domenica, Ottobre 6, 2024

Bt Group diventa in parte indiana. Bharti Enterprises acquista il 24,5% del capitale

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Bharti Enterprises alla conquista di Bt Group, della quale acquisterà una quota pari al 24,5% per un controvalore di 3,2 miliardi di sterlina. Il gruppo indiano acquisterà il pacchetto azionario in possesso di Altice Uk il principale investitore nel colosso delle telecomunicazioni britannico. La società di investimenti, guidata da Patrick Drahi, al momento è alle prese con debiti elevati.

Proprietaria del marchio Bharti Airtel, Bharti Enterprises è attiva in 17 paesi tra Africa e Asia meridionale: al momento non avrebbe intenzione di acquistare l’intero Bt Group, ex monopolista e attualmente la più grande azienda di telefonia mobile e a banda larga della Gran Bretagna. L’obiettivo è quello di supportare il team esecutivo e la strategia di Bt Group nel portare avanti un importante programma di trasformazione, che dovrebbe riuscire a garantire una crescita sostenibile a lungo termine, attraverso la costruzione della fibra ottica in Gran Bretagna

Bt Group e Bharti Enterprises: cosa prevede l’accordo

La notizia dell’operazione ha fatto immediatamente salire le azioni di Bt Group del 6%, che hanno sfiorato i 139 centesimi di sterlina nel corso delle prime contrattazioni. L’operazione, tra l’altro, è uno dei primi banchi di prova del nuovo governo laburista britannico.

Bharti Enterprises ha già acquistato una quota del 9,99% del capitale di Bt Group. Per procedere con l’acquisto del restante 14,51% attenderà di ricevere le autorizzazioni del caso.

Questo passaggio azionario, sostanzialmente, mette la parola fine al coinvolgimento al coinvolgimento di Dahi con la società telefonica, che quest’anno ha compiuto 178 anni. In passato la sua partecipazione era stata considerata come un peso per Bt Group, determinato principalmente dai debiti in capo all’investitore (stimati in 60 miliardi di dollari).

Sunil Bharti Mittal, presidente di Bharti, ritiene che Bt group possa avere un futuro molto più luminoso davanti a sé e deve seguire la propria strategia con ancora più coraggio.

Il futuro di Bt Group

Prima di effettuare l’investimento, Sunil Bharti Mittal ha analizzato nel dettaglio Bt Group per un certo periodo. Ma solo di recente è stato contattato dal venditore e solo negli ultimi mesi ha avviato una serie di contatti con la dirigenza della compagnia telefonica.

Le azioni di Bt Group sono cresciute del 24% nel corso degli ultimi sei mesi, man mano che gli investimenti effettuati nella fibra ottica hanno iniziato a concretizzarsi. Ora il prezzo delle azioni è nuovamente in calo, registrando, complessivamente, un -72% dal 2015.

Ricordiamo che Deutsche Telekom detiene da lungo tempo una quota del 12% in Bt Group, mentre a giugno di quest’anno il magnate messicano Carlos Slim ha acquistato una quota del 3,2% nella società: una vera e propriea iniezione di fiducia per Allison Kirkby, che a febbraio ha assunto la carica di CEO dell’ex monopolista britannico.

Gli investimenti indiani in Gran Bretagna

Sebbene la Gran Bretagna abbia da tempo accolto con favore gli investimenti indiani (il gruppo indiano Tata possiede Jaguar Land Rover e il più grande produttore di acciaio del paese), l’atteggiamento del nuovo governo laburista eletto a luglio nei confronti della proprietà straniera di azioni in settori chiave non è stato ancora messa alla prova.

Bharti ha affermato che l’accordo rappresenta un voto di fiducia nella Gran Bretagna e nel suo stabile contesto politico ed economico, un possibile cenno al nuovo governo dopo cinque anni di turbolenze sotto il partito conservatore.

Il gruppo ha inoltre sottolineato il suo rapporto di lunga durata con By Group, che ha posseduto una quota del 21% di Bharti Airtel dal 1997 al 2001.

Alla domanda su quanto Bharti avesse pagato per la quota, Mittal ha sottolineato che, al momento dell’acquisto, il prezzo delle azioni oscillava tra 130 e 142 centesimi di sterlina.

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengohttps://www.pierpaolomolinengo.com/
Laureato in materie letterarie e giornalista pubblicista iscritto all'Albo dal 2002 [Link di verifica iscrizione all'Albo]. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin da subito, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.

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