Finanza Personale
Pronto alla riforma dell’assegno unico? Ecco come ti cambierà la vita dal 2025
L’assegno unico sarà sottoposto a degli importanti aggiornamenti a partire dal 1° gennaio 2025. Vediamo quali sono le novità più importanti.
Cambio di passo per l’assegno unico, per il quale sono previste delle importanti novità a partire dal prossimo anno. Nel corso di questi giorni l’Inps ha comunicato gli aggiornamenti della modulistica relativa alla presentazione e alla consultazione delle domande per ottenere il beneficio. A gestire i pagamenti sarà direttamente il Sistema Unico di Gestione Iban (SUGI), un nuovo servizio che permetterà alle famiglie o ad un qualsiasi Patronato di inserire direttamente le coordinate bancarie presso le quali accreditare le varie prestazioni erogate dall’Inps.
Ma vediamo quali sono le novità più importanti relative all’assegno unico per il nuovo anno.
Assegno unico, come indicare l’Iban per l’accredito
Quali sono le novità più importanti che dovranno mettere in conto quanti percepiscono l’assegno unico a partire dal 2025? Nel momento in cui inoltrano una nuova domanda per ottenere il contributo o quando hanno la necessità di modificare le modalità di pagamento di una domanda già accolta, hanno la possibilità di selezionare uno degli Iban già registrati ed utilizzati presso l’Inps. O, se lo ritengono necessario, indicarne uno nuovo.
Procedura del tutto simile devono seguire i tutori dei minori o dei soggetti interdetti: nel momento in cui presentano la domanda o modificano le modalità di pagamento, possono indicare un Iban intestato o cointestato ad ogni singolo soggetto tutelato, in modo che l’assegno unico venga erogato direttamente a favore del suddetto soggetto.
Ma non solo. Sono state introdotte alcune ottimizzazioni specifiche per richiedere le maggiorazioni che spettano ai nuclei familiari che hanno un Isee inferiore a 25.000 euro e, contestualmente, i genitori risultino essere entrambi titolari di un reddito da lavoro. Nel caso in cui entrambi i genitori siano gli stessi per tutti i figli indicati nella domanda, la procedura è stata semplificata, in modo da rendere leggermente più fluida l’acquisizione delle informazioni necessarie.
Tra le novità più importanti del 2025 relative all’assegno unico ricordiamo anche la nuova gestione proattiva nel caso in cui dovesse venire a mancare il genitore richiedente. Il genitore superstite, che fino a quel momento incassava il 50%, non è obbligato a presentare una nuova domanda. A partire dal mese successivo il sistema riconosce in automatico la corresponsione dell’assegno unico al 100%.
Quest’ultima regola, però, non vale nel caso in cui il contributo fosse già percepito al 100% dal genitore deceduto, situazione che si è venuta a verificare perché titolare esclusivo della responsabilità genitoriale o perché gli erano stati affidati in via esclusiva i figli. Quando si viene a verificare questo caso, prima di attivare il subentro automatico, è necessario appurare se la responsabilità genitoriale sia in capo anche all’altro genitore. La nuova domanda, che viene creata d’ufficio, viene posta nello stato di Evidenza al cittadino, in modo che il genitore superstite possa flaggare responsabilità genitoriale in modo da legittimare il proprio subentro.
Assegno unico, dal 2025 non impatterà sull’Isee
A partire dal 2025 l’assegno unico non impatterà più sui calcoli Isee per ottenere le agevolazioni. Sarà importante unicamente per ottenere il bonus nido.
Non sarà più necessario presentare una nuova domanda per ottenerlo, ma il contributo verrà rinnovato in modo automatico. Entro il 28 febbraio 2025, ad ogni modo, sarà necessario aggiornare l’Isee. Nel caso in cui la Dsu non dovesse essere aggiornata entro questa data, l’importo che verrà erogato a partire da marzo 2025 verrà calcolato sulla base dell’importo minimo. Se l’Isee dovesse essere aggiornato entro il 30 giugno 2025, l’Inps provvederà a ricalcolare l’importo tenendo conto del reddito corretto e accrediterà gli eventuali arretrati.
Ricordiamo, infatti, che l’assegno unico viene determinato sulla base dell’Isee che viene presentato dal nucleo familiare e tiene conto dell’età dei figli a carico e di una serie di altri elementi.