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ETF Energia Rinnovabile

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Written by Alessandro Calvo
Diplomato in Scienze Economiche presso l'Ateneo di Torino, mi dedico alla vita di nomade digitale con un focus particolare sugli investimenti azionari. Rivesto il ruolo di gestore e analista capo per il portfolio di azioni su TradingOnline.com. Come ricordato da Peter Lynch, è importante tenere a mente che investire in azioni non equivale a giocare alla lotteria; rappresenta piuttosto la detenzione di una quota parte di un'impresa
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Gli ETF legati all’energia rinnovabile replicano l’andamento di indici composti in prevalenza da società che si occupano di energia eolica, fotovoltaica, idroelettrica e geotermica. La transizione verso un futuro più sostenibile ed ecologico diventa un trend sempre più forte, cosa che spinge molti investimenti pubblici e privati verso le società che si occupano di energia rinnovabile. L’aumento della domanda e degli investimenti, che insieme aiutano le imprese del settore a crescere, sono innegabilmente un’opportunità interessante.

Per quanto ci possano essere delle oscillazioni di ogni genere sul breve termine, sul lungo termine le prospettive degli ETF legati all’energia rinnovabile sono molto positive. Per questo ha perfettamente senso considerare questi strumenti per il proprio portafoglio. Nella maggior parte dei casi, le società che fanno parte di questi ETF hanno notevoli prospettive di crescita e al tempo stesso vedono migliorare i margini di anno in anno.

Alessandro Calvo – Analista e Caporedattore di TradingOnline.com®

Detto questo, gli ETF non sono tutti uguali. Ci sono tanti fondi che si occupano di replicare indici legati all’energia rinnovabile, diversi per molti aspetti: costi, strumenti negoziabili, tipo di replica, valuta, strategia di utilizzo dei dividendi o delle cedole, e così via.

💡Conviene investire oggi:
Rischio dell’investimento:Medio
💸Costi e commissioni:0,50-0,65% TER annuo
💼Dove acquistare:Capital.com / eToro / FP Markets / Degiro
💰Investimento minimo:50 euro
ETF Energia Rinnovabile – Riassunto sintetico tabellare

I 5 migliori ETF legati all’energia rinnovabile

Abbiamo scelto 5 ETF in particolare, utilizzando un metodo di selezione ben preciso. Per scegliere i fondi da consigliare abbiamo tenuto in conto:

  • Profilo di costi, favorendo gli ETF con un TER più basso;
  • Reale pertinenza al settore dell’energia rinnovabile, in base alla percentuale di ricavi che le società su cui il fondo investe derivano da mercati come l’eolico e il fotovoltaico;
  • Dimensione del fondo, favorendo quelli più grandi per via del mercato più liquido;
  • Armonizzazione del fondo, indicato dalla sigla UCITS;
  • Diversificazione degli strumenti presenti nel fondo, cercando di favorire fondi con un portafoglio più ampio ed esposto a un maggior numero di aree geografiche.

Inoltre, tutti gli ETF che presentiamo sono facilmente reperibili sulle principali piattaforme di trading online. In questo modo si può investire in autonomia, risparmiando sui costi di intermediazione e assicurandosi di poter gestire il proprio portafoglio come meglio si crede.

1 – iShares Global Clean Energy UCITS ETF

📍ISINIE00B1XNHC34
Dove comprareeToro / Capital.com / Degiro
💲TER0.65% annuo
📈Metodo di replicaFisica totale
💱Valuta del fondoEuro
💰Strategia di reinvestimentoDistribuzione
Principali caratteristiche dell’ETF iShares Global Clean Energy UCITS

Questo è il fondo più grande in assoluto per quanto riguarda gli ETF legati all’energia rinnovabile e che siano anche armonizzati UCITS. Con oltre 3,5 miliardi di euro di patrimonio in gestione, è un punto di riferimento per gli investitori che vogliono diversificare i loro investimenti sull’energia rinnovabile fin dalla fondazione nel 2007. Il fondo distribuisce semestralmente tutti i dividendi che riceve dalle società che ne fanno parte, ma nella maggior parte si tratta di aziende che non staccano dividendi.

infografica con le principali caratteristiche del fondo ishares global clean energy ucits etf
Principali caratteristiche del fondo

Il fondo traccia la performance dell’indice S&P Global Clean Energy, di cui fanno parte le 100 società più grandi al mondo con un’appartenenza molto forte al settore dell’energia rinnovabile. Questo garantisce un ottimo elemento di diversificazione, ma al tempo stesso i costi sono piuttosto alti per gli standard dei fondi a gestione passiva. Oltre il 30% dei fondi è investito in società americane, con l’Eurozona al secondo posto e la Cina al terzo. Quasi il 40% delle società su cui il fondo investe si occupano di produrre e distribuire energia; il 33% è considerato una società tech e il 18% circa si occupa di produrre pannelli solari o pale eoliche.

2 – Invesco Solar ETF

📍ISINUS46138G7060 
Dove comprareeToro
💲TER0.50% annuo
📈Metodo di replicaFisica parziale
💱Valuta del fondoDollaro USA
💰Strategia di reinvestimentoAccumulazione
Principali caratteristiche dell’ETF Invesco Solar

Questo fondo è disponibile anche in versione UCITS, ma con eToro è possibile investire tramite CFD sulla versione americana che prevede costi annui di gestione più bassi. Un prodotto molto interessante, perché permette di ottenere esposizione in modo specifico soltanto all’energia solare. Malgrado l’energia eolica si stia dimostrando la preferita per i paesi del Nord Europa e in Australia, in realtà l’energia solare sta conquistando il mercato sempre di più per diversi motivi. Tanto per cominciare, perché presenta ancora un ampio spazio per abbassare i costi di produzione per kilowatt grazie all’evoluzione tecnologica dei pannelli fotovoltaici. Inoltre, rispetto all’energia fotovoltaica, può servire in maniera efficiente un numero crescente di zone.

Altro punto importante a favore del fotovoltaico sono gli investimenti contenuti, che permettono di installare i pannelli anche sul tetto di casa e in zone rurali sconnesse dalla rete elettrica principali. Il fondo investe su società di tutto il mondo attraverso la replica del Mac Global Solar Energy Index. In totale possiede 44 società in portafoglio, molte delle quali cinesi: considerando che la Cina è per distacco il maggior produttore di energia e pannelli fotovoltaici al mondo, non avrebbe senso investire su un ETF di questo settore che si limiti a società americane o europee.

3 – First Trust Nasdaq Clean Energy UCITS ETF

📍ISINIE00BDBRT036
Dove comprareCapital.com / eToro
💲TER0.60% annuo
📈Metodo di replicaFisica totale
💱Valuta del fondoEuro
💰Strategia di reinvestimentoAccumulazione
Principali caratteristiche dell’ETF First Trust Nasdaq Clean Energy UCITS

Un ottimo ETF per chi vuole investire su uno strumento leggermente meno costoso rispetto a quello di iShares, ma comunque molto diversificato. Nello specifico, questo è un ETF che traccia il Nasdaq Clean Edge Green Energy Index. Questo significa che l’esposizione è soprattutto verso le società quotate sul Nasdaq, che in gran parte sono growth stocks con un forte tasso di crescita e una forte componente tecnologica.

Il fondo ha 62 azioni in portafoglio, con una capitalizzazione di mercato molto piccola che in questo momento è di poco inferiore ai $20 milioni. Al tempo stesso, però, la versione non-UCITS quotata negli Stati Uniti è molto popolare. Le spese non sono basse: un TER dello 0,60% è piuttosto alto per un ETF, ma è anche parzialmente giustificato dalla strategia a replica fisica completa. L’asset più rappresentato nel portafoglio dell’ETF, in questo momento, sono le azioni Tesla con un’esposizione di poco superiore al 10%. Ci sono poi ON Semicondutor al secondo posto e Albemarle -colosso dell’estrazione di litio- al terzo. Come si può notare, quindi, è un fondo che si espone in modo diversificato a vari segmenti della transizione energetica e non semplicemente alla produzione di energia rinnovabile.

4 – Invesco Global Clean Energy UCITS ETF

📍ISINIE00BLRB0242
Dove comprareCapital.com / Degiro
💲TER0.60% annuo
📈Metodo di replicaFisica totale
💱Valuta del fondoEuro
💰Strategia di reinvestimentoAccumulazione
Principali caratteristiche dell’ETF Invesco Global Clean Energy UCITS Acc

Un altro ETF proposto dal colosso del settore Invesco, ma questa volta decisamente più diversificato. Si tratta di un’alternativa diretta al primo fondo che abbiamo esaminato, quello di iShares, ma con un TER più basso. Il costo inferiore dello 0,05% annuo, però, è da bilanciare con il fatto che la dimensione del fondo sia nettamente inferiore. Stiamo parlando di un ETF che gestisce attualmente meno di $40 milioni, anche se la liquidità per comprare e vendere quote è più che sufficiente in qualunque giornata di scambi. Con un portafoglio da 108 titoli azionari, è anche uno degli ETF più diversificati del settore.

principali caratteristiche del fondo Invesco Global Clean Energy UCITS ETF Acc
Invesco Global Clean Energy UCITS ETF Acc – Caratteristiche principali

Il fondo traccia la performance dell’indice WilderHill New Energy Global Innovation Index, che ha un’ampia esposizione geografica a vari mercati ed è anche fortemente orientato all’innovazione tecnologica. Questo significa che il portafoglio non è composto in prevalenza da grandi colossi della produzione e distribuzione di energia rinnovabile, ma soprattutto da società tech. Per questo tra le società più rappresentate nel fondo abbiamo produttori di EVs come Rivian e NIO, oltre a società che si occupano di stoccaggio energetico come Stem Inc.

5 – Invesco WilderHill Clean Energy ETF

📍ISINUS46137V1347
Dove comprareCapital.com
💲TER0.62% annuo
📈Metodo di replicaFisica parziale
💱Valuta del fondoDollaro americano
💰Strategia di reinvestimentoDistribuzione
Principali caratteristiche dell’ETF Invesco WilderHill Clean Energy

Sarebbe facile confondere questo ETF con quello precedente, essendo entrambi promossi da Invesco e replicando dei fondi WilderHill. In realtà si tratta di prodotti con una forte differenza, essenzialmente dovuta alla natura dell’indice di riferimento. Nel caso di questo ETF, il fondo replica l’andamento del WilderHill Clean Energy Index. Si tratta di un indice più tradizionale, composto da oltre 70 società che effettivamente si occupano di produrre e distribuire energia rinnovabile. Si tratta però di uno strumento non armonizzato UCITS, quotato in dollari, per cui con caratteristiche leggermente svantaggiose rispetto al fondo di iShares che abbiamo inserito al primo posto della nostra classifica.

Per quanto riguarda la diversificazione geografica, oltre il 70% dei fondi è investito sui mercati statunitensi. L’8% è investito sulle Borse canadesi e il 7% circa su azioni cinesi, per cui l’Europa ha una rappresentazione molto piccola all’interno dell’indice. Persino i mercati emergenti sono più rappresentati rispetto a quelli europei, con l’India al quinto posto, il Brasile all’ottavo, Cile al nono e Hong Kong a chiudere la top-10. Per chi investe molto sui listini europei e vuole ottenere esposizione ad altre aree, può essere un aspetto positivo. Interessante notare che la società più rappresentata nel fondo fa eccezione rispetto alla sua natura: si tratta di Joby Aviation, startup specializzata in veicoli elettrici a decollo verticale (eVTOLs).

Conviene investire in ETF energia rinnovabile oggi?

Gli ETF legati all’energia rinnovabile arrivano da un anno pessimo nel 2023, ma questo non significa che non sia un buon momento per investire. Al contrario, i prezzi e le valutazioni basse di oggi offrono una grande opportunità per comprare “in sconto” rispetto a quanto si poteva fare fino all’anno scorso. La maggior parte di questi fondi hanno riscontrato una performance vicino al -30% quest’anno, essenzialmente dovuta a due fattori: il calo del prezzo del gas naturale e l’aumento dei tassi d’interesse delle principali banche centrali.

Il calo del prezzo del gas ha reso più basso il prezzo dell’energia. Le imprese che producono energia rinnovabile hanno costi di produzione pressoché fissi, per cui la variabile che conta è il prezzo del kilowatt. Nel momento in cui il prezzo diminuisce, calano i margini per i produttori di energia rinnovabile. Inoltre i tassi d’interesse in aumento hanno reso decisamente più caro finanziare i progetti legati a eolico e fotovoltaico.

Ipotizziamo, ad esempio, che il rendimento di un campo di pannelli fotovoltaici sia del 9% annuo in base al prezzo attuale del kilowatt. Quando le imprese possono prendere in prestito denaro al 2%, resta il 7% di margine; quando prendere in prestito costa il 6% annuo, resta solo il 3% di margine. Ecco perché la situazione attuale, quantomeno nel breve termine, sta giocando contro ai titoli dell’energia rinnovabile. Quello che conta è che le prospettive di lungo termine sono rimaste invariate, e che i fondamentali rimangono estremamente forti se si guarda a un orizzonte di 5-20 anni. Inoltre ci si attende che i tassi scendano nel corso del 2024 e che le aste pubbliche adattino i loro incentivi all’inflazione degli ultimi anni, migliorando i margini per i produttori.

Come investire in ETF sull’energia pulita

Ci sono diversi modi per comprare quote di ETF che investono sull’energia green. Lo si può fare in banca e in Posta, attraverso un promotore finanziario o passando attraverso un broker online. La nostra scelta consigliata sono decisamente i broker online, per due motivi:

  1. I costi di intermediazione sono estremamente più bassi;
  2. Si può monitorare, comprare e vendere ciò che si vuole in qualsiasi momento.

Libertà e convenienza sono motivi più che sufficienti per scegliere di operare con app e piattaforme di trading. Il tutto senza rinunciare alla sicurezza, quantomeno se si utilizza un servizio regolamentato in Europa e registrato presso Consob. La nostra redazione aggiorna continuamente l’elenco delle migliori piattaforme per investire: la tabella qui sotto riporta i servizi migliori per acquistare ETF legati a energia rinnovabile e transizione energetica oggi.

CAPITAL.COM

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Le piattaforme che abbiamo selezionato sono state scelte in base ai costi d’intermediazione, alla facilità di utilizzo, alla reperibilità di ETF legati alla produzione di energia sostenibile e sono tutte registrate Consob. Offrono anche la possibilità di operare in modalità demo, in modo da esercitarsi senza rischi prima di aprire un conto con denaro reale.

Opinioni sugli ETF di energia rinnovabile

Gli analisti tradizionali tendono a seguire le singole azioni anziché dare dei rating sugli ETF, per cui non sono disponibili dei giudizi istituzionali su questi strumenti. Di seguito riportiamo l’opinione degli analisti di TradingOnline.com®, che non rappresenta una consulenza d’investimento ma esclusivamente un parere della redazione.

L’energia rinnovabile è il futuro, su questo non c’è dubbio. Questa è la base da cui partire quando si valuta un investimento nel settore: è uno dei pochissimi al mondo che, senza alcun dubbio, andrà incontro a una forte crescita tanto nel breve quanto nel lungo termine. Detto ciò, è anche un settore estremamente ampio che va oltre l’eolico e il fotovoltaico. Bisogna considerare lo stoccaggio energetico, le batterie al litio, l’idrogeno verde e una lunga altra serie di tecnologie emergenti con alto potenziale.

Alessandro Calvo – Analista e Caporedattore di TradingOnline.com®

Proprio per questo motivo, investire in ETF appare come una scelta coerente e perfettamente logica. Questi strumenti offrono esattamente la diversificazione di cui un investitore ha bisogno per potersi esporre all’andamento dei tanti segmenti che compongono il mercato dell’energia rinnovabile. E al tempo stesso offrono anche la diversificazione geografica di cui c’è bisogno per investire in un settore così dinamico, dove le supply chain sono estremamente globalizzate.

Complessivamente il nostro giudizio è positivo, sia per quanto riguarda il settore che per quanto riguarda gli strumenti.

Conclusioni

Gli ETF legati all’energia rinnovabile sono diventati sempre di più nel corso del tempo, ma l’iShares Global Clean Energy rimane il punto di riferimento per il settore. Purtroppo questi fondi rimangono ancora piuttosto cari rispetto agli standard del mondo degli ETF, ma comunque decisamente meno cari di qualunque fondo comune a gestione attiva. Inoltre fanno un lavoro prezioso nel permettere una diversificazione così ampia su un settore così frammentato, per cui i costi di gestione può valere ciò che si ottiene in cambio. Tutto dipende, come sempre, dai propri obiettivi personali e dal proprio profilo di rischio.

Bisogna ovviamente ricordare che gli ETF azionari sono più rischiosi rispetto a quelli obbligazionari, anche se l’energia rinnovabile non è considerata un settore particolarmente rischioso. Complessivamente si tratta di un comparto che è sicuro di crescere, anche se i margini possono oscillare molto di anno in anno. Un buon investitore dovrebbe cercare di approfittare dei momenti di ribasso, sapendo che presto o tardi il mercato rimbalzerà di nuovo verso l’alto.

FAQ: Domande e risposte frequenti sugli ETF energia rinnovabile

Qual è il principale ETF di energia rinnovabile?

È l’iShares Global Clean Energy, un fondo che da solo gestisce un patrimonio da oltre $2,7 miliardi ed è disponibile anche in versione armonizzata UCITS.

Gli ETF di energia rinnovabile sono rischiosi?

Gli ETF di energia rinnovabile hanno un rischio medio-alto in termini di volatilità sul breve termine, ma sul lungo termine non sono particolarmente rischiosi rispetto al resto del comparto azionario.

Dove acquistare ETF di energia rinnovabile?

La piattaforma fornita meglio in questo momento è eToro, dove la maggior parte degli ETF sono acquistabili senza commissioni. Inoltre è molto interessante Capital.com, broker che permette di negoziare centinaia di ETF con costi minimi sotto forma di CFD.

Un ETF di energia rinnovabile vale l’altro?

No, ogni fondo è diverso per alcune caratteristiche. Può trattarsi dell’indice che viene replicato dal fondo, dei costi di gestione, del metodo di replica o del modo in cui vengono gestiti i dividendi: a oggi non esistono due fondi passivi uguali, e nemmeno molto simili, legati all’energia rinnovabile.

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