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Bancomat, da luglio 2025 aumentano le commissioni. Quanto spenderanno di più le famiglie
Da luglio 2025 aumentano le commissioni Bancomat per commercianti ed imprese. Vediamo quale impatto ha la novità per i consumatori.
Aumentano le commissioni Bancomat: a partire dal mese di luglio ci sarà il nuovo listino prezzi, che potrebbe avere un impatto diretto sui consumatori. La conseguenza di questa novità è evidente: le famiglie potrebbero trovarsi nella situazione di pagare degli oneri più alti.
Gli intermediari finanziari e le banche sono già in possesso del nuovo tariffario: in questo momento si stanno preparando a gestire i nuovi margini di guadagno. Cerchiamo di capire quale possa essere l’impatto per i consumatori delle nuove commissioni sui bancomat.
Bancomat, aumentano le commissioni
Rincari in vista per le commissioni Bancomat. Il nuovo listino arrivato sulle scrivanie di banche ed intermediari finanziari potrebbe avere un impatto diretto sulle tasche dei consumatori.
In Italia il contante continua a rimanere uno dei mezzi di pagamento più utilizzati per le spese di tutti giorni, soprattutto quando sono di piccola entità. Ma le varie carte di pagamento iniziano ad essere sempre più utilizzate dai consumatori e sono diventate un mezzo per effettuare i pagamenti, che si affianca sempre di più e spesso sostituisce (fortunatamente) l’uso del contante.
Nel 2017 oltre l’80% dei consumatori italiani utilizzava carte di credito e bancomat per effettuare gli acquisti online e nei negozi fisici. La crescita è stata a doppia cifra, mentre lo scontrino medio è stato pari a 60,5 euro. Purtroppo nel corso dei prossimi mesi le commissioni sulle transazioni effettuate con i Bancomat aumenteranno, con dei risvolti inevitabili sui costi che i consumatori ed i commercianti devono sostenere. Servizi e beni, a questo punto, potrebbero aumentare.
Ma cosa sta accadendo nel dettaglio? A partire dal 1° luglio 2025 entrerà in vigore il nuovo listino prezzi: la revisione delle tariffe – la prima da due anni a questa parte – segue l’ingresso del fondo FSI nel capitale di Bancomat S.p.A., diventando il primo azionista, le cui quote sono superiori a quelle di Unicredit ed Intesa Sanpaolo.
Siamo davanti ad un importante cambio di rotta per il circuito: fino ad oggi era una società di servizio per le banche azioniste, d’ora in poi è un’impresa a 360 gradi. Proprio in questo contesto si inizia a pensare anche agli investimenti all’estero.
L’obiettivo, almeno stando alla nota ufficiale diffusa da Bancomat S.p.A., è quello di valorizzare l’infrastruttura nazionale dei pagamenti digitali, in modo da renderla più competitiva rispetto ai circuiti internazionali.
Quale sarà l’impatto dell’aumento delle commissioni
A preoccupare imprese e famiglie, oggi come oggi, è il possibile aumento delle commissioni. Anche perché potrebbero andare ad impattare sul reale potere d’acquisto dei consumatori.
Bancomat ha realizzato un nuovo listino che si differenzia in base al valore del bene che è stato acquistato. Le commissioni sono più basse per i beni di minor valore, come può essere un caffé, e più alte nel caso in cui si acquistano dei prodotti di lusso come possono essere degli abiti griffati. Ma non solo: le nuove tariffe ingloberanno anche l’introduzione di nuovi servizi innovativi, tra i quali ci sono gli accordi con Amazon ed Apple Pay oltre a quelli ancora in fase di sviluppo.
Lato commercianti ed imprese in genere sembra che le commissioni Bancomat continuino ad essere più convenienti rispetto a quelle dei circuiti internazionali più blasonati, come Mastercard o Visa. Basti pensare che le commissioni di debito Bancomat vanno ad incidere per lo 0,2-0,3% sul costo di una transazione (il costo è a carico dell’esercente), mentre per le commissioni complessive si parla di uno 0,7% e per le carte di credito di 1,2%.
Al momento resta ancora da chiarire se questi impatti verranno completamente ammortizzati dalle banche o se verranno trasferiti ai commercianti. In questo caso c’è da aspettarsi un impatto sui prezzi finali che verranno applicati ai consumatori.