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In viaggio durante le vacanze di Natale 2024, le mete preferite dagli italiani
Durante la vacanze di Natale 2024 gli italiani si metteranno in viaggio per raggiungere alcune mete. Vediamo quali sono.
Italiani in viaggio per le vacanze di Natale. Secondo una stima dell’Osservatorio Turismo Confcommercio (redatto in collaborazione con SWG) dovrebbero essere almeno in 17 milioni le persone che si muovono tra oggi e l’Epifania. Secondo il Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti, invece, sono stimate 16,3 milioni di presenze.
Ma entriamo un po’ nel dettaglio e cerchiamo di capire quante persone sono in viaggio per le vacanze di Natale.
Feste di Natale, quanti italiani sono in viaggio
Stando ai dati messi in evidenza dal focus dell’Osservatorio Turismo Confcommercio redatto in collaborazione con SWG sono almeno 17 milioni gli italiani che hanno deciso di mettersi in viaggio per le feste di Natale. Un milione in più rispetto alle stime dello scorso novembre: il 60% rimarrà all’interno dei confini nazionali.
Cambiano le abitudini delle famiglie, che rispetto allo scorso anno preferiscono fare delle vacanze leggermente più frammentate. Con più partenze nel corso dell’anno e la tendenza a spostarsi fuori dai periodi canonici. La permanenza, invece, è più breve.
Il 25% degli interpellati ha spiegato di avere intenzione di fare un viaggio in Italia o all’estero: ci saranno più vacanze. Il 12% degli interpellati, invece, si sposterà principalmente oltre confine: le mete preferite sono Spagna, Francia e Gran Bretagna, scelte come mete per Capodanno e l’Epifania.
Chi preferisce restare a casa lo fa principalmente per dei motivi economici (nel 20% dei casi) o per mancanza di ferie disponibili (il 13%). Complessivamente si calcola che la spesa possa essere superiore agli 8 miliardi di euro: a far la parte del leone sarà Capodanno, sia per spesa media effettuata per persona (390 euro) che per il numero complessivo di viaggiatori, che dovrebbero raggiungere quota 9 milioni.
A Natale almeno il 44% delle persone andrà a casa di amici e parenti. Il 23% si sposterà nelle grandi città o nelle città d’arte, il 22% nelle località di mare e il 17% in quelle di montagna.
Tra le motivazioni principali che inducono a mettersi in viaggio c’è la necessità di riposarsi e il desiderio di assaggiare i gusti tipici. Si conferma, quindi, il legame sempre più stretto tra il turismo e le offerte enogastronomiche dei vari territori. La regina delle vacanze, ad ogni modo, resterà Capodanno, quando almeno il 27% degli intervistati sceglie di recarsi in una grande città o in una città d’arte. La montagna viene scelta nel 23% dei casi, dove si sceglie di dormire principalmente in albergo.
Per i viaggi all’estero vengono scelti principalmente la Francia (17%), la Spagna (13%) e la Grecia (12%). I soggiorni brevi, invece, contraddistinguono l’Epifania – nel 52% dei casi non si faranno più di due pernottamenti – quando si sceglieranno, nel 255 dei casi, le grandi città o le città d’arte, e per il 20% la montagna.
Il turismo rallenta la sua corsa
Ad ogni modo i dati del turismo durante le vancanze di Natale sono guardate con un po’ più di scetticismo dal Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti, il quale ha messo in evidenza che dopo due anni di crescita, il mercato ha iniziato a rallentare la propria corsa e si è stabilizzato. Nelle strutture ricettive, durante il periodo delle feste, sono attese qualcosa come 16,3 milioni di persone, un risultato che è in flessione rispetto al 2023. Si stanno riducendo i visitatori stranieri.
Due turisti su tre si metteranno in viaggio per scegliere una città d’arte o una località montana. Queste ultime sono in crescita grazie al meteo favorevole.
Il quadro che viene tratteggiato è improntato prima di tutto alla prudenza: se è vero che l’obiettivo è quello di riuscire ad eguagliare la scorsa stagione, gli imprenditori ritengono che il mercato, nel suo complesso, stia rallentando, anche se le aspettative sono di un leggero miglioramento.
La flessione è attesa sia per il movimento dei turisti italiani (-1,9%) sia per i flussi provenienti dall’estero (-1%), ed è percepita sia dalle imprese alberghiere (-1,3%) che soprattutto da quelle dell’extralberghiero scende (-2,1%).