Finanza Personale
Isee 2025, ecco le prime indicazioni su come gestire i Titoli di Stato
Arrivano le primissime indicazioni su come debbano essere gestiti i Titoli di Stato nel conteggio Isee. Nuove Dsu a partire da aprile 2025.
Qualche cosa all’orizzonte sembra schiarirsi ed arrivano le prime indicazioni agli utenti su cosa debbano fare con il nuovo Isee 2025. Il nodo del contendere, oramai, è risaputo: l’esclusione dal calcolo del patrimonio mobiliare dei titoli di Stato e dei buoni fruttiferi postali.
A partire dal mese di aprile saranno rilasciati i nuovi modelli per poter richiedere l’Isee aggiornato e dal quale verranno finalmente esclusi i Titoli di Stato, i quali, fino ad un importo massimo di 50.000 euro, non peseranno sul reddito patrimoniale. Le DSU che le famiglie hanno presentato da inizio anno fino ad oggi resteranno valide, ma è possibile presentare una nuova richiesta in modo da far ricalcolare il proprio indicatore
Ad ogni modo siamo ancora in attesa delle istruzioni dell’Inps, mentre su molti punti rimangono ancora dei dubbi che devono essere sciolti.
Isee, da quando parte l’esclusione dei Titoli di Stato
Prima di procedere è opportuno fare un breve ripasso. La Legge di Bilancio 2024 ha escluso dal calcolo dell’Isee i titoli di Stato, i buoni fruttiferi postali e i libretti di risparmio postali fino ad un valore massimo pari a 50.000 euro. Fino ad oggi questa nuova norma non era mai stata applicata, perché mancava un decreto di aggiornamento del regolamento Isee.
Dopo una lunga attesa, nel corso del mese di febbraio 2025 il Governo è finalmente riuscito ad approvare il provvedimento attraverso il quale è stata recepita questa importante novità: dallo scorso 5 marzo, quindi, è entrato in vigore il nuovo Regolamento Isee.
Benché la novità sia operativa a tutti gli effetti, le famiglie devono attendere fino al mese di aprile per vedere applicate le novità: l’Inps e il Ministero del Lavoro, infatti, hanno diramato una nota congiunta attraverso la quale hanno annunciato l’adeguamento della modulistica Isee tra poco meno di una trentina di giorni.
La misura, almeno per il momento, sta sollevando una serie di dubbi e perplessità, non solo interpretative. La novità, infatti, agevolerebbe le famiglie che hanno deciso di investire nei Titoli di Stato, andando a ridurre l’Isee, grazie all’esclusione dal patrimonio mobiliare di questi strumenti finanziari fino ad un tetto massimo di 50.000 euro. La conseguenza è evidente: l’assegno unico ed universale viene calcolato proprio sull’Isee. Una volta che siano esclusi questi risparmi i diretti interessati avranno un Isee più basso ed un assegno unico più alto.
Per aggiornare il calcolo dell’assegno unico, ad ogni modo, l’Isee doveva essere presentato entro la fine di febbraio: a questo punto i diretti interessati dovrebbero richiedere una nuova Dsu per poter accedere ai benefici. Questo è uno dei punti sui quali si attendono dei chiarimenti e delle istruzioni operative da parte dell’Inps.
Altro dubbio che deve essere chiarito è come debba essere calcolato il nuovo tetto. L’esclusione dal reddito dei Titoli di Stato riguarda l’intero nucleo familiare o ci si riferisce agli investimenti effettuati dai singoli componenti?
Indubbiamente la risposta arriverà con l’approvazione della nuova Dsu e con la pubblicazione delle nuove istruzioni.
Nuovo isee, cosa è chiaro fino a questo momento
Per il momento è arrivato un primo chiarimento: l’Inps e il Ministero del Lavoro in accordo con la consulta nazionale dei Caf hanno confermato che le Dsu che sono già state presentate nel corso del 2025 rimarranno valide fino alla loro naturale scadenza e potranno essere utilizzate per accedere alle varie prestazioni sociali agevolate. Ad ogni modo i diretti interessati hanno la possibilità di chiedere una nuova attestazione Isee.
Chi non dovesse aver effettuato degli investimenti nei Titoli di Stato non ha alcun tipo di problema: restano valide le attestazioni che sono in suo possesso. Quanti, invece, dovessero avere l’opportunità di ottenere un Isee 2025 più conveniente dovranno necessariamente presentare una nuova Dsu. Non è ancora certo, ma sembra che la seconda domanda possa essere gratuita, proprio alla luce dell’entrata in vigore della nuova norma.
L’operazione potrebbe, comunque vada, risultare particolarmente impegnativa: stando alle stime dei Caf Acli il 28% degli Isee contiene al loro interno dei Titoli di Stato.
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