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Assegno unico 2025, a quanto ammontano gli aumenti previsti da questo mese

L’Inps ha reso nota la tabella degli aumenti dell’assegno unico previsto per il 2025. Vediamo a quanto ammontano i nuovi importi.

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Assegno unico 2025, a quanto ammontano gli aumenti previsti da questo mese

Aumenti in vista per l’assegno unico. L’Inps, così come previsto dal Decreto Legislativo n. 230 del 29 dicembre 2021, ha reso note le tabelle relative agli adeguamenti degli importi erogati al costo della vita. Ricordiamo che l’Istat ha registrato una variazione positiva rispetto a quanto previsto nel 2024 dello 0,8%, che determina un aumento degli importi dell’assegno unico a partire dallo scorso 1° gennaio 2025.

Ma vediamo un po’ cosa è previsto e cosa cambierà per i beneficiari della misura.

Assegno unico, a chi spetta

L’assegno unico universale è diventato ufficialmente operativo nel marzo 2022: ne possono fare richiesta tutte le famiglie con dei figli a carico. L’importo viene erogato a partire dal settimo mese di gravidanza ed è possibile beneficiarne fino al compimento dei 21 anni di età, limite che non viene applicato nel caso in cui i figli abbiano delle disabilità. Nel momento in cui i ragazzi dovessero compiere 18 anni, l’assegno unico continua ad essere riconosciuto, purché stiano frequentando un corso di formazione scolastica, siano disoccupati o svolgano una qualsiasi attività lavorativa con un reddito inferiore a 8.000 euro.

Per l’erogazione dell’assegno unico è importante l’Isee: l’importo che viene erogato, infatti, varia a seconda del reddito complessivo che viene dichiarato dal nucleo familiare, misurato proprio attraverso l’indicatore. Nel caso in cui il nucleo familiare abbia un Isee superiore a 45.939,56 euro viene riconosciuto l’importo minimo, che, almeno per il 2025, è stato fissato per ogni figlio in 57,50 euro, cinquanta centesimi in più rispetto al 2024.

Ad essere stati interessati dagli adeguamenti al costo della vita non sono stati unicamente gli importi dell’assegno unico, ma anche le soglie Isee. Da quanto si evince dai dati comunicati dall’Inps, l’adeguamento all’inflazione avrebbe coinvolto anche i nuclei familiari con un indicatore inferiore a 17.227,33 euro, per i quali l’importo massimo dell’assegno unico diventerebbe 201 euro, pari a 2 euro in più rispetto al 2024, quando era a 199,4 euro.

Analogamente a quanto abbiamo visto fino a questo momento, alcuni ritocchi arriverebbero anche per le fasce intermedie dell’Isee, che cambierebbero come segue:

  • per quanti hanno un reddito annuo da 18.835,23 a 18.905,07 euro, il contributo passa a 192,40 euro da 190,20 euro del 2024;
  • per quanti hanno un reddito annuo da 25.037,07 e 25.151,91 euro euro, il contributo passa a 161,40 euro, tre euro in più rispetto al 2024.

Assegno unico, gli altri aumenti

Per il 2025, inoltre, sono riconosciuti degli aumenti dell’importo base annuale che viene erogato per i figli con meno di un anno. La cifra mensile aumenta del 50%. fino a quando il bambino compie il primo anno di vita.

Altra maggiorazione prevista riguarda le famiglie con almeno 3 figli a carico e con un Isee che sia inferiore alla fascia massima (per il 2025 è pari a 45.939,56 euro): in questo caso per ogni figlio di età compresa tra 1 e 3 anni l’importo dell’assegno unico raddoppia del 50%. Le famiglie, invece, che hanno almeno 4 figli a carico hanno diritto ad una maggiorazione forfettaria pari a circa 150 euro.

Solo per i mesi di gennaio e febbraio 2025 è prevista una compensazione accessoria, che viene riconosciuta alle famiglie con un Isee fino a 25.000 euro, che hanno subito delle perdite rispetto al regime passato. Questa sorta di compensazione spetta nel caso di figli minori da parte del richiedente o da parte di un altro componente, che, nel corso del 2021, abbiano beneficiato del contributo.

Sono previste delle maggiorazioni nel caso di figli con disabilità fino ai 21 anni, figli di madri sotto i 21 anni e – nel momento in cui si verificano determinate condizioni – di nuclei vedovili.

Pierpaolo Molinengo è laureato in materie letterarie ed è un giornalista pubblicista iscritto all'Albo dal 2002. Ha iniziato ad occuparsi di Economia fin da subito, concentrandosi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i suoi interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Pierpaolo Molinengo scrive di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.

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