Azioni News
Reddit registra ricavi in forte crescita. L’utile per azione è pari a 16 centesimi
Ricavi in forte crescita per Reddit. A beneficiarne sono immediatamente gli utili per azioni che galvanizzano gli investitori.
Giornata importante per Reddit, che proprio oggi ha annunciato il suo primo utile trimestrale. Ma non solo: per il quarto trimestre dell’anno sono previsti dei ricavi superiori alle stime, grazie anche ad una serie di accordi di licenza sui contenuti basati sull’intelligenza artificiale e alla forte spesa pubblicitaria sostenuta dai suoi clienti. Le azioni sono salite del 22% nelle contrattazioni estese.
Il terzo risultato di Reddit dopo la sua quotazione in Borsa, che è avvenuta a marzo, alimenta la speranza e la fiducia che gli inserzionisti si stiano rivolgendo sempre di più a questa piattaforma per la pubblicità. A spingere gli investitori in questo senso sono l’introduzione della traduzione in altre lingue tramite l’apprendimento automatico, che serve ad attrarre nuovi utenti.
Reddit, gli obiettivi del nuovo anno
Nel corso del 2025 Reddit ha intenzione di modernizzare i suoi prodotti di ricerca, fornendo una pagina dei risultati migliorata. Ma non solo: sono previste delle nuove funzionalità di completamento automatico e l’integrazione di modelli linguistici di grandi risultati, in modo da migliorare i risultati di ricerca. A comunicare queste novità è stato Steve Huffman, Ceo di Reddit.
La società, inoltre, ha sottoscritto degli accordi di licenza con Alphabet ed è, quindi, supportata da Google e da Microsoft. Gli analisti ritengono che anche l’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale di OpenAI ha contribuito ad aumentare i ricavi.
Jeremy Goldman, direttore senior dei briefing presso Emarketer, ha spiegato che le partnership di Reddit con Google e OpenAI in ambito AI rappresentano un enorme vantaggio in questo momento e, sebbene abbiano contribuito notevolmente ai ricavi di questo trimestre, sono come le rotelle di una bicicletta: aiutano la stabilità, ma non alimenteranno la crescita a lungo termine.
Secondo i dati raccolti da LSEG, Reddit prevede che i ricavi del quarto trimestre ammontino ad una cifra compresa tra 385 e 400 milioni di dollari, rispetto alla stima media degli analisti di 357,9 milioni di dollari.
Reddit ha riportato un utile per azione di 16 centesimi per il terzo trimestre, rispetto a una perdita di 13 centesimi dell’anno precedente. Gli analisti, in media, si aspettavano una perdita di 7 centesimi per azione.
I ricavi sono aumentati del 68%, raggiungendo i 348,4 milioni di dollari nel trimestre, superando la stima degli analisti di 312,8 milioni di dollari.
Nel terzo trimestre conclusosi il 30 settembre, i visitatori unici attivi giornalieri dell’azienda sono aumentati del 47%, raggiungendo quota 97,2 milioni, mentre il fatturato medio globale per utente (ARPU) è aumentato del 14%, arrivando a 3,58 dollari.
Michael Ashley Schulman, Chief Investment Officer di Running Point Capital, ritiene che la differenza significativa nei ricavi generati per utente tra Reddit e piattaforme comparabili come Pinterest e Meta Platforms suggerisce un potenziale per rendimenti pubblicitari dinamici, migliorati attraverso un targeting del pubblico migliore e un monitoraggio delle prestazioni.
I buoni ricavi erano già stati annunciati ad agosto
Già ad inizio agosto Reddit aveva previsto ricavi per il terzo trimestre superiori alle stime di Wall Street, segno che la ripresa del mercato pubblicitario digitale attirerà più inserzionisti sulla piattaforma di social media.
I risultati, i secondi dopo la quotazione in Borsa avvenuta a marzo, seguono quelli del rivale più grande Meta Platforms, che vede ricavi positivi nel secondo trimestre e previsioni di vendita rosee, sostenute dalla solida spesa pubblicitaria digitale.
Alcuni analisti, ad ogni modo, avevano anche sottolineato la bassa crescita del fatturato medio per utente (ARPU) e le prudenti previsioni trimestrali per il ribasso delle azioni.
Tuttavia, i guadagni hanno alimentato l’ottimismo circa gli accordi di licenza dei contenuti di Reddit con Alphabet e Microsoft, che stanno indubbiamente dando i loro frutti.
Investimenti
Tesla lascia il 3% in borsa. Male anche Bitcoin: già finita la magia dei Trump Trade? Anche DJT a picco!
Trump Trade: male Tesla, Bitcoin e DJT. Già svanito l’effetto elezioni?
Il tocco magico del Trump Trade è già svanito? Sembrerebbe così a guardare le performance odierne di Tesla, titolo legato a Elon Musk che è a sua volta legato al neo-eletto presidente degli Stati Uniti d’America. Il titolo lascia per strada circa il 4%, in parallelo con quanto fatto dall’altro grande Trump Trade, ovvero Bitcoin, tornato a più miti consigli dopo una corsa inarrestabile nel corso degli ultimi giorni, che ha permesso alla principale criptovaluta di fissare record su record.
A confermare la scarsa appetibilità odierna di questo mini-comparto c’è anche la performance, pessima, di DJT. Titolo che ha lasciato oltre il 7% avviandosi a chiudere sotto i 27 dollari USA, dopo aver toccato in settimana i 33 dollari. Difficile considerare per il momento se a contribuire alla correzione sia stato il clima generale da fine del mondo dopo che i dati sul mercato del lavoro e quelli sul PPI hanno confermato uno scenario che sembrerebbe meno in grado di garantire un percorso chiaro di riduzione dei tassi di interesse negli USA per il 2025.
Inflazione e mercato del lavoro forti fanno tremare i Trump Trade
Potrebbe trattarsi in larga parte anche di una correzione dovuta dopo corse, per tutti i titoli sopracitati, che sono state innescate dalla vittoria quasi landslide di Trump. Una vittoria che ha avuto un impatto immediato su titoli e asset che hanno fatto registrare, in alcuni casi (quello di Bitcoin), dei nuovi massimi storici.
La parola ultima sulla settimana i mercati cercheranno di darla domani, tenendo conto di uno scenario macro che – pur non essendo mutato completamente – è comunque diverso da quello che era venuto fuori dai dati della scorsa settimana.
Per ora chi è entrato tardivo long su questi asset si lecca le ferite. Tutti gli altri valuteranno invece se si sia costruita o meno l’occasione per farsi un altro pezzo di corsa, magari a con un prezzo di ingresso più basso. Bitcoin per il momento scambia ancora sotto i 90.000$, anche se comunque ad un passo. Tesla dovrebbe riuscire a mantenere i 300$, per quanto domani sarà un’altra giornata di redde rationem per i titoli maggiormente legati al futuro presidente degli USA.
Investimenti
Swisscom: nuove proposte per il deal Vodafone / Fastweb. Spazio fino al 10 dicembre per AGCM
Swisscom offre un pacchetto di remedies per ottenere ok AGCM. Basterà?
Arrivano gli emendamenti di Swisscom per la proposta di fusione di Fastweb con Vodafone nel nostro Paese, proposta che aveva ricevuto il niet – o meglio un primo giro di commenti preoccupati da parte di AGCM – l’autorità garante della concorrenza e del mercato in Italia. Autorità che aveva sottolineato come un’eventuale fusione dei due gruppi avrebbe creato un player dominante sia per il settore corporate e istituzionale, sia per il mercato retail.
Una situazione, quella delle possibili fusioni e acquisizioni dei maggiori gruppi della telefonia che operano in Italia che è da tempo fonte di preoccupazione e che ha visto diversi cambiamenti di fronte nel corso del 2024, anno che ha suggellato anche l’arrivo di KKR in TIM. Non è chiaro se le offerte di Swisscom saranno accettate da parte di AGCM, che a quel punto potrebbe anche decidere di sbloccare il tentativo di fusione.
I remedies offerti da Swisscom
I remedies, gli emendamenti offerti a AGCM sono in realtà diversi e permettono di avere una sorta di ottimismo per quanto riguarda la possibilità che l’affare vada in porto. Swisscom ha infatti offerto l’apertura ai competitor della sua infrastruttura fibra detenuta e controllata tramite Fastweb, per i clienti corporate e amministrativi. Al tempo stesso Fastweb manterrà tutti i contratti all’ingrosso con gli altri operatori per offrire connettività ai clienti di carattere residenziale.
Swisscom sarebbe anche d’accordo con la creazione di un trustee che monitori l’andamento del mercato e gli eventuali effetti della fusione di cui sopra. In ultimo, si preoccuperà di fornire tutte le informazioni rilevanti per il mantenimento di un mercato equilibrato anche dopo l’eventuale fusione. Non ci sono stati commenti per il momento da parte dei soggetti direttamente coinvolti.
La risposta dovrà arrivare dopo il 10 dicembre, data ultima per AGCM per valutare la proposta. Nel caso di ok, se ne riparlerebbe comunque nel primo trimestre del 2025. Il nuovo set di proposte non ha avuto effetti sul titolo di Swisscom, che viene scambiato a 513 franchi svizzeri, in calo dell’1,6% rispetto alla quotazione con la quale aveva chiuso la giornata di scambi di ieri.
Investimenti
Stellantis: altri 1.100 licenziamenti negli USA. Riorganizzazione per il gruppo, che però puzza di crisi
Altri licenziamenti per Stellantis negli USA. Ora via 1.100 operai dall’impianto Jeep del Michigan.
Altri 1.100 addetti di Stellantis negli USA dovranno cercarsi una nuova occupazione. Il gruppo ha comunicato il licenziamento di addetti della fabbrica Jeep in Ohio, che arriva a poco meno di un mese da un licenziamento di identiche proporzioni in Michigan. Secondo quanto è stato riportato da CNBC, nella fabbrica si produce il pickup Jeep Gladiaor. Il licenziamento sarebbe frutto di una situazione economica difficile – anche negli States – con livelli di inventario piuttosto alti e soprattutto di ricavi in picchiata nel corso del 2024.
La notizia è stata confermata da Stellantis stessa – che in un comunicato ha annunciato anche la riduzione di un turno del ciclo produttivo, allineando così la produzione con le richieste del mercato per Jeep Gladiator, che è l’unico modello che è prodotto presso lo stabilimento di Toledo South.
Un anno di transizione
Per quanto sia difficile farlo, il comunicato fornito a CNBC cerca di indicare qualche motivo di ottimismo, indicando l’anno in corso come anno di transizione e di riorganizzazione delle operazioni negli Stati Uniti. Riorganizzazione che non ha toccato soltanto però la produzione, ma anche la dirigenza, con uno shuffle che ha completamente ridisegnato l’azienda anche ai massimi vertici, almeno negli USA.
I licenziamenti saranno avviati il 5 gennaio e il preavviso è dovuto agli obblighi di legge presenti negli Stati Uniti. Per il momento tutto tace dal sindacato, al termine di una stagione di scontri aspri anche con Stellantis, scontri che si sono conclusi con una vittoria che però, stando allo stato attuale del mercato dell’auto e ai conseguenti licenziamenti, comincia a lasciare il tipico amaro in bocca di un’occasione persa.
Continua il trend negativo non solo per Stellantis, ma per un settore auto che in occidente continua a fare enorme fatica e che probabilmente continuerà a faticare anche per il 2025.
Investimenti
Reuters SHOCK: maxi multa per Apple da Commissione Europea. Prima violazione del DSA
Commissione Europea: arriva multa per Apple? Indiscrezioni di Reuters
Secondo notizie diffuse da Reuters, che cita fonti anonime ma informate dei fatti, Apple sarà la prima grande azienda ad essere multata in seguito alle norme incluse nel Digital Services Act, framework interno all’UE che impone restrizioni, lacci e lacciuoli e controlli ai giganti e ai meno giganti del web. Non è chiaro per il momento quali siano le motivazioni che porteranno alla sanzione, né al quantitativo di multa che verrà inflitta al gigante di Cupertino.
Si tratterebbe di una pietra miliare – così come la definiscono in genere i giornali americani – nell’applicazione di una norma che è stata già contestata dai grandi colossi del web, tutti di matrice statunitense o quasi. Per il momento non sono stati registrati commenti da parte di Cupertino e la notizia deve essere confermata anche da parte della Commissione Europea. Per il momento il titolo Apple non ha accusato il colpo successivamente alla diffusione della notizia, che rimane comunque ancora da confermare.
DSA: prima applicazione verso Apple?
Farebbe certamente doppia notizia. Mentre il mondo guarda con attenzione le evoluzioni elettorali negli USA, dall’Europa arriva un metaforico siluro ad una delle società più capitalizzate della borsa USA. Secondo indiscrezioni che per il momento rimangono tali e che sono state diffuse da Reuters, che però conferma di aver ricevuto la soffiata da fonti informate dai fatti e interni alla Commissione.
Con ogni probabilità la notizia verrà ufficializzata nei prossimi giorni, con i dialoghi tra l’azienda e la Commissione che dovrebbero essere già iniziati, almeno a rigor di logica. Interlocuzioni che però non avrebbero portato a risultati concreti o comunque positivi per Apple. Si attenderanno dunque sia entità della multa sia le motivazioni che avrebbero portato la Commissione ad agire, per quello che sarà un caso che certamente passerà alla storia, a patto che appunto si tratti di una questione concreta.
Azioni News
Netflix sospettata di frode fiscale. Vengono perquisite le sedi in Francia e in Olanda
Per un sospetto di frode fiscale le autorità hanno perquisito le sedi di Parigi e di Amsterdam di Netflix.
Aperta un’indagine fiscale nei confronti di Netflix, i cui uffici sono stati perquisiti in Francia e nei Paesi Bassi a seguito di un’indagine preliminare per frode fiscale. A comunicare la notizia è stata una fonte giudiziaria francese.
A condurre l’indagine francese è il PNF, un’unità speciale che ha il compito di perseguire la criminalità finanziaria, specializzata nelle indagini nei confronti dei cosiddetti colletti bianchi ad alto rischio, che nella maggior parte dei casi coinvolgono le più importanti società a livello internazionale. L’indagine ha preso il via nel corso del mese di novembre 2022.
Netflix sono indagine in Francia e nei Paesi Bassi
Benché siano stati interpellati, almeno per il momento, i rappresentanti di Netflix in Francia e nei Paesi Bassi non hanno rilasciato delle dichiarazioni o dei commenti sulla vicenda.
Nel corso della mattinata gli investigatori specializzati hanno fatto irruzione all’interno degli uffici dell’azienda collocati al centro di Parigi. Nello stesso momento le autorità olandesi stavano perquisendo la sede europea dell’azienda, che è collocata ad Amsterdam.
Stando a quanto ha riferito una fonte francese citata da Reuters, la cooperazione tra le autorità francesi e olandesi è in corso da molti mesi e ha portato a queste perquisizioni.
È importante sottolineare, ad ogni modo, che un’indagine preliminare in Francia non implica necessariamente delle accuse penali, ma soprattutto non porta necessariamente a un processo. Al momento non sono stati nemmeno chiariti i presupposti che avrebbero portato all’apertura dell’indagine. In altre parole, per il momento non ci sono ancora delle accuse precise nei confronti di Netflix, ma solo delle indagini.
Le grandi aziende tecnologiche, come Netflix, che offrono i loro servizi online e abbonamenti oltre confine spesso incontrano difficoltà con le autorità fiscali europee.
Il sito web di notizie La Lettre ha riferito, l’anno scorso, che la filiale francese di Netflix è diventata oggetto di controllo da parte delle autorità fiscali per il suo basso fatturato, che secondo i media era in contrasto con il numero di utenti paganti nel paese.
Secondo La Lettre, tra il 2019 e il 2020, Netflix Services France ha pagato meno di un milione di euro in imposte sulle società, coinvolgendo un’unità separata registrata nei Paesi Bassi. la società ha interrotto la pratica nel 2021.
Reuters è riuscita ad esaminare i registri aziendali, dai quali sembrerebbe che le entrate della divisione francese di Netflix sono salite a circa 1,2 miliardi di euro nel 2021, dai 47 milioni dell’anno precedente.
Nel 2022, Netflix aveva accettato di risolvere una controversia fiscale con l’Italia pagando 55,8 milioni di euro.
Netflix riferito di aver aperto il suo ufficio di Parigi, situato proprio dietro l’angolo dall’Opera Garnier, nel 2020 quando impiega circa 40 dipendenti.
Netflix, molti manager se ne vanno
Nei giorni scorsi Netflix ha comunicato che il vicepresidente di Global Public Policy Dean Garfield e il Chief Communications Officer Rachel Whetstone stanno lasciando l’azienda.
Il co-ceo della piattaforma di streaming Ted Sarandos è alla ricerca di candidati per un ruolo di nuova creazione, chief global affairs officer, per supervisionare le politiche pubbliche e le comunicazioni.
Secondo una fonte interna all’azienda per il momento nessuno sarebbe stato ancora identificato per il nuovo ruolo. La fonte ha aggiunto che Garfield non ha esperienza nelle comunicazioni e che Whetstone non era interessato al ruolo, portando alle loro partenze previste.
Garfield, che è entrato a far parte di Netflix nel 2019, era stato precedentemente CEO dell’Information Technology Industry Council e aveva ricoperto posizioni presso la Motion Picture Association.
Whetstone, che ha quasi due decenni di esperienza di lavoro su questioni di comunicazione e politiche per aziende tecnologiche statunitensi come Google di Alphabet, Uber e Meta Platforms.
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