Le imprese battono cassa, lo Stato moroso non ha pagato fatture per 58,6 miliardi di euro

Le imprese hanno dei problemi ad incassare quanto spetta loro dallo Stato, che si sta dimostrando un pessimo pagatore. Le aziende, infatti, avanzano qualcosa come 58,6 miliardi di euro, valore in costante crescita dal 2020. Un risultato che, di certo, non può farci orgogliosi, perché quelle fatture non pagate rende problematico – a chi le ha emesse – essere puntuali con il pagamento degli stipendi, delle imposte e delle tasse.

L’Italia, in questo settore, è una pecora nera: lo stock dei debiti commerciali risulta essere il più alto dell’Unione europea in rapporto al Pil. Nel 2023 la Pubblica amministrazione nostrana ha accumulato mancati pagamenti ai propri fornitori per un importo pari a 2,8 punti percentuali di Pil. Al secondo posto c’è il Belgio – con 2,7 -, mentre al terzo c’è il Lussemburgo con il 2,4. Anche se non sul podio, nelle posizioni più alte dei paesi pessimi pagatori ci troviamo:

• la Spagna, con un’incidenza dello 0,9%;
• la Francia: 1,6%;
• la Germania: 1,9%.

A sollevare la questione è l’Ufficio Studi della Cgia di Mestre.

I problemi delle imprese ad incassare dallo Stato

Le imprese hanno dei problemi ad incassare dallo Stato. La Pubblica Amministrazione è da anni che accumula dei ritardi nei pagamenti ai propri fornitori, che, in molti casi si trasformano in mancati pagamenti. Nel corso degli ultimi tempi, ad ogni modo, la situazione è migliorata, le varie amministrazioni statali stanno iniziando a diventare leggermente più rapide nel saldare le fatture emesse dalle imprese.

La parte più difficile, al momento, rimane lo smaltimento dello stock accumulato nel corso degli anni precedenti, una situazione che sta penalizzando soprattutto le aziende più piccole, che a differenza di quelle più grandi hanno un potere negoziale ridotto. Spesso e volentieri, addirittura, diventano delle vittime predestinate dell’abuso di posizione dominante di cui i vari dirigenti o funzionari dispongono.

Solo per avere un’idea di quanto stia accadendo, basti pensare che nel 2023 – almeno stando ai dati in possesso della Ragioneria Generale dello Stato – a fronte di un valore complessivo di 185,1 miliardi di euro – importo maturato grazie alla ricezione di 30,5 milioni di fatture -, le amministrazioni pubbliche hanno versato 174,5 miliardi di euro: i mancati pagamenti ammontano a 10,6 miliardi di euro. Nel 2022, invece, erano stati pari a 9 e nel 2021 a 8,2.

Le transazioni commerciali saldate entro i termini previsti aumentano, ma crescono anche i ritardi e le cifre sono spaventosamente elevate. Basti pensare che, nel corso dei primi sei mesi del 2024 a fronte di 15,3 milioni di fatture ricevute per un importo complessivo di 95 miliardi di euro, fino allo scorso settembre ne erano state versate per un importo pari a 89,2 miliardi di euro, lasciando scoperti 5,8 miliardi di euro.