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Tra le banche più solide del 2024 in Europa ci sono Credem e Intesa Sanpaolo

Tra le banche più solide in Europa, nel 2024, troviamo Credem, Banca Mediolanum ed Intesa Sanpaolo. Ma l’elenco non finisce qui.

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Tra le banche più solide del 2024 in Europa ci sono Credem e Intesa Sanpaolo

Aggiornata la classifica delle banche più solide in Europa, almeno secondo i requisiti di capitale individuale, che sono stati fissati dalla Banca Centrale europea (Pillar 2 Requirements, P2R). Gli istituti di credito che operano in Italia, in termini di rischiosità, sono riusciti a ottenere delle ottime valutazioni.

A brillare, nel nostro paese, è Credem, che dovrà rispettare il requisito più basso in Europa, che risulta essere pari solo all’1%.

Le banche più solide in Europa

Sul podio delle banche più solide nel nostro paese, a fianco di Credem, ci sono anche Banca Mediolanum e Intesa Sanpaolo, che devono rispettare un P2R all’1,50% (le due banche sono rispettivamente al quinto e al sesto posto della classifica generale). In buona posizione troviamo anche Mediobanca, che con il suo 1,75% è al sedicesimo posto.

A completare la classifica delle banche più solide, ne troviamo altre italiane:

  • Fineco, con un valore al 2%, al 33esimo posto a livello europeo;
  • Unicredit, anche lei con un valore al 2% al 38esimo posto;
  • Banco Bpm, al 52esima con il 2,25%;
  • Bper, 56esima anche lei con un valore pari al l 2,25%;
  • Banca Mps,71esima con il 2,5%;
  • Cassa centrale banca, 74 esima con il 2,5%;
  • Iccrea, 79esima con il 2,52%;
  • Banca Popolare di Sondrio, 82esima con il 2,75%.

Stando a quanto riferisce la Bce, il livello aggregato della misura chiave della solidità patrimoniale CET1 (Common Equity Tier 1), a metà 2024, si è attestato al 15,8%. La percentuale è in leggero miglioramento rispetto a quanto registrato nel corso del 2023. Sale, invece, al 5,8% il livello medio di leva.

La Banca Centrale Europea ha spiegato che il punteggio Srep medio si è attestato intorno a 2,6, rimanendo sostanzialmente stabile su una scala da 1 a 4. Il 74% delle banche ha ricevuto lo stesso punteggio dello scorso anno, l’11% ne ha ricevuto uno peggiorativo, mentre il 15% ha migliorato la propria posizione.

La Bce sottolinea che quest’anno le banche che operano nell’area euro hanno, sostanzialmente, solide posizioni di capitale e liquidità. E, soprattutto, una buona liquidità.

Sono state complessivamente ben 113 le banche che la Bce ha analizzato al dettaglio. Si sono dimostrate resilienti e ben strutturate: il risultato si è dimostrato positivo come è stato appurato dall’esercizio Srep 2024.

Le prospettive per il 2025 delle banche più solide

Una promozione a tutti gli effetti per il mondo bancario europeo, ma lo scenario previsto per il 2025 appare molto più complesso, lastricato da una serie di incertezze.

A preoccupare sono principalmente i nuovi pericoli geopolitici e macroeconomici. Ma non solo: sarà necessario tenere sotto controllo le criticità storiche legate alla governance interna e alla gestione dei rischi: fattori che richiedono che sia tenuta alta la guardia.

I mercati finanziari spesso non tengono conto dei rischi geopolitici prima che questi si concretizzino; ciò può causare un’improvvisa rivalutazione del rischio e di conseguenza accrescere i rischi per la liquidità, generando perdite aggiuntive – spiegano gli esperti della Banca Centrale Europea -. Permangono timori in merito alla governance, alla gestione dei rischi, compresi quelli climatici e connessi alla natura, nonché alla resilienza operativa degli enti, aspetti per i quali si rendono necessari interventi correttivi immediati a causa dell’incertezza del contesto di rischio”.

C’è da fidarsi quindi delle banche più solide? La risposta a questa domanda arriva direttamente dalla Banca Centrale europea, che sottolinea che benché gli istituti bancari del vecchio continente siano sicuri è opportuno, a partire dal prossimo anno, mantenere alta l’attenzione. Il contesto nel quale si dovrà operare a partire dal 2025 è molto più impegnativo di quello di quest’anno. Quindi si parte, indubbiamente da una basa particolarmente solida, ma è opportuno analizzare come si muove il mercato

Pierpaolo Molinengo è laureato in materie letterarie ed è un giornalista pubblicista iscritto all'Albo dal 2002. Ha iniziato ad occuparsi di Economia fin da subito, concentrandosi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i suoi interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Pierpaolo Molinengo scrive di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.

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