Rc auto, i prezzi continuano a salire. Ecco dove si paga di più

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Written by Pierpaolo Molinengo
Attivo come autore dal 1989, si è iscritto all'albo nel 2002, quando ha iniziato ad occuparsi di economia, concentrando dapprima i suoi studi sul mercato immobiliare, fisco e mutui per poi allargare il suo focus sui mercati emergenti e sui rapporti Usa-Russia.
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Continua a crescere il prezzo della Rc Auto. A confermarlo sono i dati resi noti quest’oggi dall’Ivass, secondo la quale, per i contratti sottoscritti nel secondo trimestre del 2024 il prezzo, in media, è pari a 400 euro. Benché in aumento, il trend di crescita dei costi ha iniziato a rallentare: su base annua il premio medio, in termini nominali, ha registrato un +7,0%, contro il +7,2% del mese di marzo 2024. In termini reali, invece, l’aumento è stato pari al 6,2%.

Il prezzo medio dell’Rc Auto risulta essere di poco inferiore rispetto al periodo pre-pandemico: nel 2019 il costo si attestava a 405 euro. Al momento risulta essere in riduzione rispetto al secondo trimestre del 2014.

Rc auto, come cambiano i prezzi per provincia

Analizzando i costi per provincia, i prezzi risultano essere eterogenei. In un quarto delle province italiane mediamente la garanzia Rc Auto si arriva a superare un costo pari a 406 euro. Nel primo quartile, invece, la distribuzione dei prezzi medi provinciale è pari a 352 euro.

L’incremento dei prezzi della Rc Auto viene registrato trasversalmente in tutte le province italiane: gli aumenti variano tra un +2,8% ed un +10,7%. Gli incrementi maggiori sono stati registrati a:

  • Roma: +10,7%;
  • Cagliari: +9,3%;
  • Nuoro: +9,1%.

In un terzo delle province è stato registrato un incremento medio della Rc Auto maggiore rispetto a quello nazionale. Tra Aosta e Napoli il differenziale risulta essere pari a 265 euro, in aumento del 7,1% su base annua e in calo del 44,8% rispetto al secondo trimestre del 2014.

Si stima che le scatole nere presenti nelle autovetture ad uso privato sia pari a 5,3 milioni di unità, pari al 18,1% delle polizze sottoscritte. La diffusione della scatola nera è eterogenea tra le province, con un tasso di penetrazione mediamente più elevato al Sud (come ad esempio a Caserta: 61,2% e a Napoli: 48,9%). Le province in cui si registrano le riduzioni più ampie dell’uso della scatola nera sono Vibo Valentia (-2,9%) e Ascoli Piceno (-2,3%).

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