendo una delle più pesanti flessioni registrate dal comparto nel corso degli ultimi anni. Dopo la pandemia i rendimenti hanno iniziato a crescere: una situazione che mette in luce come l’attuale rallentamento sia preoccupante.

Il rallentamento della redditività delle raffinerie di petrolio mette in evidenza, ancora una volta, la debolezza della domanda dei consumatori e dell’industria, soprattutto in Cina, determinata da una crescita economica che non tiene il passo e dalla crescente penetrazione dei veicoli elettrici. Nuove raffinerie di petrolio entrate in funzione in Asia, Medio Oriente ed Africo hanno contribuito alla pressione in ribasso.

Raffinerie di petrolio, cala la redditività

TotalEnergies, una raffineria di petrolio, e Glencore, una società commerciale, hanno chiuso il 2022 ed il 2023 con dei profitti eccezionali. Tra l’altro sono riuscite a sfruttare le carenze di approvvigionamento causate dall’invasione russa in Ucraina e dalle interruzioni della navigazione nel Mar Rosso determinate dai militanti Houthi. A queste tensioni geopolitiche si è aggiunta la forte ripresa della domanda, dopo che le varie attività economiche si sono riprese con la fine dei lockdown determinati dal Covid 19.

Rory Johnston, analista di Commodity, ritiene che il superciclo della raffinazione di petrolio, che è stato sperimentato negli ultimi anni, stia giungendo al termine, con l’offerta delle raffinerie di recente inaugurazione che finalmente riesce a tenere il passo con la domanda di carburante in crescita più lenta.

Gli utili della raffinazione di Singapore, un indicatore per l’Asia, sono scesi a 1,63 dollari al barile il 17 settembre 2024, un minimo stagionale rispetto allo stesso periodo del 2020. I margini del gasolio in Asia sono crollati al minimo di tre anni lo stesso giorno, secondo i dati LSEG.

A causare questa situazione è, principalmente, la debolezza dell’economia cinese. La crescita della produzione industriale in uno dei principali importatori di petrolio al mondo è scesa al minimo da cinque mesi nel corso adagosto. Stesso discorso per la produzione delle raffinerie di petrolio, la quale risulta essere scesa per il quinto mese consecutivo. L’attività è stata fermata dalla debole domanda di carburante e dai deboli margini di esportazione.

La domanda è rimasta al di sotto delle aspettative anche negli Usa, il Paese con il più alto consumo di petrolio. Secondo i dati dell’Oil Price Information Service, i margini della benzina sulla costa del Golfo, escludendo gli obblighi di miscelazione di carburanti rinnovabili, erano in media pari a 4,65 dollari al barile al 13 settembre, in calo rispetto ai 15,78 dollari dell’anno precedente, mentre i margini del gasolio erano di poco superiori a 11 dollari, rispetto agli oltre 40 dollari dell’anno scorso.

Sul petrolio pesa l’eccesso di offerta del diesel

L’eccesso di offerta nel mercato mondiale del diesel, dovuto alla debole domanda, è una delle principali cause della debolezza dei margini.

L’Agenzia Internazionale per l’Energia prevede che quest’anno la domanda di gasolio raggiungerà una media di 28,3 milioni di barili al giorno (bpd), con una contrazione dello 0,9% rispetto al 2023, mentre nello stesso periodo crescerà la domanda di benzina, carburante per aerei, GPL e olio combustibile.

Alla fine di agosto, i margini del diesel europeo sono scesi a circa 13 dollari al barile, il minimo da dicembre 2021, secondo i dati LSEG. In media, hanno raggiunto 16,6 dollari al barile ad agosto, meno della metà dei 38,3 dollari di media ad agosto 2023.

Le prospettive immediate restano deboli, anche se la domanda stagionale potrebbe fornire supporto.

Secondo Raul Caldaria, analista di Energy Aspects, c’è da aspettarsi che i profitti della raffinazione rimarranno bassi per il resto dell’anno, con qualche margine di miglioramento derivante dalla maggiore domanda invernale di gasolio in Europa.

Anche i margini di profitto della benzina sono sotto pressione in Europa, nonostante una domanda più robusta. Stando ai dati LSEG, hanno raggiunto una media di 12,1 dollari al barile ad agosto, crollando del 61% rispetto ai livelli di 31 dollari di agosto 2023.

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