Guide ETF
ETF Fintech
Gli ETF fintech sono fondi quotati in Borsa che replicano la performance di un indice di azioni legate al settore fintech. L’incontro tra finanza e tecnologia sta dando vita a un numero sempre maggiore di soluzioni per automatizzare operazioni che in passato richiedevano lunghi passaggi burocratici, code agli sportelli, commissioni elevate o erano semplicemente impossibili. Fin dalla nascita di X, poi chiamata PayPal, il mondo di internet ha cercato di trovare soluzioni nuove per gestire i pagamenti e gli investimenti in un modo sempre più efficiente.
Il mercato fintech è in crescita sia dal punto di vista tecnologico, sia dal punto di vista demografico: le nuove generazioni abituate a gestire le proprie finanze tramite app avanzano, mentre quelle più abituate ai sistemi tradizionali passano. Questo cambio generazionale nel modo di concepire banche, piattaforme d’investimento e strumenti di pagamento rappresenta una grande opportunità per le aziende del settore e per i loro investitori. Al tempo stesso, con così tanti mercati diversi e così tante società fintech quotate in Borsa, passare attraverso un ETF è spesso il modo più efficiente per ottenere esposizione al settore.
Alessandro Calvo – Analista e caporedattore di TradingOnline.com®
Secondo Vantage Market Research, attualmente il mercato fintech vale oltre $550 miliardi e sta crescendo a un CAGR del 19,50%.1 Inoltre è un mercato molto dinamico, in cui attualmente il Nord America risulta essere il mercato più grande ma il Sud Est Asiatico è quello da cui ci si attende la maggiore crescita. Per questo motivo, investire in ETF fintech può essere molto interessante soprattutto sul lungo termine.
💡Conviene investire oggi: | Sì |
⛔Rischio dell’investimento: | Medio-Alto |
💸Costi e commissioni: | 0,30-0,70% TER annuo |
💼Dove acquistare: | eToro / Capital.com / FP Markets / Skilling / Degiro |
💰Investimento minimo: | 50 euro |
ETF Fintech: Migliori 5 da comprare nel 2024
I fondi legati al mondo fintech non sono tanti, per lo meno se si guarda a quelli quotati in Europa e contrassegnati dalla sigla UCITS. È importante ricordare che per gli investitori al dettaglio europei, i fondi non-UCITS sono molto difficili da acquistare e teoricamente sono riservati solo a investitori professionali. Anche se talvolta è possibile investire sotto forma di CFD, anche in questo caso i prodotti proposti dai broker non sono molti. Le plusvalenze prodotte da fondi UCITS sono tassate anche in un modo più efficiente, con l’imposta sostitutiva del 26%; le plusvalenze prodotte da fondi non-UCITS formano invece parte del reddito Irpef.
A fronte di tutto questo, la nostra redazione ha selezionato 5 ETF in particolare che offrono un modo efficiente di ottenere diversificazione al mercato fintech. I criteri di selezione utilizzati sono i seguenti:
- Diversificazione su più titoli effettivamente legati al comparto fintech;
- Costi di gestione annui;
- Regolamentazione europea (UCITS);
- Diversificazione su più aree geografiche;
- Liquidità del mercato per le quote del fondo.
Bisogna ammettere che a differenza di altri settori, come gli ETF sull’AI o gli ETF sull’energia rinnovabile, in questo caso è stato necessario fare dei compromessi. I pochi fondi a disposizione, specie nel mercato europeo, richiedono spesso di sacrificare l’efficienza dei costi in nome della diversificazione o viceversa.
1. Xtrackers MSCI Fintech Innovation UCITS ETF
📍ISIN | IE000YDOORK7 |
⭐Dove comprare | Degiro / Scalable Capital |
💲TER | 0,30% |
📈Metodo di replica | Fisica completa |
💱Valuta del fondo | Euro |
💰Strategia di reinvestimento | Ad accumulo |
Questo fondo traccia la performance dell’indice MSCI ACWI IMI Fintech Innovation Select ESG Screened 100 index, formato dalle 100 aziende fintech più grandi al mondo. Il livello di diversificazione dunque è piuttosto valido, così come lo sono i costi di gestione: appena lo 0,30% annuo, decisamente al di sotto della media della categoria. L’unico limite di questo ETF è il fatto di avere una capitalizzazione piuttosto bassa, intorno ai €7 milioni. Questo significa che anche i volumi di scambio tendono a essere bassi, con spread che in alcuni casi sono più alti del TER.
Le azioni più rappresentate all’interno del fondo sono:
- Nvidia
- Fiserv
- Visa
- Mastercard
- MercadoLibre
Le aree più rappresentate invece sono:
- USA (70%)
- Cina (5%)
- Paesi Bassi (5%)
- Uruguay (4,50%)
Si potrebbe discutere sull’inclusione delle azioni Nvidia all’interno dell’indice, dal momento che l’azienda non ha una vera e propria componente fintech. Sembra più che altro una scelta legata al fatto di volere includere queste azioni nell’indice per aumentarne la performance, dopo il rally stellare del titolo grazie ai chip per l’AI generativa. Indubbiamente questa AI può anche essere utilizzata da aziende nel ramo fintech, ma è difficile dire che ci sia un collegamento diretto tra Nvidia e i servizi finanziari.
2. HANetf Grayscale Future of Finance UCITS ETF
📍ISIN | IE000TVPSRI1 |
⭐Dove comprare | Degiro / Scalable Capital |
💲TER | 0,70% |
📈Metodo di replica | Fisica completa |
💱Valuta del fondo | Euro |
💰Strategia di reinvestimento | Ad accumulo |
HANetf non è sicuramente tra i gestori di ETF più conosciuti, ma al tempo stesso è uno dei pochi a portare sul mercato europeo un fondo interamente dedicato al mondo fintech. Con appena €1 milione di capitalizzazione, mostra come l’appetito degli investitori europei per questo tipo di prodotti non sia propriamente eccezionale. Un motivo dietro a questo scarso successo commerciale potrebbe anche essere il TER elevato, che arriva allo 0,70% annuo.
Le aziende più rappresentate nel portafoglio del fondo sono:
- PayPal
- Marathon Digital
- Robinhood
- Block Inc
- Coinbase
Mentre l’esposizione alle diverse aree geografiche è la seguente:
- Stati Uniti (65%)
- Germania (5%)
- Israele (5%)
- Giappone (5%)
- Altro (20%)
Ciò che effettivamente si nota, in questo caso, è il fatto di avere dato nettamente più coerenza al portafoglio. Tutte le imprese più rappresentate nel fondo hanno effettivamente un’appartenenza innegabile al mondo fintech, garantendo in questo modo che l’ETF sia effettivamente legato al 100% al settore. Altri fondi che echeggiano al mondo fintech nel loro nome, in realtà, hanno esposizione a società solo lontanamente tangenti: titoli come Google e Apple, che malgrado Apple Pay e Google Pay derivano una quantità estremamente limitata dei loro ricavi da questi servizi.
3. Ark Fintech Innovation ETF
📍ISIN | US00214Q7088 |
⭐Dove comprare | eToro / Capital.com |
💲TER | 0,30% |
📈Metodo di replica | Gestione attiva (no replica) |
💱Valuta del fondo | Dollaro USA |
💰Strategia di reinvestimento | Ad accumulo |
Il terzo fondo della lista è anche il vero re della categoria, con oltre $1 miliardo di asset in gestione. L’unico problema è che si tratta di un ETF non-UCITS, per cui per gli investitori europei al dettaglio non è possibile acquistarlo in maniera diretta. Grazie a ottimi broker come , però, è possibile investire anche su questo prodotto tramite CFD.
Ark Investments è il più grande gestore di ETF a gestione attiva al mondo.2 Anziché replicare un indice, in questo caso il gestore tenta attivamente di batterlo attraverso una selezione dei titoli su cui puntare. Per questo motivo le azioni più rappresentate nel portafoglio, così come l’esposizione alle aree geografiche, possono cambiare rapidamente. Detto questo, al momento i titoli più rappresentati sono Coinbase, Block Inc, Shopify, Draftkings e UiPath. Indubbiamente viene usata un’accezione molto ampia del termine “fintech”, anche se teoricamente il gestore si impegna a investire in prevalenza su aziende che derivano dal mondo fintech almeno l’80% dei propri ricavi.
4. Amplify Emerging Markets Fintech ETF
📍ISIN | US0321088702 |
⭐Dove comprare | Degiro / Scalable Capital |
💲TER | 0,69% |
📈Metodo di replica | Gestione attiva (no replica) |
💱Valuta del fondo | Dollaro USA |
💰Strategia di reinvestimento | Ad accumulo |
Passando oltre, questo è un altro ETF a gestione attiva e non-UCITS. La caratteristica molto interessante del prodotto, che lo differenzia da tutti gli altri, è quella di investire in maniera specifica sui mercati emergenti. Questo è un vantaggio significativo, in primo luogo perché i fondamentali sono molto chiari: nel mondo ci sono più persone con uno smartphone che con un conto in banca, e questa differenza è nettamente più evidente in Asia, America Latina e Africa.3 Un dato interessante, ad esempio, è che oltre il 90% dei consumatori cinesi utilizza almeno un servizio fintech.4
In Europa siamo già abituati all’home banking, ai broker online, alle carte-conto accessibili tramite app e così via. Tutto questo però sta ancora nascendo in altri paesi, come dimostra l’ascesa esponenziale dell’app di NuBank, di PIX o dei POS di pagamento di MercadoLibre. Anche la forte crescita demografica di questi paesi è una questione importante che gioca a favore delle imprese che operano in loco. Per una questione di diverse regolamentazioni finanziarie intorno al mondo, molto spesso le imprese locali arrivano a conquistare il mercato interno prima che le multinazionali adattino il loro servizio alle necessità specifiche del paese.
5. Invesco KBW Nasdaq Fintech UCITS ETF Acc
📍ISIN | IE00BYMS5W68 |
⭐Dove comprare | Degiro / Scalable Capital |
💲TER | 0,49% |
📈Metodo di replica | Swap |
💱Valuta del fondo | Euro |
💰Strategia di reinvestimento | Ad accumulo |
L’obiettivo di questo fondo è replicare passivamente l’andamento del KBW Nasdaq Financial Technology Index, un indice che traccia la performance di tutte le aziende connesse al mondo fintech sul Nasdaq. Attualmente fanno parte dell’indice 50 imprese, che possono essere connesse al mondo digitale e finanziario in diversi modi. Le più presenti attualmente all’interno dell’indice sono:
- Visa
- Mastercard
- PayPal
- Charles Schwab
- S&P Global
A livello geografico, il fondo è esposto esclusivamente agli Stati Uniti. Interessante notare come in questo caso vengano considerate “fintech” molte imprese che si potrebbero collegare al mondo della finanza più tradizionale, come Visa e Mastercard. All’interno dell’indice ci sono comunque anche imprese altamente innovative come Coinbase e Robinhood, per cui è quasi un ETF che replica l’andamento delle principali aziende finanziarie americane escludendo le banche classiche.
Il metodo di replica è basato sullo swap, un sistema con cui il fondo non detiene direttamente le azioni. Ci sono delle banche partner che pagano al fondo la differenza tra il valore dell’indice di riferimento nel momento in cui una certa quantità di denaro viene investita e quello in cui viene prelevata. Questo espone gli investitori a un rischio in più, cioè quello di fallimento della controparte bancaria, ma al tempo stesso garantisce una replica molto precisa dell’indice di riferimento.
Conviene investire in ETF Fintech?
Se vengono scelti bene, la nostra risposta è “sì”. Siamo dell’idea che ci siano delle buone motivazioni per continuare a investire nel settore fintech, ma questa è un’opinione personale degli analisti di TradingOnline.com® che non va considerata come una consulenza finanziaria o come un consiglio d’investimento.
Molto semplicemente, combinare la tecnologia al mondo finanziario permette di rendere più efficienti e più accessibili tantissime operazioni. Quando si crea una grande quantità di valore per il mercato di riferimento, è inevitabile che un settore cresca. E più la tecnologia migliora, più ci sono modi interessanti di applicarla in ambito finanziario. Questo è un dato di fatto molto difficile da criticare, ma bisogna comunque notare che gli ETF legati al comparto non sono propriamente i più attraenti.
Bisogna sempre cercare di distinguere l’idea di investimento dallo strumento. L’idea di investire sul comparto fintech è senz’altro buona, ma gli ETF che tracciano l’andamento di questo comparto sono pochi e piuttosto costosi. Ci sono anche delle alternative da considerare che possono risultare più efficienti per esporsi all’andamento del comparto, con meno costi e in alcuni casi anche con una diversificazione migliore.
Migliori alternative agli ETF Fintech
Ci sono due principali alternative agli ETF connessi al settore fintech. La prima e la più classica è quella di comprare le singole azioni, una scelta indicata quando si vuole limitare la propria esposizione a un numero limitato di titoli. Più azioni si comprano e più i costi di carico per ogni transazione vanno a pesare sul portafoglio, rendendo più conveniente un ETF; se però ci si vuole limitare a una manciata di aziende su cui investire, allora i costi di carico risultano nettamente inferiori ai costi di gestione dei fondi.
Una scelta più innovativa è investire sullo SmartPortfolio di eToro dedicato al settore fintech. Gli Smart Portfolios sono dei prodotti d’investimento specifici di eToro, che aggregano un certo numero di aziende dedicate a uno specifico settore. La prima differenza, in questo caso, è che non si pagano i costi di gestione annui tipici degli ETF. Allo stesso tempo si ottiene esposizione a un numero estremamente grande di società fintech, per cui la diversificazione del prodotto non ha nulla da invidiare agli ETF.
Gli SmartPortfolios tendono a mantenere il loro portafoglio piuttosto stabile nel corso del tempo, ma non sono dei prodotti completamente passivi. Non tracciano un indice di riferimento, bensì cercano di rappresentare tutte le azioni più importanti negoziabili su eToro per il settore che vogliono rappresentare.
Dove investire in ETF Fintech
Di seguito è riportata la tabella dei broker consigliati per investire in ETF legati al mondo fintech e non soltanto. Sono intermediari regolamentati in Europa e autorizzati da Consob, selezionati dalla redazione di TradingOnline.com® per costi d’intermediazione, facilità di utilizzo e assistenza clienti.
Gli ETF Fintech sono rischiosi?
Gli ETF Fintech hanno un profilo rischio/rendimento aggressivo. Il mondo della finanza applicata alla tecnologia è in continuo cambiamento e i rapporti di forza tra le società del settore possono cambiare rapidamente soprattutto nei mercati emergenti. Secondo Fortune Business Insights, ad esempio, la tecnologia blockchain ha un grande potenziale per rivoluzionare il comparto fintech ma oggi vediamo solo una piccola parte delle sue applicazioni possibili.5
Questi cambiamenti tecnologici si riflettono sul cambiamento delle app che gli utenti utilizzano per le transazioni e gli investimenti, potenzialmente portando una startup a diventare un’impresa molto grande nel corso di pochi anni e allo stesso tempo potendo trasformare un colosso in un’azienda in declino con la stessa velocità. Per avere un’idea di quanto velocemente la tecnologia in campo fintech stia evolvendo, attualmente si stima che nel mondo ci siano 28.000 startup connesse al settore.6
Indubbiamente diversificare gli investimenti, ad esempio con gli ETF o gli Smart Portfolios, aiuta a limitare questi rischi. Al tempo stesso è inevitabile che siano comunque prodotti segnati da un andamento più volatile rispetto a fondi che tracciano dei comparti più stabili come quello delle utilities o dei prodotti farmaceutici.
ETF Fintech: l’opinione di TradingOnline.com®
A fronte di oltre 10 anni trascorsi analizzando i mercati finanziari e i prodotti d’investimento, la nostra redazione ha avuto modo di seguire da vicino l’evoluzione degli ETF Fintech e delle principali aziende connesse al settore. La nostra opinione è la seguente:
Il settore fintech continua da tempo a mostrare un tasso di crescita invidiabile, che ha abbondantemente superato quello della finanza tradizionale. Oggi è persino difficile tracciare una linea tra le aziende fintech e le altre, perché anche grandi banche come Unicredit e JP Morgan hanno investito tantissime risorse per acquisire e sviluppare nuove tecnologie da impiegare nella loro offerta. Lo si nota anche dalle forti differenze nella composizione del portafoglio dei vari fondi. In ogni caso, siamo dell’idea che investire sul mondo fintech sia un’ottima idea; i dubbi ci sono più che altro sull’ETF da scegliere, perché quantomeno guardando ai prodotti europei è difficile trovarne di validi in termini di diversificazione e di costi. In questo momento ci sentiamo di dire che lo SmartPortfolio di eToro o l’acquisto di azioni singole siano più consigliabili rispetto agli ETF armonizzati alle regole europee.
Alessandro Calvo – Analista e caporedattore di TradingOnline.com®
Le opinioni sono comunque personali per loro natura, ed è importante fare le proprie valutazioni in base al proprio specifico profilo da investitore.
Conclusioni
Il mondo fintech continua a essere uno dei settori che cresce di più all’interno del mondo tech, con innovazioni che vanno dalla blockchain alle valute digitali delle banche centrali che potrebbero contribuire a dare un’altra forte spinta al mercato nel corso dei prossimi anni. Purtroppo gli ETF attualmente quotati in Europa non sono il massimo, ma comunque i prodotti che abbiamo inserito ai primi posti del nostro elenco sono effettivamente molto diversificati e hanno un profilo di costi ragionevole.
Con decine di migliaia di startup fintech nel mondo, è facile intuire perché un prodotto molto diversificato sia vantaggioso. Anche se la diversificazione è sempre una caratteristica favorevole per un portafoglio, in questo settore se ne sente il bisogno più che in molti altri. In ogni caso ormai ogni azienda che si occupa di finanza è dipendente dai servizi informatici in un modo o nell’altro, per cui è probabile che nel corso del tempo diventerà sempre più difficile tracciare una linea chiara tra un’impresa fintech e un’impresa finanziaria non-fintech.
FAQ: Domande e risposte frequenti sugli ETF Fintech
È meglio vendere o tenere gli ETF Fintech al momento?
Al momento ci sentiamo di dire che sarebbe più conveniente mantenere i prodotti in portafoglio piuttosto che venderli. Il settore è ancora in forte fase di espansione e la prospettiva di tagli ai tassi della Fed e della BCE può ulteriormente favorire la crescita del comparto.
Quali sono le principali alternative agli ETF Fintech?
Le due principali alternative sono investire direttamente sulle singole azioni oppure sullo SmartPortfolio di eToro dedicato proprio a questo settore.
Dove posso comprare ETF legati al mondo fintech?
Due broker molto convenienti sono eToro per comprare le vere e proprie quote degli ETF, oppure Capital.com e Skilling per accedere ai CFD sugli ETF fintech e poter ottenere esposizione anche ai fondi non regolamentati in Europa.
Come si distinguono le azioni fintech?
Teoricamente si parla di fintech in relazione a imprese finanziarie che hanno una forte componente tecnologica. Oggi però si perde sempre di più il confine tra le imprese finanziarie “tradizionali” e quelle tech, per cui non è possibile tracciare un confine netto.
Fonti e bibliografia
- https://www.vantagemarketresearch.com/industry-report/fintech-market-1543
- https://www.dividend.com/active-etfs-channel/largest-active-etf-providers/
- Global Finance, World’s Most Unbanked Countries 2021, February 17, 2021
- https://explodingtopics.com/blog/fintech-stats
- https://finance.yahoo.com/news/global-fintech-market-size-share-123600584.html
- https://www.statista.com/statistics/893954/number-fintech-startups-by-region/
Guide ETF
Cosa sono gli ETF: Guida facile per principianti
In questo articolo spieghiamo nel dettaglio cosa sono gli ETF, come funzionano e perché è conveniente investire in questo tipo di strumenti finanziari.
Acronimo di Exchange Traded Fund, gli ETF videro la luce negli corso degli anni ‘90. Nell’arco di poco meno di quarant’anni sono riusciti a guadagnare una loro popolarità tra gli investitori: a determinare il successo di questi prodotti sono principalmente la loro convenienza e la loro versatilità.
Ma perché gli ETF sono una buona soluzione d’investimento? E soprattutto perché gli investitori dovrebbero almeno prenderli in considerazione? In questa ampia guida abbiamo intenzione di capire cosa siano gli ETF e analizzare le loro caratteristiche principali.
Cosa sono gli ETF
ETF | Settore |
ETF Azionario | Punta su un indice azionario |
ETF Obbligazionario | Punta su un indice obbligazionario |
ETF Immobiliare | Investe in titoli che operano nel settore immobiliare |
ETF Settoriale | Investe in un determinato settore |
Volendo sintetizzare al massimo un ETF – ossia un Exchange Traded Fund – è la quota di un fondo indice quotato in Borsa. A questo punto è necessario chiarire cosa siano i fondi indice: stiamo parlando di fondi comuni d’investimento aperti ed indicizzati, il cui obiettivo è quello di andare a replicare in maniera fedele e precisa l’andamento:
- di un indice azionario;
- di un indice obbligazionario;
- di un indice del mercato immobiliare;
- di un indice settoriale;
- o di alcuni panieri di azioni/obbligazioni.
Questi particolari fondi possiedono una caratteristica: hanno una gestione passiva. I professionisti che gestiscono il fondo non acquistano quello che vogliono. All’interno del portafoglio, molto semplicemente, vengono mantenuti gli stessi titoli che fanno parte dell’indice di riferimento (benchmark). E fanno in modo che ogni singolo titolo sia contenuto con lo stesso peso percentuale.
Gli ETF puntano sui dei fondi che investono in titoli finanziari. Nel caso in cui i fondi indice dovessero, invece, investire nelle materie prime e nei loro derivati viene utilizzato il termine ETC. Gli ETF e gli ETC investono tranquillamente nell’oro: nel primo caso andando ad acquistare dei titoli; nel secondo puntando all’oro fisico.
Come abbiamo visto, quindi, gli ETF hanno uno scopo ben preciso: quello di andare a replicare un indice. Se è specializzato – solo per fare un esempio – sul FtseMib replicherà solo e soltanto questo indice. L’andamento dell’investimento, di conseguenza, è determinato dall’andamento dell’indice di riferimento.
Dove acquistare gli ETF
- FP Markets – Visita la piattaforma;
- eToro – Visita la piattaforma;
- Capital.com – Visita la piattaforma;
- Trade.com – Visita la piattaforma;
- Skilling – Visita la piattaforma.
ETF, perché sono interessanti
Perché gli ETF sono interessanti
Nel corso degli ultimi anni gli ETF hanno iniziato a guadagnare una certa popolarità tra gli investitori perché i fondi a gestione attiva hanno avuto alcune difficoltà a battere l’indice di riferimento. Non sono riusciti, in altre parole, a registrare delle performance più alte rispetto a quelle degli Exchange Traded Fund.
Una delle caratteristiche che rendono attraenti gli ETF è il fatto che possano essere comprati o venduti come un qualsiasi titolo azionario. Tra l’altro sono cresciuti numericamente e permettono agli investitori di muoversi con una certa disinvoltura e familiarità. Così come accade con un qualsiasi altro titolo quotato, è possibile:
- impostare uno stop loss;
- comprare a margine;
- vendere short.
Gli investitori, in altre parole, hanno la possibilità di utilizzare tutti gli strumenti e le opzioni che sono messi a loro disposizione dal trading.
Ma perché potrebbe essere interessante investire negli ETF. Una delle caratteristiche più interessanti di questo tipo di prodotti finanziari è data dalla possibilità di diversificare il proprio portafoglio di investimento. Nel momento in cui si procede ad acquistare un Exchange Traded Fund si entra in possesso di un intero paniere di titoli. Non solo uno, sul quale si andrebbe a concentrare tutto il rischio dell’investimento.
Attraverso gli ETF, inoltre, è possibile andare ad abbattere i costi di gestione. Il modo nel quale sono strutturati, infatti, permette di ottimizzare le operazioni connesse con gli acquisti e le vendite, riuscendo, in questo modo, a ridurre i costi di gestione.
Non tralasciamo, poi, una delle caratteristiche intrinseche negli ETF: possono costituire anche degli investimenti di lungo periodo. Stando ai dati che vengono riportati in una lunga serie di statistiche, i mercati finanziari riescono sempre a crescere nel lungo periodo. Se è vero che questo assunto non sempre è valido per il mercato italiano, di certo è molto più probabile per quello statunitense o per gli indici azionari globali.
La gestione passiva, inoltre, ha un’altra caratteristica particolarmente importante: permette di conoscere anticipatamente dove e in quale modo viene investito il proprio denaro. Come abbiamo spiegato in apertura, infatti, i gestori degli ETF sono tenuti a replicare l’indice di riferimento.
Come viene determinato il prezzo
A determinare il prezzo degli ETF sono una serie di fattori. Indubbiamente la voce più importante è costituita dal valore della quota del fondo: stiamo parlando, in altre parole, degli strumenti sui quali il fondo sta investendo. A determinare i prezzo, inoltre, contribuiscono anche gli strumenti sottostanti – come, per esempio, il market maker – che possono togliere o aggiungere uno spread: aggiunge nel caso in cui un risparmiatore abbia intenzione di acquistare e toglie nel momento in cui vuole vendere.
Il market maker degli ETF si chiama Specialist. È sostanzialmente un intermediario, che viene incaricato di acquistare o vendere dei titoli, in modo che il mercato sia liquido. Lo Specialist attraverso lo spread che impone sul prezzo riesce a realizzare il proprio guadagno personale: in altre parole remunera la propria attività. Attenzione, però, lo Specialist riesce a fare un prezzo solo e soltanto se ci sono altri operatori che hanno intenzione di acquistare o vendere degli ETF. Nel caso in cui questi ci siano, il prezzo sarà determinato dalla libera contrattazione delle parti, anche se potrebbe discostarsi di parecchio rispetto al range stabilito e da quello previsto dal market maker. Ma proviamo a fare un esempio:
- poniamo il caso che il prezzo degli strumenti sia pari a 100;
- lo Specialist decide di aggiungere o togliere uno spread: il prezzo diventa 100,05;
- nel momento in cui arriva un altro operatore che dovesse decidere di acquistare o vendere, il prezzo finale sarà quello pattuito tra i due investitori. Non c’è alcun obbligo di passare attraverso il market maker. La distanza tra il prezzo pattuito e quello fissato dallo Specialist non si potrà scostare di molto l’uno dall’altro.
I vantaggi degli ETF
Gli ETF generalmente sono degli strumenti finanziari particolarmente liquidi. È facile, infatti, riuscire a trovare un acquirente o un venditore: questa loro caratteristica fa in modo che difficilmente ci si possa trovare nella situazione di dover metterne in vendita uno senza che ci sia un potenziale acquirente dall’altra parte, situazione che potrebbe far crollare il valore del titolo.
Ma non solo: gli ETF permettono di accedere ai principali indici finanziari internazionali in maniera semplice e, soprattutto, con dei costi relativamente bassi. Come abbiamo anticipato in precedenza, essendo delle repliche, l’investitore, in qualsiasi momento, è a conoscenza dei titoli sui quali si sta investendo.
È importante poi sottolineare che quanto viene investito negli ETF è completamente separato dal capitale della società che li ha emessi e ne sta curando la gestione. Questa particolarità è molto importante, perché l’investitore è tutelato: nel caso in cui la società di gestione dovesse fallire, il capitale verrebbe rimborsato senza problemi.
Come funziona la negoziabilità
Definiti come azioni indice gli ETF, così come accade per le normali azioni, possono essere acquistati e venduti nel corso della stessa giornata. L’operazione può essere effettuata a prezzi noti. Il lotto minimo che può essere negoziato è pari ad un’azione o quota.
Economicamente parlando gli ETF sono un investimento accessibile a tutti e che non richiedono necessariamente grandi capitali. Lo strumento è indubbiamente molto flessibile, rendendolo, di fatto, adatto ai piccoli investitori privati e a quelli più importanti (i cosiddetti istituzionali), che li usano per delle strategie di investimento a breve termine o per degli investimenti a più ampio respiro.
Dove acquistare gli ETF
- FP Markets – Visita la piattaforma;
- eToro – Visita la piattaforma;
- Capital.com – Visita la piattaforma;
- Trade.com – Visita la piattaforma;
- Skilling – Visita la piattaforma.
ETF, i costi da sostenere
Uno dei vantaggi che caratterizzano gli ETF, indubbiamente, è l’aspetto economico. A differenza dei fondi comuni non hanno delle commissioni di entrata, uscita o performance. A sostituire le prime due sono delle commissioni di intermediazione, che non sono uguali per tutti variando da banca a banca. Ma non solo, possono variare addirittura da cliente a cliente. La commissione di performance non viene applicata a chi acquista questo tipo di prodotti.
Indubbiamente inferiore è la commissione di gestione: l’onere deve essere pagato sulla base del periodo che si è stati proprietari dell’ETF. Viene trattenuto direttamente dal gestore quotidianamente, che lo sottrae dal valore della quota. Quando si investe in un fondo passivo azionario, questo onere si aggira grosso modo tra lo 0,15% e lo 0,60%. Per un fondo classico lo stesso costo si aggirerebbe tra l’1,5% e il 2,5%.
I costi minori degli ETF sono determinati dalla natura passiva della gestione dello stesso strumento, che come abbiamo visto in precedenza replica sostanzialmente l’indice benchmark: non deve cercare di batterlo a tutti i costi.
In un certo senso possiamo affermare che i vari investimenti vengono effettuati attraverso delle procedure automatiche. Non si devono effettuare degli investimenti in ricerche ed analisi dettagliate per scegliere i titoli migliori. Quelli che si ipotizza che possano battere il benchmark.
I costi impliciti degli ETF
Come qualsiasi altro strumento finanziario quotato in un mercato regolamentato, anche gli ETF hanno un costo implicito, che deve essere cercato nello spread denaro-lettera. Stiamo parlando dello scostamento che intercorre tra il migliore prezzo in acquisto e quello in vendita.
Nella maggioranza dei casi tra i vari ETF italiani si registra uno spread vicino, grosso modo, allo 0,10%: dei valori praticamente trascurabili. Questo permette ai prodotti di avere un buon livello di liquidità che viene supportata dallo Specialist, l’intermediario che deve esporre le quotazioni in acquisto e in vendita in via continuativa.
Strumenti semplici da utilizzare
A caratterizzare in maniera positiva gli ETF è la possibilità di investire su un determinato indice/settore/area geografica con una sola operazione. Ma non solo: il risparmiatore ha la certezza di riuscire ad ottenere un rendimento molto simile a quello dell’indice di riferimento, ma senza l’obbligo di andare ad acquistare, singolarmente, tutti i titoli che appartengono a quel determinato comparto. I piccoli investitori, inoltre, hanno la possibilità di accedere agli indici sottostanti o a delle aree geografiche, che fino a qualche anno fa a loro non erano accessibili.
È importante sottolineare, inoltre, che gli ETF non sono a rischio insolvenza e, per questo motivo, non hanno bisogno di un rating. Neanche quando le società che li hanno costituiti e li gestiscono risultino essere insolventi: questo perché, come abbiamo anticipato in precedenza, gli Exchange Traded Fund quotati nella Borsa Italiana hanno un patrimonio separato rispetto a quello della società che li gestisce.
Come si fa ad investire negli ETF
Come si devono muovere gli investitori che hanno intenzione di puntare sugli ETF? Questi strumenti finanziari permettono di adottare delle strategie di investimento molto diverse tra di loro: è possibile utilizzarli per l’operatività di breve periodo o per delle strategie di lungo termine.
Nel caso in cui si volesse adottare la prima strategia è necessario essere in grado di cavalcare i movimenti di mercato di breve periodo. Se invece si ha intenzione di effettuare un investimento sul lungo periodo è necessario riuscire a tratteggiare nel modo giusto come possano procedere i mercati nell’arco di tempo che ci si è prefissati.
Ma come si fa a scegliere il migliore ETF presente sul mercato? È necessario tenere a mente alcune cose: prima di tutto la massa gestita dal fondo. Più è grande e più l’ETF è liquido. Ed è più facile da scambiare. Nelle proprie scelte è opportuno dare la precedenza a dei fondi che stiano gestendo delle quantità rilevanti.
È poi necessario prestare attenzione ai costi – ossia alle commissioni – più basse sono meglio è. Deve essere poi presa in considerazione la valuta di riferimento, perché il rendimento dell’investimento viene determinato anche dal rapporto di cambio: quindi è necessario verificare se l’ETF è denominato in euro o in dollari.
Considerazioni finali
Gli ETF possono essere un ottimo strumento di investimento, perché permettono di conoscere a priori dove verranno effettuati gli investimenti. Ma è importante conoscere il prodotto che si è scelto, in modo da avere un’idea di come si muoverà.
Gli ETF possono replicare un indice di Borsa. Se si decide di investire su quello italiano, per esempio, è bene avere un’idea su come si sia mosso negli ultimi anni e quali prospettiva nei prossimi, in modo da effettuare una scelta consapevole.
FAQ
Cosa sono gli ETF?
Volendo sintetizzare al massimo sono dei fondi che investono in un particolare settore o in un indice di riferimento. Solo per fare un esempio possono replicare l’indice Ftse Mib replicando al loro interno tutti i titoli quotati nell’indice, con lo stesso peso. L’ETF si muoverà come l’indice Ftse Mib
Sono dei prodotti liquidi?
Generalmente sono dei prodotti altamente liquidi, ma è sempre opportuno scegliere quelli un po’ più grandi in modo che possano garantire delle maggiori opportunità di vendita nel caso in cui li si volesse cedere.
Gli ETF hanno dei costi?
Sì, è necessario pagare delle commissioni, che possono variare da banca a banca, ma anche da cliente a cliente. Quindi è sempre opportuno, nell’effettuare la scelta del prodotto verificare anche gli eventuali costi.
Guide ETF
ETF Azionario Globale: Migliori 5 per Investire nel 2025
Analisi dei migliori ETF azionario globale. Recensioni migliori exchange traded funds azionari mondiali che riteniamo convenienti.
Gli ETF azionario globale (o mondiale) sono il prodotto azionario più diversificato in assoluto, permettendo di ottenere un’esposizione a tutti i settori e mercati geografici. Per gli amanti della diversificazione estrema e della distribuzione dei rischi, questi sono dei prodotti che hanno un grande valore aggiunto. Nel corso del tempo sono diventati sempre più popolari, al punto che vari di questi ETF si collocano tra i fondi a gestione passiva più grandi al mondo.
Distribuire il proprio portafoglio su tanti settori e tante aree geografiche, quantomeno quando si guarda al lungo termine, si è storicamente dimostrata una delle strategie migliori in assoluto per gestire i propri risparmi. Con l’avvento degli ETF sul mercato azionario mondiale, raggiungere questo livello di diversificazione è diventato non soltanto possibile ma anche estremamente più facile rispetto al passato.
Detto questo, gli ETF azionario globale non sono tutti uguali nemmeno quando si guarda ai fondi che investono sull’azionario mondiale. Ci sono sempre delle differenze rilevanti, ed è per questo che abbiamo fatto una ricerca dettagliata e ne abbiamo scelti 5 in particolare. Questi sono, secondo la nostra opinione, i migliori su cui investire oggi.
💡Conviene investire oggi: | Sì |
⛔Rischio dell’investimento: | Medio-Alto |
💸Costi e commissioni: | 0,07-0,49% TER annuo |
💼Dove acquistare: | Capital.com / FP Markets / eToro |
💰Investimento minimo: | 50 euro |
Migliori 5 ETF Azionario Globale su cui investire nel 2025
Abbiamo effettuato la nostra ricerca concentrandoci soprattutto su alcuni specifici aspetti dei vari ETF:
- Livello di diversificazione;
- Gestione del peso delle varie società sul fondo;
- Costi di gestione annui (TER);
- Liquidità del mercato delle quote;
- Armonizzazione UCITS.
I nostri risultati non vanno interpretati come una consulenza finanziaria o come un consiglio d’investimento, ma esclusivamente come l’opinione degli analisti di ®TradingOnline.com.
1. iShares Core MSCI World UCITS ETF USD
📍ISIN | IE00B4L5Y983 |
⭐Dove comprare | eToro |
💲TER | 0.20% annuo |
📈Metodo di replica | Fisica completa |
💱Valuta del fondo | Euro/Dollaro |
💰Strategia di reinvestimento | Accumulazione |
Con oltre $50 miliardi in asset in gestione, questo è decisamente un colosso nel mondo degli ETF ed è da anni ormai il prodotto di riferimento nella categoria dei fondi a gestione passiva sul mercato azionario globale. Il fondo proposto da iShares è disponibile sia in versione UCITS, quotata in euro, che nella versione tradizionale quotata in dollari americani. Il fondo ha come benchmark il MSCI World Index, l’indice di riferimento di tutti i principali ETF sull’azionario globale.
Complessivamente fanno parte del portafoglio di questo ETF più di 1.500 titoli, di cui i più rappresentati sono:
- Microsoft
- Apple
- Nvidia
- Amazon
- Meta
Interessante notare che, malgrado l’estrema diversificazione del prodotto, oltre il 15% del capitale è investito sulle 5 società più rappresentate in portafoglio. Il settore più rappresentato è il tech (26%), seguito da quello finanziario (13%). Gli Stati Uniti, rappresentando il 68% totale del portafoglio, sono nettamente l’area geografica a cui il fondo offre la maggiore esposizione.
2. Vanguard Total World Stock ETF
📍ISIN | US9220427424 |
⭐Dove comprare | eToro |
💲TER | 0.07% annuo |
📈Metodo di replica | Fisica parziale |
💱Valuta del fondo | Dollaro americano |
💰Strategia di reinvestimento | Accumulazione |
Questa alternativa proposta da Vanguard è per certi versi ancora migliore rispetto al fondo di iShares, anche se non gode della stessa notorietà. Con oltre 9.000 azioni in portafoglio, è decisamente più diversificato rispetto al fondo che abbiamo appena analizzato. Questo grazie alla scelta di due benchmark allo stesso tempo: lo Spliced Total World Stock Index e il FTSe Global All Cap Index, che messi insieme riescono a includere pressoché qualunque azienda quotata sul Pianeta.
Il fondo di Vanguard risulta decisamente più esposto ai mercati emergenti, di cui viene incluso un numero sensibilmente maggiore. Malgrado si ottenga una diversificazione più alta, il prodotto è persino meno costoso rispetto a quello di iShares. Complessivamente è un fondo molto difficile da battere in termini di esposizione, profilo di costi e rispetto del benchmark: indubbiamente è uno dei prodotti che ci piacciono di più nel contesto degli ETF sul mercato azionario globale.
3. iShares Edge MSCI World Quality Factor ETF USD
📍ISIN | IE00BP3QZ601 |
⭐Dove comprare | eToro |
💲TER | 0.30% annuo |
📈Metodo di replica | Fisica parziale |
💱Valuta del fondo | Euro/Dollaro |
💰Strategia di reinvestimento | Accumulazione |
Molti ETF che investono sul mercato azionario globale non lo fanno attraverso l’acquisto di tutti gli strumenti quotati, ma scegliendo un campione rappresentativo di quelli che rispettano una certa caratteristica. Nel caso dell’iShares Edge MSCI World Quality Factor ETF, si tratta di uno strumento che investe in 300 società scelte all’interno del MSCI World Index. Queste qualità vengono scelte attraverso un criterio di “qualità”, basato su:
- Prevedibilità e crescita dei risultati di bilancio;
- Crescita dell’utile netto nel corso degli anni;
- Dimostrata leadership nel proprio settore;
- Solido stato patrimoniale e basso indebitamento.
Attualmente le società più rappresentate nel portafoglio del fondo sono:
- Nvidia
- Microsoft
- Meta Platforms
- Visa
- Apple
Si tratta nuovamente di un ETF disponibile in versione UCITS e non-UCITS. Ricordiamo che gli ETF con sigla “UCITS” sono armonizzati in base alle normative europee sui fondi a gestione passiva, che garantiscono paletti più stringenti per i gestori e un profilo fiscale più favorevole per gli investitori.
4. iShares MSCI Global Impact ETF
📍ISIN | US46435G5320 |
⭐Dove comprare | Capital.com |
💲TER | 0.49% annuo |
📈Metodo di replica | Fisica completa |
💱Valuta del fondo | Euro |
💰Strategia di reinvestimento | Distribuzione semestrale |
Questo ETF ha come indice di riferimento il MSCI ACWI Sustainable Impact Index, che traccia la performance delle azioni globali connesse alla sostenibilità e alla transizione climatica. Lo si può guardare come una versione con una forte componente ESG dei primi due fondi che abbiamo analizzato. Li si nota immediatamente nel momento in cui si analizzano le azioni più presenti nel suo portafoglio:
- Alstom SA
- Umicore SA
- Novartis AG
- WHI Group
- Vestas Wind Systems
È interessante notare che questo fondo offre una distribuzione del rischio molto diversa rispetto agli altri fondi sul mercato azionario globale. In primo luogo perché il settore tech è decisamente meno rappresentato all’interno del portafoglio, e in secondo luogo anche perché anche il peso degli Stati Uniti è decisamente inferiore.
5. iShares Edge MSCI World Momentum Factor ETF USD
📍ISIN | IE00BP3QZ825 |
⭐Dove comprare | eToro |
💲TER | 0.30% annuo |
📈Metodo di replica | Fisica completa |
💱Valuta del fondo | Euro/Dollaro USA |
💰Strategia di reinvestimento | Accumulazione |
Questo ETF ha l’obiettivo di replicare un indice azionario globale composto dalle società che stanno ottenendo un forte trend rialzista. Questo approccio è interessante, perché parte dal presupposto che i settore che stanno andando bene ora continueranno ad andare bene in futuro, e viceversa. Sul lungo termine non è necessariamente la strategia migliore, ma sul breve può permettere di cogliere delle fasi di importanti di mercato.
Per fare un esempio molto vicino nel tempo, il settore tech e i veicoli elettrici hanno avuto una performance ottima in Borsa nel corso degli ultimi 10 anni. Per la logica di questo ETF, questi settori avrebbero ottenuto un peso maggiore nel portafoglio a discapito di altri che hanno ottenuto una performance meno positiva. Nei periodi di trend rialzista, solitamente questo approccio funziona bene; nei periodi di trend ribassista per i mercati, però, spesso sono i software che hanno la performance peggiore.
Conviene investire in ETF azionario globale?
Il mercato azionario globale si è rivelato un investimento ottimo sul lungo termine, ed è probabile che lo rimarrà in futuro. La diversificazione su un alto numero di settori industriali e di aree geografiche fa in modo che, essenzialmente, questi ETF espongano l’investitore alla crescita finanziaria mondiale. E per una semplice questione di miglioramento tecnologico e aumento demografico, l’economia mondiale cresce.
Gli ETF azionari globali sono in assoluto tra i nostri prodotti preferiti per la costruzione di un portafoglio orientato al lungo termine. Non importa se il prossimo grande trend siano le azioni tech americane, le azioni farmaceutiche cinesi o le aziende che estraggono oro: questi fondi assicurano che avremo un’esposizione, anche se bassa, a tutto questo. La distribuzione del rischio è la più bilanciata a cui si possa pensare, e al tempo stesso ci sono diversi prodotti con dei costi di gestione annua estremamente competitivi.
Non saranno sicuramente il prodotto che offre le emozioni più grandi agli investitori, ma gli ETF sul mercato azionario globale sono una scelta intelligente. Lo dimostrano oltre 120 anni di storia dei mercati finanziari su cui abbiamo dei dati a livello globale.
Dove investire in ETF azionario globale
Di seguito è riportata una tabella con le migliori piattaforme per investire in ETF sull’azionario globale, scelte dalla nostra redazione in base alle commissioni e alla facilità di utilizzo. Sono regolamentate in Europa e registrate Consob, e sono tutte attivamente utilizzate dal team di ®TradingOnline.com.
FP Markets- Visita la piattaforma;
eToro – Visita la piattaforma;
Capital.com – Visita la piattaforma;
Skilling – Visita la piattaforma;
Trade.com – Visita la piattaforma;
Bitpanda – Visita la piattaforma.
ETF azionario globale: considerazioni finali
Gli ETF sul mercato azionario hanno risposto alla fondamentale necessità di diversificazione che qualunque portafoglio orientato al lungo termine dovrebbe avere. Negli ultimi 14 anni, sono passati dall’essere un prodotto pressoché inesistente a essere una colonna portante del portafoglio di milioni di investitori. Soprattutto di investitori al dettaglio, che dovrebbero spendere migliaia di euro in commissioni per acquistare manualmente tutti gli strumenti a cui possono esporsi grazie agli ETF sul mercato azionario globale.
Questo successo ha fatto sì che nel corso del tempo nascessero più prodotti in competizione tra loro, aumentando l’offerta e di conseguenza portando a un abbassamento generale delle commissioni; se guardiamo ai fondi a gestione attiva che investono sull’azionario mondiale, si può arrivare facilmente a costi 10-15 volte superiori a quelli degli ETF equivalenti.
FAQ: Domande e risposte frequenti sugli ETF azionario globale
Gli ETF azionario globale sono rischiosi?
Il rischio di questi prodotti, sul lungo termine, è medio-basso. Più ci si avvicina al breve termine e più aumenta, ed è per questo che sono strumenti solitamente indicati per gli investimenti su lunghi archi di tempo.
Dove comprare ETF azionario globale?
Le piattaforme migliori sono Capital.com, FP Markets e eToro. Si tratta di piattaforme registrate Consob, facili da usare e con un profilo di costi molto conveniente.
Perché investire in ETF azionario globale?
Gli ETF sui mercati azionari globali sono prodotti estremamente diversificati, che espongono direttamente l’investitore alla crescita economica del mondo nel suo insieme. Considerato il miglioramento tecnologico e l’aumento demografico, sul lungo termine questa crescita è pressoché garantita.
Come scegliere un ETF azionario globale?
Considerando che questi prodotti sono pensati per la massima diversificazione, il primo parametro da controllare è la quantità di azioni in portafoglio. Altri parametri importanti sono i costi di gestione, l’armonizzazione UCITS e la liquidità degli scambi di quote in Borsa.
Guide ETF
ETF Aerospazio: Migliori 5 per Investire sull’Aerospazio
Analisi dei migliori ETF aerospazio. In questo articolo la nostra redazione ha recensito i migliori exchange traded funds aerospaziali che riteniamo convenienti.
Gli ETF aerospazio permettono di ottenere esposizione a portafogli diversificati di azioni connesse all’esplorazione spaziale. Dalle prime missioni lunari a oggi, l’industria aerospaziale è cambiata drasticamente: sempre di più, le opportunità offerte da satelliti e viaggi fuori dall’atmosfera stanno diventando interessanti per il settore privato.
L’industria aerospaziale è fatta di centinaia di società sparse in tutto il mondo: chi si occupa di ingegneria, chi di componenti, chi di lanci aerospaziali, satelliti e così via. Gli ETF, essendo per loro natura dei prodotti con un’alta componente di diversificazione, aiutano molto a ottenere esposizione ai tanti segmenti dell’industria aerospaziale.
Ci troviamo in una seconda corsa allo spazio, segnata soprattutto dal boom dell’interesse delle società private. Si sente sempre di più parlare di “space economy”, il valore economico legato a ciò che si trova al di fuori della nostra atmosfera. E mentre assistiamo ai miracoli della tecnologia che ci permettono di aprire nuove strade per esplorare lo spazio, si aprono anche nuove opportunità economiche per gli investitori.
Abbiamo fatto un’analisi completa delle opportunità a disposizione degli investitori e a fronte delle informazioni che abbiamo trovato, abbiamo scelto 5 ETF in particolare. A nostro avviso questi sono i prodotti migliori per esporsi all’industria aerospaziale e al suo alto tasso di crescita.
💡Conviene investire oggi: | Sì |
⛔Rischio dell’investimento: | Medio-Alto |
💸Costi e commissioni: | 0,40-0,97% TER annuo |
💼Dove acquistare: | Capital.com / eToro / FP Markets |
💰Investimento minimo: | 50 euro |
Migliori ETF aerospazio 2025
Nella nostra scelta dei fondi migliori abbiamo tenuto conto di alcuni fattori precisi:
- Effettiva appartenenza al settore;
- Costi di gestione annua;
- Liquidità e dimensione del fondo;
- Diversificazione su vari segmenti dell’industria aerospaziale;
- Diversificazione su varie aree geografiche.
Ricordiamo, in ogni caso, che la nostra guida rappresenta esclusivamente le opinioni della nostra redazione e non deve essere interpretata come un consiglio finanziario o una consulenza d’investimento.
1. iShares US Aerospace & Defense ETF
📍ISIN | US4642887602 |
⭐Dove comprare | Capital.com / eToro / FP Markets |
💲TER | 0.40% annuo |
📈Metodo di replica | Fisica parziale |
💱Valuta del fondo | Dollaro USA |
💰Strategia di reinvestimento | Distribuzione trimestrale |
Il primo fondo che menzioniamo è anche il più grande della sua categoria. Si tratta di un prodotto molto diversificato, che incorpora anche una parte di società legate al settore della difesa -ma purché siano legate anche all’aerospazio-. L’obiettivo dei gestori è replicare il Dow Jones US Select Aerospace & Defense Index, e attualmente le società più rappresentate nel portafoglio sono:
- RTX
- Lockheed Martin
- Boeing
- Transdigm
- Northrop Grumman
Interessante notare che il fondo ha un profilo più conservativo rispetto ad altri che si concentrano di più sulle società small-cap, dedicate in modo esclusivo alla space economy. Il fondo di iShares è molto focalizzato sulle società di grandi dimensioni, cosa che lo rende meno volatile. Una nota leggermente negativa è il fatto che il fondo investa esclusivamente in società americane, cosa che limita la diversificazione geografica.
2. ARK Space Exploration & Innovation ETF
📍ISIN | US00214Q8078 |
⭐Dove comprare | Capital.com / eToro / FP Markets |
💲TER | 0.75% annuo |
📈Metodo di replica | Gestione attiva |
💱Valuta del fondo | Dollaro USA |
💰Strategia di reinvestimento | Accumulazione |
ARK, la società guidata dalla carismatica Cathie Woods, è stato uno degli sponsor più discussi nel mondo degli ETF nel corso degli ultimi anni. Nella sua offerta include anche questo fondo esclusivamente dedicato all’esplorazione spaziale, con la caratteristica molto particolare di non avere un benchmark. Questo è infatti un ETF a gestione attiva, in cui il gestore non tenta di replicare un indice bensì di ottenere la migliore performance possibile.
Attualmente le azioni più presenti nel portafoglio sono:
- Aerovironment
- Kratos Defense & Security
- Iridium Communications
- Trimble
- Teradyne
Interessante notare che, in realtà, nel corso del tempo il gestore si sia leggermente allontanato rispetto agli obiettivi iniziali. Archer Aviation, ad esempio, è una società legata al mondo eVTOL e non all’esplorazione spaziale; il 3D Printing ETF, che attualmente è il sesto asset più detenuto dal fondo, è altrettanto piuttosto slegato dall’industria aerospaziale.
3. Procure Space ETF
📍ISIN | US74280R2058 |
⭐Dove comprare | Capital.com / eToro / FP Markets |
💲TER | 0.75% annuo |
📈Metodo di replica | Fisica completa |
💱Valuta del fondo | Dollaro USA |
💰Strategia di reinvestimento | Distribuzione trimestrale |
Questo è un ETF aerospazio che ci piace molto, perché riesce a garantire al tempo stesso una grande diversificazione geografica e sui vari segmenti della space economy. Inoltre ha una gestione passiva, tentando semplicemente di replicare l’indice S-Network Space Index. L’indice è composto complessivamente da 35 società altamente pertinenti al mondo dell’esplorazione spaziale. Quelle più rappresentate nel fondo sono:
- Sirium XM
- Garmin
- Sky Perfect
- GlobalStar
- Virgin Galactic
Interessante notare che attualmente nessuna società pesa per oltre il 6% sul capitale totale investito, garantendo che non ci sia un’esposizione eccessiva a una o poche aziende. Attualmente il 76% dei fondi è investito in società statunitensi, seguite da quelle giapponesi (7%) e olandesi (7%). Interessante notare che il fondo offre esposizione anche alla “nostra” Leonardo, ed è uno dei pochissimi ETF aerospazio che investe almeno una piccola parte del proprio portafoglio su questa realtà italiana.
4. Invesco Aerospace & Defense ETF
📍ISIN | US46137V1008 |
⭐Dove comprare | Capital.com / eToro / FP Markets |
💲TER | 0.57% annuo |
📈Metodo di replica | Sintetica con leva |
💱Valuta del fondo | Dollaro USA |
💰Strategia di reinvestimento | Distribuzione trimestrale |
Progettato per permettere di investire nelle società coinvolte nei settori aerospaziali e della difesa, l’ETF Invesco Aerospace & Defens tiene traccia dello Space Defense Index. All’interno di questo indice ci sono aziende impegnate nello sviluppo, nella produzione e nelle operazioni a supporto della difesa, della sicurezza nazionale. Alcune di queste sono anche impegnate in alcune operazioni aerospaziali.
ETF Invesco Aerospace & Defens ha importanti partecipazioni in queste società:
- RTX Corp;
- Boeing;
- Lockheed Martin;
- Northrop Grumman;
- GE Electric.
5. VanEck Space Innovators UCITS ETF
📍ISIN | IE000YU9K6K2 |
⭐Dove comprare | Degiro / Capital.com / eToro / FP Markets |
💲TER | 0.55% annuo |
📈Metodo di replica | Fisica completa |
💱Valuta del fondo | Euro |
💰Strategia di reinvestimento | Accumulazione |
In quinta posizione troviamo l’unico fondo armonizzato UCITS del nostro elenco. La sigla “UCITS” indica che il prodotto è pensato per il mercato europeo, e questo offre dei benefici dal punto di vista fiscale. Si tratta di un ETF ancora molto piccolo, con soli 6 milioni di euro in gestione, ma comunque di un prodotto ben diversificato e con costi relativamente contenuti. L’obiettivo del fondo è replicare l’andamento del MVIS Global Space Industry ESG Index, un indice composto da 25 azioni di cui le principali sono:
- EchoStar
- Wistron NeWeb
- SES
- Rocket Lab
- Hanwha Aerospace
Soltanto la metà del capitale del fondo è investito in società statunitensi, cosa che lo rende uno dei più efficienti dal punto di vista della diversificazione geografica. Inoltre è quotato anche presso Borsa Italiana, cosa che rende più facile investire sul prodotto e abbassa le commissioni di intermediazione.
Conviene investire in ETF aerospazio?
L’economia dello spazio sta rivelando nuove frontiere, spesso inimmaginabili fino a pochi anni fa: viaggi commerciali fuori dall’orbita terrestre, vendita di big data raccolti attraverso i satelliti, mappatura satellitare del cambiamento climatico, servizi commerciali per il lancio di satelliti e persino per il trasporto di astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale. Tutto questo sta facendo sì che le società del settore possano approfittare di forte espansione dei ricavi e dei margini.
Con così tante applicazioni e opportunità legate all’economia dello spazio, gli ETF aerospazio sono molto utili per poter diversificare il proprio investimento senza aver bisogno di comprare manualmente decine di azioni. Soprattutto nel contesto di un mercato in rapida evoluzione come quello aerospaziale, il valore aggiunto dei fondi a gestione passiva è notevole. I prossimi 10-20 anni saranno molto probabilmente segnati da grandi traguardi per la space economy, non soltanto in termini di risultati scientifici ma anche della loro conversione in opportunità economiche per le imprese del settore.
Ovviamente gli investimenti in azioni portano sempre con sé un margine di rischio, specialmente quando si tratta di piccole società connesse a tecnologie ancora poco mature. Detto questo, i rischi sono anche proporzionali al ritorno potenziale: indubbiamente il settore aerospaziale è piuttosto volatile, ma porta con sé delle opportunità difficili da ignorare in questo preciso momento storico.
Dove investire in ETF aerospazio
Di seguito riportiamo una tabella con le migliori piattaforme per investire negli ETF che abbiamo menzionato nel corso della guida. Sono tutti broker autorizzati Consob, con piattaforme intuitive disponibili anche tramite app, che offrono bassi costi d’intermediazione e molta varietà in termini di strumenti negoziabili.
FP Markets – Visita la piattaforma;
Capital.com – Visita la piattaforma;
Trade.com – Visita la piattaforma;
Skilling – Visita la piattaforma;
Bitpanda – Visita la piattaforma;
Avatrade – Visita la piattaforma.
Migliori alternative agli ETF aerospazio
Oggi il mondo fintech offre soluzioni molto valide per investire in modo diversificato sull’industria dell’aerospazio, anche al di fuori del contesto degli ETF. Un esempio molto interessante è lo Smart Portfolio SpaceTech proposto da eToro.
Gli Smart Portfolios sono dei prodotti d’investimento creati da eToro che offrono esposizione a un portafoglio diversificato di azioni legate a un certo settore. Sono quindi molto simili agli ETF, ma non sono quotati in Borsa e soprattutto non prevedono commissioni di gestione. Considerando che gli ETF legati al mondo dell’aerospazio hanno un TER piuttosto alto, risparmiare questi costi ha un impatto significativo nel corso del tempo.
Attualmente il portafoglio contiene 30 titoli ad alta esposizione all’industria aerospaziale. Nel corso degli anni ha ottenuto delle performance molto positive, a dimostrazione della capacità di eToro di scegliere strumenti validi da inserire nel fondo. Anche se non si tratta di un ETF a tutti gli effetti, il suo funzionamento molto simile a fronte di minori costi ci porta a considerarlo un’ottima alternativa.
Considerazioni finali
L’industria aerospaziale sta conoscendo una privatizzazione molto rapida, sospinta dalle tante opportunità che si stanno aprendo nel mondo delle costellazioni di satelliti, dei viaggi spaziali a scopo ricreativo e dei contratti tra agenzie spaziali governative e società private. La filiera è estremamente lunga, dalle società che si occupano di progettare le singole componenti fino alle aziende che spediscono i satelliti dei loro clienti nello spazio. Gli ETF sono una soluzione pratica per esporsi al settore in modo diversificato a mantenendo esposizione a tutte le principali aziende del settore.
Con le dovute considerazioni su rischi e opportunità, riteniamo che attualmente gli ETF legati all’aerospazio siano tra i prodotti che possono performare meglio nel ramo azionario nel corso dei prossimi 10-15 anni. La privatizzazione del settore spaziale è un trend di lungo termine, per cui è molto importante avere un orizzonte di lungo termine per poter allineare le prospettive del settore con il proprio investimento.
FAQ: Domande e risposte frequenti sugli ETF aerospazio
Gli ETF aerospazio sono rischiosi?
Il settore della space economy è giovane e investire porta con sé, come sempre, dei rischi. Detto ciò, è anche uno dei settori che offrono il maggiore ritorno potenziale in termini di crescita nei prossimi 10-15 anni.
Dove comprare ETF aerospazio?
Le piattaforme più efficienti per acquistare ETF connessi all’aerospazio sono Capital.com, eToro, FP Markets e Degiro. Tutte e quattro sono registrate Consob e abbinano un ottimo profilo di costi a una vasta gamma di strumenti negoziabili.
Perché investire sugli ETF aerospazio?
L’industria aerospaziale è molto diversificata in termini di segmenti e modelli di business, per cui gli ETF sono un modo conveniente di ottenere esposizione al settore nella sua interezza.
Quali sono le migliori alternative agli ETF aerospazio?
Lo Smart Portfolio di eToro chiamato SpaceTech offre una solida alternativa agli ETF aerospaziali, con un portafoglio ben diversificato di 30 azioni che non prevede commissioni di gestione.
Guide ETF
ETF Oro: Migliori 5 per Investire sull’Oro – 2025
La nostra redazione ha effettuato un’analisi dei migliori ETF oro legati all’andamento del prezzo di questa materia prima. Scopriamo quali sono i migliori exchange traded funds sull’oro più convenienti.
Gli ETF oro permettono di ottenere esposizione sia alle azioni che al prezzo di questo metallo prezioso. Prima di proseguire è bene ricordare che gli ETF (Exchange Traded Funds) investono in azioni, mentre gli ETC (Exchange Traded Commodities) investono direttamente sul bene fisico sottostante. In entrambi i casi, esiste una grande varietà di prodotti tra cui scegliere.
L’oro rimane il principale bene rifugio in cui gli investitori possono cercare conforto nei tempi incerti per l’economia. Gli ETF e gli ETC offrono dei vantaggi importanti per gli investitori al dettaglio che vogliono ottenere esposizione alla filiera dell’oro. Gli ETF sono molto utili per investire in modo diversificato su asset produttivi come le azioni, mentre gli ETC sono un modo comodo per possedere indirettamente oro fisico evitando derivati complessi o la consegna fisica del bene.
Investire in questo modo sull’oro è decisamente più intelligente rispetto a comprare oro fisico e mantenerlo in casa o in banca. Questo perché le commissioni imposte sulla vendita di oro al dettaglio sono assolutamente proibitive, e lo sono nuovamente nel momento in cui si vuole liquidare il proprio investimento.
💡Conviene investire oggi: | Sì |
⛔Rischio dell’investimento: | Basso |
💸Costi e commissioni: | 0,12-0,51% TER annuo |
💼Dove acquistare: | Capital.com / FP Markets / eToro / Degiro |
💰Investimento minimo: | 50 euro |
Migliori ETF oro 2025
Gli ETF e gli ETC sull’oro sono decine, e molti di questi esistono sia in versione UCITS che non-UCITS. Abbiamo navigato attraverso tutti gli strumenti disponibili per identificarne 5 in particolare che si distinguono per caratteristiche specifiche:
- Diversificazione geografica
- Costi di gestione
- Liquidità
- Volatilità
Ricordiamo, come sempre, che le nostre sono opinioni della redazione. Il nostro contenuto non va dunque inteso come un consiglio finanziario o una consulenza d’investimento, ma come la nostra lista di ETF preferiti in base alla ricerca di mercato che abbiamo condotto.
1. Invesco Physical Gold A
📍ISIN | IE00B579F325 |
⭐Dove comprare | Capital.com / eToro / FP Markets |
💲TER | 0.46% annuo |
📈Metodo di replica | Fisica completa |
💱Valuta del fondo | Dollaro USA |
💰Strategia di reinvestimento | Accumulazione |
Invesco Physical Gold A sostanzialmente replica il prezzo dell’oro in dollari Usa.
Invesco Physical Gold A è uno dei più importante ETC che segue passo a passo l’indice Gold e riesce a replicare anche la performance dell’indice sottostante grazie ad un’obbligazione garantita da dei titoli di debito, la quale viene sostenuta dalla detenzione fisica dell’oro.
Le dimensioni di Invesco Physical Gold A sono indubbiamente particolarmente grandi ed ha un patrimonio gestito che è pari a 16.998 milioni di euro. È stato lanciato il 25 giugno 2009 ed il suo domicilio fiscale è in Irlanda.
2. SDPR Gold Shares ETF
📍ISIN | US78463V1070 |
⭐Dove comprare | Capital.com / eToro / FP Markets |
💲TER | 0.40% annuo |
📈Metodo di replica | Fisica completa |
💱Valuta del fondo | Dollaro USA |
💰Strategia di reinvestimento | Accumulazione |
SDPR Gold Shares è un fondo storico. Per avere un’idea di quanto sia grande, stiamo parlando di una delle prime dieci entità al mondo che possiedono più oro. Uno dei motivi per cui questo fondo è molto importante è determinato dal fatto che è stato il primo ETF costruire un proprio patrimonio composto solo e soltanto da oro fisico. Non possiede, infatti, azioni o altri asset. Per ogni 100.000 azioni, il fondo acquista 10.000 once d’oro: in questo modo, ogni azione ha sempre lo stesso valore di 0,1 once di oro.
Il fondo è quotato esclusivamente negli Stati Uniti e non è disponibile in versione UCITS, dal momento che le normative europee escludono la possibilità che un ETF possa investire su un solo asset. Fortunatamente è comunque possibile investire e fare trading sul fondo utilizzando broker con accesso agli strumenti quotati negli Stati Uniti, come quelli che abbiamo riportato nella tabella. L’unico punto a sfavore di questo ETF è il fatto che il suo TER dello 0,40% annuo sia più alto rispetto ad altri fondi simili.
3. VanEck Gold Miners ETF
📍ISIN | US92189F1066 |
⭐Dove comprare | Capital.com / eToro / FP Markets |
💲TER | 0.51% annuo |
📈Metodo di replica | Fisica completa |
💱Valuta del fondo | Dollaro USA |
💰Strategia di reinvestimento | Distribuzione annuale |
Il secondo fondo che presentiamo non investe sull’oro fisico, ma sulle azioni delle principali società connesse al mondo dell’estrazione e della commercializzazione di oro. Questo è un punto a favore importante, dal momento che in ogni caso le azioni legate all’oro tendono ad avere una performance estremamente correlata al prezzo del metallo. Al tempo stesso le azioni sono quote di società produttive, che ottengono degli utili e li possono distribuire sotto forma di dividendi o reinvestire nel proprio business.
L’ETF di VanEck ha l’obiettivo di replicare il più fedelmente possibile l’indice NYSE Arca Gold Miners Index. Le società più rappresentate nel patrimonio del fondo sono:
- Newmont
- Agnico Eagle Miners
- Barrick Gold
- Wheaton Precious Metals
- Franco-Nevada
Per quanto riguarda l’esposizione geografica, il 41% del capitale è attualmente investito in società canadesi. Seguono gli Stati Uniti (17%) e l’Australia (12%). La grande maggioranza capitale, oltre il 72%, è investito in azioni large-cap. Una piccola parte del capitale viene investito anche in derivati per coprire il rischio di cambio dovuto all’esposizione a molte azioni quotate in mercati emergenti.
4. Aberdeen Standard Physical Swiss Gold Shares
📍ISIN | US00326A1043 |
⭐Dove comprare | Capital.com / eToro / Degiro / FP Markets |
💲TER | 0.30% annuo |
📈Metodo di replica | Fisica completa |
💱Valuta del fondo | Dollaro USA / Euro |
💰Strategia di reinvestimento | Accumulazione |
Aberdeen Standard Physical Swiss Gold Shares mira a fornire agli investitori un modo efficiente per investire direttamente sull’oro senza possederlo fisicamente. I gestori hanno strutturato il fondo come un vero e proprio trust, che impedisce ai fiduciari di prestare l’oro sottostante.
L’ETF viene cambiato da quando Aberdeen ha concluso ha acquistato il fondo il 27 aprile 2018 da ETF Securities. Dopo la conclusione di questa operazione, Aberdeen ha ampliato i suoi accordi di custodia. Ora le attività del Trust di SGOL sono custodite da JPMorgan, con caveau a Zurigo e Londra. Il 21 giugno 2019, SGOL ha cambiato il suo nome da Aberdeen Standard Physical Swiss Gold Shares ETF ad Aberdeen Standard Physical Gold Shares.
5. iShares Physical Gold ETC
📍ISIN | IE00B4ND3602 |
⭐Dove comprare | Degiro / Capital.com / FP Markets |
💲TER | 0.12% annuo |
📈Metodo di replica | Fisica completa |
💱Valuta del fondo | Euro |
💰Strategia di reinvestimento | Nessun reinvestimento |
Nella quarta posizione della nostra classifica troviamo il primo ETC, quindi un prodotto che investe esclusivamente in oro fisico. Si tratta di un fondo estremamente interessante per chi vuole ottenere esposizione diretta al valore dell’oro, senza passare attraverso strumenti derivati. Inoltre è un fondo con spese molto contenute, visto il TER annuo dello 0.12% che si configura come uno dei più bassi all’interno delle categorie.
Trattandosi di un ETC, però, è uno strumento che di fatto serve esclusivamente da bene rifugio. Non permette direttamente di avere esposizione a strumenti produttivi come le azioni delle società che producono oro, per cui non ci sono dividendi o flussi di cassa che possono venire reinvestiti. Per questo motivo siamo sempre un po’scettici quando si parla di ETC, per lo meno se si tratta di investimenti di lungo periodo.
Conviene investire in ETF oro?
Gli ETF oro e argento sono molto utili per ottenere esposizione ai beni rifugio, senza dover utilizzare contratti derivati e senza dover incorrere nelle commissioni molto elevate a cui solitamente si è soggetti nel momento in cui si compra oro in qualità di investitori al dettaglio. Inoltre hanno il grande vantaggio di poter scegliere tra gli investimenti in oro fisico e quelli in società produttive.
Gli investimenti legati all’oro sono sempre utili per la gestione del portafoglio, a prescindere dalle prospettive di breve termine. Gli ETF sono uno strumento efficiente per ottenere esposizione a strumenti che possono performare bene in tempi difficili, bilanciando le perdite che si potrebbero avere su altre componenti del proprio portafoglio.
A differenza di molti altri settori, in cui è difficile trovare dei prodotti validi, gli ETF connessi all’oro sono estremamente più interessanti dal punto di vista dei costi e della qualità dell’offerta. Ci sono decine di fondi tra cui abbiamo potuto scegliere, in modo molto selettivo, quelli da includere all’interno di questa guida. In generale, riteniamo comunque che la scelta più conveniente sia sempre quella di preferire gli ETF azionari a quelli che possiedono oro fisico. Questo perché rimane molto utile avere la possibilità di esporsi al prezzo dell’oro ma continuando a incassare dividendi e flussi di cassa.
Dove investire in ETF oro
Di seguito riportiamo le migliori piattaforme per investire in ETF oro. Si tratta di broker autorizzati da Consob, con basse commissioni e che offrono sia piattaforme che app per negoziare in modo intuitivo.
FP Markets – Visita la piattaforma;
eToro – Visita la piattaforma;
Capital.com – Visita la piattaforma;
Trade.com – Visita la piattaforma;
Skilling – Visita la piattaforma;
Bitpanda – Visita la piattaforma;
Avatrade – Visita la piattaforma;
Scalable Capital – Visita la piattaforma.
ETF oro, conclusioni finali
Gli ETF oro e all’argento sono strumenti indubbiamente utili. Gli investitori al dettaglio hanno poche opportunità concrete per esporsi ai metalli preziosi. Essenzialmente i piccoli risparmiatori sono esclusi dal mercato dei futures, e l’unica alternativa concreta agli ETF sono i CFD o comprare direttamente oro fisico. Comprare direttamente oro fisico, però, prevede dei costi così alti in termini di commissioni d’intermediazione che a conti fatti si tratta di una pessima decisione.
Gli ETF hanno semplificato molto il processo d’investimento in oro: niente consegna fisica del bene, niente derivati complessi, bassi costi d’intermediazione e costi di gestione annui decisamente inferiori a quelli dei classici fondi comuni attivi. Considerando che è sempre consigliabile avere almeno una piccola esposizione ai beni rifugio, questi strumenti sono una risorsa da non sottovalutare. Detto questo, è importante ricordare che sul lungo periodo i beni rifugio non sono l’investimento più produttivo o con il maggiore potenziale per rivalutarsi nel tempo: anche se meritano un ruolo nel portafoglio, non dovrebbero diventarne la colonna portante.
FAQ: Domande e risposte frequenti sugli ETF oro
Gli ETF oro sono sicuri?
L’oro è uno dei beni meno volatili su cui si possa investire, per cui tendenzialmente gli ETF connessi al metallo prezioso hanno un basso rischio. Detto ciò, gli ETF azionari sono più volatili rispetto a quelli che possiedono oro fisico.
Che differenza c’è tra ETF e ETC sull’oro?
Gli ETF, per lo meno in Europa, investono in azioni legate alle società di estrazione e commercializzazione di oro. Gli ETC, invece, tendono soprattutto a detenere direttamente la materia prima sottostante.
Dove comprare ETF oro?
I migliori broker per investire in ETF legati all’oro sono eToro, Capital.com, FP Markets e Degiro. Tutti e quattro offrono bassi costi d’intermediazione, piattaforme intuitive e sono molto validi anche per investire su altri ETF o azioni.
Perché investire sull’oro con gli ETF?
Gli ETF legati all’oro permettono di ottenere esposizione all’andamento del metallo prezioso evitando il problema della consegna fisica o strumenti derivati complessi, offrendo al tempo stesso dei bassi costi di gestione.
Guide ETF
ETF Tecnologia: Migliori del 2025 – Top 5
Il team di Tradingonline.com ha recensito i migliori ETF tecnologia su cui investire nel 2025 legati al settore tecnologico. Ecco quali sono e dove comprarli.
Gli ETF tecnologia permettono di esporsi all’andamento di diverse società legate alla tecnologia, diversificando l’investimento su più segmenti e aree geografiche. Non ci sono dubbi che le azioni tech siano state le protagoniste degli ultimi 15 anni sui mercati finanziari: il rally di Big Tech, il boom della pandemia e ora l’esplosione dell’AI generativa hanno segnato una generazione di investitori. La logica conseguenza è stata anche una proliferazione degli ETF tecnologia che hanno a che fare con il settore, sia sulle Borse europee che su quelle americane.
Oggi il tech è un settore estremamente ampio, che abbraccia qualunque cosa vada da internet fino alle batterie al litio, passando per i semiconduttori, i big data e la robotica. In un mondo così ampio, è davvero difficile valutare singolarmente tutte le azioni a disposizione. Gli ETF sono di grande aiuto per riuscire a ottenere esposizione a diverse tecnologie, diversi mercati e segmenti di mercato. Inoltre questo è un settore dove c’è grande concorrenza tra i fornitori di ETF, cosa che ha portato a un drastico abbattimento delle commissioni di gestione nel corso degli anni.
Dopo aver analizzato approfonditamente il mercato, abbiamo identificato 5 ETF tecnologia che si distinguono da tutti gli altri. Ci teniamo a precisare che il nostro lavoro di ricerca e i nostri contenuti presentati in questa guida rappresentano esclusivamente l’opinione degli analisti di ®TradingOnline.com e non sono da intendersi come una consulenza finanziaria o un consiglio d’investimento.
💡Conviene investire oggi: | Sì |
⛔Rischio dell’investimento: | Medio |
💸Costi e commissioni: | 0,10-0,69% TER annuo |
💼Dove acquistare: | Capital.com / eToro / FP Markets / Degiro |
💰Investimento minimo: | 50 euro |
Top-5: ETF Tecnologia da comprare nel 2025
Abbiamo selezionato gli ETF in base a dei criteri molto specifici:
- Effettiva appartenenza al settore
- Dimensione del fondo (AUM)
- Diversificazione dei segmenti del tech
- Diversificazione geografiche
- Commissioni di gestione
- Tipo di replica
- Armonizzazione UCITS
Abbiamo invece scelto di dare meno peso alla politica sulla distribuzione o sull’accumulazione dei dividendi, dal momento che si tratta di una preferenza personale che varia da investitore a investitore. Inoltre il settore tech è famoso per essere uno di quelli con meno distribuzioni di dividendi, per cui non è gli ETF tecnologia non sono già a priori un prodotto ideale per chi cerca una rendita periodica.
1. Invesco QQQ
📍ISIN | US46090E1038 |
⭐Dove comprare | Capital.com / eToro / FP Markets / Degiro |
💲TER | 0.20% annuo |
📈Metodo di replica | Fisica completa |
💱Valuta del fondo | Dollaro / Euro |
💰Strategia di reinvestimento | Accumulazione (US), Distribuzione (EU) |
Il nostro elenco non potrebbe cominciare da un altro fondo. Invesco QQQ è considerato l’ETF tecnologia per eccellenza, pur non nascendo come un ETF che intende essere esclusivamente legato al tech. Invesco ha creato questo fondo nel 1999 con l’intenzione di fornire ai clienti una replica fisica del Nasdaq 100, l’indice che segue la performance delle 100 aziende più grandi quotate sul Nasdaq escludendo quelle del comparto finanziario. Importante notare che questo fondo è disponibile anche in versione armonizzata UCITS.
Nel tempo il Nasdaq si è confermata la Borsa di riferimento per i titoli tech di tutto il mondo, al punto che QQQ è diventato l’ETF di riferimento per tutto il comparto tecnologico. Considerando il TER dello 0,20%, che è estremamente basso, questo ETF offre un modo davvero ottimo di esporsi alle azioni tech. Le società più rappresentate nel patrimonio del fondo sono:
- Microsoft
- Apple
- Nvidia
- Amazon
- Broadcom
L’elenco procede attraverso tutti i principali colossi tech, ordinati per capitalizzazione e fornendo esposizione soprattutto a società large-cap. L’unica pecca di questo fondo è la scarsa diversificazione geografica, dal momento che le società su cui investe possono essere quotate solo sul Nasdaq. Considerando che questa piazza attira però tutte le principali aziende tech mondiali, anche non americane, questo non è in realtà un problema granché rilevante.
2. Xtrackers MSCI USA Information Technology UCITS ETF
📍ISIN | IE00BGQYRS42 |
⭐Dove comprare | Capital.com / eToro / Degiro |
💲TER | 0.12% annuo |
📈Metodo di replica | Fisica completa |
💱Valuta del fondo | Euro |
💰Strategia di reinvestimento | Accumulazione |
Questo è l’ETF tecnologia più grande d’Europa, con un AUM di oltre 2 miliardi di euro. Come suggerisce il nome, investe esclusivamente in società tech quotate negli Stati Uniti. L’indice di riferimento è il MSCI USA Information Technology 20/35 Custom, un indice in cui la società più rappresentata nel patrimonio del fondo può avere un peso massimo del 35% e tutte le altre possono avere un peso massimo del 20%. Questo per evitare che i colossi tech possano pesare troppo, limitando la diversificazione. Le società più rappresentate nel patrimonio di questo ETF sono:
- Apple
- Microsoft
- Nvidia
- Broadcom
- Salesforce
Interessante notare che il profilo di costi è persino più basso rispetto a QQQ. Inoltre si tratta di un ETF realmente pensato per investire sul comparto tecnologico, al contrario di quello di Invesco che è diventato quasi “per caso” il punto di riferimento del settore. Un’unica pecca va notata: le tre società più grandi su cui il fondo investe rappresentano oltre il 50% del capitale complessivo, per cui la reale diversificazione che si ottiene questo prodotto è limitata.
3. SPDR® S&P® U.S. Technology Select Sector UCITS ETF
📍ISIN | IE00BWBXM948 |
⭐Dove comprare | Capital.com / eToro / Degiro |
💲TER | 0.15% annuo |
📈Metodo di replica | Fisica completa |
💱Valuta del fondo | Euro |
💰Strategia di reinvestimento | Accumulazione |
Altro ETF disponibile sia in versione internazionale che in versione UCITS, specifica per gli investitori europei. Questo fondo investe attualmente in 67 imprese, in base alla loro capitalizzazione di mercato, che sono tutte le imprese appartenenti al comparto tecnologico dello S&P 500. Da notare il fatto che le 5 società più rappresentate nel fondo sono esattamente le stesse dell’ETF precedente.
- Apple
- Microsoft
- Nvidia
- Broadcom
- AMD
Ciò che cambia, in questo caso, è il modo in cui si attribuiscono i pesi a ciascuna società. Nel caso dell’ETF di SDPR, Apple e Microsoft da sole valgono oltre il 40% del patrimonio complessivo del fondo. Dalla terza azione in poi, però, i pesi scendono notevolmente. In questo caso si parla di un ETF top-heavy, cioè un fondo in cui le fluttuazioni di una manciata di aziende molto grandi determinano quasi tutta la performance.
4. iShares S&P 500 Information Technology Sector UCITS ETF
📍ISIN | IE00B3WJKG14 |
⭐Dove comprare | Capital.com / eToro / FP Markets / Degiro |
💲TER | 0.15% annuo |
📈Metodo di replica | Fisica completa |
💱Valuta del fondo | Dollaro |
💰Strategia di reinvestimento | Accumulazione |
Altro ETF molto simile a quelli che abbiamo già menzionato, sempre con 66 azioni in portafoglio che prese dal settore tech all’interno dello Standard & Poor’s 500. La cosa interessante e che rende questo fondo differente dagli altri è che sia denominato in dollari, senza copertura valutaria. Questo significa che, pur essendo un fondo armonizzato UCITS, nel momento in cui si investe in euro la valuta viene automaticamente convertita in dollari.
Come nel caso del secondo ETF che abbiamo esaminato, anche in questo caso ci sono dei pesi limitati al 35% per l’azienda più rappresentata nel fondo e al 20% per tutte le altre. Considerando che si tratta di un fondo iShares, l’emittente è uno dei più grandi e stabili al mondo. Utile notare che il fondo è molto più giovane rispetto agli altri, esistendo dal 2015, ma ha già riscosso un grande successo.
5. iShares MSCI Europe Information Technology Sector UCITS ETF
📍ISIN | IE00BMW42413 |
⭐Dove comprare | Degiro / eToro / FP Markets / |
💲TER | 0.18% annuo |
📈Metodo di replica | Fisica completa |
💱Valuta del fondo | Euro |
💰Strategia di reinvestimento | Accumulazione |
Un fondo completamente diverso dagli altri, perché investe solo in azioni europee collegate al settore della tecnologia. Il settore tech europeo, ovviamente, non è grande come quello statunitense. Al tempo stesso uno dei motivi principali per cui si comprano gli ETF è quello di diversificare su più segmenti e più aree geografiche, ed è per questo che vale la pena di considerare di aggiungere questo fondo al proprio portafoglio.
Le società più rappresentate nel fondo sono:
- ASML
- SAP
- Infineon Technologies
- Capgemini
- Dassault Systems
Come si può notare, più che essere un fondo strettamente legato a software e hardware, la grande concentrazione è in azioni di semiconduttori. Questo è attualmente il maggior contributo che le imprese europee forniscono al settore tech. Non mancano nel portafoglio del fondo anche aziende che si occupano di telecomunicazioni, 5G e IoT: alcuni esempi sono Nokia, Ericsson e Dassault Systems.
Dove investire in ETF Tecnologia
Di seguito riportiamo le migliori piattaforme selezionate da TradingOnline.com® per investire in ETF tecnologici. Si tratta di broker online per investire in autonomia con costi nettamente inferiori a quelli previsti dalle banche tradizionali. Inoltre sono tutte piattaforme autorizzate Consob, testate e utilizzate quotidianamente dai nostri analisti.
FP Markets – Visita la piattaforma;
eToro – Visita la piattaforma;
Capital.com – Visita la piattaforma;
Trade.com – Visita la piattaforma;
Skilling – Visita la piattaforma;
Bitpanda – Visita la piattaforma.
Conviene investire in ETF tecnologia?
Il settore tech è sempre stato in forte crescita negli ultimi 15+ anni. Il problema era riuscire ad acquistare un titolo a prezzi ragionevoli rispetto ai fondamentali dell’azienda, cosa che fino all’esplosione della bolla speculativa tech a fine 2021 sembrava impossibile. Oggi le quotazioni sono scese molto, offrendo un punto d’ingresso migliore agli investitori interessati a investire sul tech. Inoltre le prospettive di crescita legate alle novità come AI, 5G e internet delle cose (IoT) forniscono dei trampolini di lancio per una fase di espansione del settore molto forte nel corso dei prossimi anni.
Detto questo, è importante ricordare che come sempre non si possono ottenere delle garanzie sull’andamento delle azioni. Soprattutto sul breve termine, le azioni tech possono essere molto più volatili rispetto alle azioni legate al petrolio o alle azioni value. Questo perché il settore è ricco di società ancora non profittevoli, oppure profittevoli ma con una valutazione che sconta in anticipo un tasso di crescita molto alto che potrebbe materializzarsi in ritardo rispetto alle attese.
Conclusioni finali
Le azioni connesse alla tecnologia si sono dimostrate un ottimo investimento nel corso degli anni e non abbiamo motivo di pensare che le cose siano destinate a peggiorare nel corso del tempo. I fondamentali rimangono molto buoni, e l’esplosione della bolla tech del 2021 -insieme ai rialzi dei tassi d’interesse negli ultimi due anni- hanno costretto le società tech a diventare più efficienti e pensare prima di tutto a produrre redditività per i loro azionisti. Al tempo stesso, molte azioni si trovano ancora al di sotto dei picchi raggiunti durante la pandemia e offrono buoni punti d’ingresso.
Il valore aggiunto degli ETF, in tutto questo, è quello di semplificare la diversificazione degli investimenti su un settore che altrimenti risulterebbe molto ampio e difficile da navigare. Rispetto ad altri settori, come gli ETF sull’idrogeno, ci sono decisamente più opportunità e decisamente anche un numero maggiore di fondi che offrono basse commissioni di gestione e una vera diversificazione -sia in termini geografici, sia di segmenti-. A fronte di tutto ciò, riteniamo che gli ETF tecnologia siano un investimento ottimo in questo momento e che abbiano, soprattutto per gli investitori meno esperti o con meno tempo da dedicare all’analisi delle azioni, un grande valore aggiunto rispetto all’acquisto dei singoli titoli.
FAQ: Domande e risposte frequenti sugli ETF tecnologia
Investire in ETF tecnologia è rischioso?
Gli ETF tecnologia sono più volatili rispetto a quelli su settori come l’industria farmaceutica o le telecomunicazioni, ma offrono anche un maggior potenziale di crescita: nel quadro complessivo del mercato azionario, li si può definire degli investimenti a rischio medio.
Dove investire in ETF legati al tech?
Le piattaforme migliori per investire in autonomia e in sicurezza sugli ETF di batterie al litio sono Capital.com, eToro, FP Markets e Degiro. Questi broker sono autorizzati Consob, offrono bassi costi d’intermediazione e piattaforme semplici da utilizzare anche via app.
Perché comprare un ETF tecnologia invece delle singole azioni?
Il settore tech è molto ampio, ricco di segmenti e sotto-segmenti. Gli ETF aiutano a navigare questa complessità, offrendo un modo semplice di diversificare su tutte le opportunità offerte oggi dal mondo delle azioni tecnologiche.
QQQ è un ETF tecnologia?
QQQ è un ETF che replica l’andamento dell’indice Nasdaq 100, del quale fanno parte le 100 società più capitalizzate quotate sul Nasdaq. Dal momento che la maggior parte di queste aziende è legata al settore tecnologico, solitamente Invesco QQQ è considerato un ETF tecnologia.
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