Connettiti con noi

Risparmio

Mutui, fiato sospeso per la decisione di domani della Bce. Sarà l’ultimo taglio del 2025?

Tutti in attesa della decisione che prenderà domani la Bce e che avrà un impatto diretto sulle rate dei mutui: sarà l’ultimo di quest’anno? O non ci sarà per niente?

Pubblicato

il

Mutui, fiato sospeso per la decisione di domani della Bce. Sarà l'ultimo taglio del 2025?

Mercato dei mutui letteralmente con il fiato sospeso in vista della riunione della Bce prevista per domani 6 marzo 2025, quando finalmente si saprà come effettivamente ha intenzione di muoversi l’Eurotower sui tassi. Fino a qualche giorno fa il taglio era dato per scontato, ma le recenti dichiarazioni del neo eletto presidente degli Usa Donald Trump sui dazi all’Europa ha aumentato dubbi e preoccupazioni.

La decisione in uno o nell’altro senso della Bce, indubbiamente, avrà un impatto diretto sulle tasche delle famiglie, che devono pagare, ogni mese, le rate dei mutui. Ma cerchiamo di capire cosa si deve aspettare. 

Cosa farà domani la Bce?

Quali sono le aspettative degli esperti e degli operatori di mercato? Partiamo con il ricordare che a partire dal mese di ottobre 2024 la Bce ha tagliato i tassi d’interesse di 25 punti base ogni riunione. Questo è il motivo per il quale Martin Van Vliet, Global Macro Strategist di Robeco, ritiene che la banca centrale europea possa mantenere la stessa traiettoria anche nella riunione in programma nella giornata di domani. Complessivamente, da quando ha iniziato a mettere mano ai tassi riducendoli (giugno 2024), la Bce è arrivata a tagliare il tasso di deposito di 125 punti base: al momento sono al 2,75%.

Sono diversi i motivi che hanno determinato questo cambio di passo e hanno fatto in modo che la nuova politica venisse confermata nel corso di questi mesi: è rallentata l’inflazione e la crescita è rimasta debole. Van Vliet ritiene che queste condizioni possano continuare ancora per un po’. A gennaio i dati sull’inflazione hanno sostanzialmente superato le aspettative, arrivando al 2,5%: un dato che, almeno per il momento, non dovrebbe modificare le prospettive relative al prossimo taglio dei tassi della Bce.

Van Vliet spiega che per il momento l’aumento è stato contenuto. Tra l’altro si prevede che l’inflazione possa raggiungere l’obiettivo del 2% entro la fine del 2025. I dati sulla crescita dell’area euro, che sono stati diffusi nel corso delle ultime settimane, hanno già confermato la debolezza della situazione. Nel quarto trimestre 2024 la crescita del Pil è stata inferiore alle aspettative arrivando ad uno 0,1% trimestre su trimestre.

Il livello neutrale dei tassi di interesse è stato recentemente oggetto di molti dibattiti, in quanto dovrebbe fornire alcuni indizi su dove i recenti cicli di allentamento di molte banche centrali potrebbero trovare uno sbocco naturale – spiega Van Vliet -. La Bce ha pubblicato un rapporto su questo argomento il 7 febbraio. Dopo aver ampiamente minimizzato l’importanza dell’analisi per la definizione delle politiche monetarie, lo staff degli esperti ha fornito una stima del livello neutrale dei tassi tra l’1,75 e il 2,25%.

Cosa succederà ai mutui

Cosa succederà ai mutui nel caso in cui la Bce dovesse confermare il taglio di 25 punti base? Stando ad una recente analisi effettuata da Facile.it e Mutui.it, la rata di un finanziamento a tasso variabile dovrebbe diminuire di 17 euro, scendendo a 633 euro dai precedenti 650 euro.

Maggiori dubbi e incognite, ad ogni modo, ci sarebbero per i prossimi mesi, nei quali non è possibile pronosticare quale possa essere l’andamento dei mutui. Andando a guardare come si muovono i Futures sugli Euribor – aggiornati al 26 febbraio 2025 – si scopre che gli indici potrebbero continuare a scendere lentamente fino a quando non raggiungono il punto più basso entro la fine del 2025. Dopodiché si dovrebbero stabilizzare.

In linea teorica l’Euribor a 3 mesi dovrebbe attestarsi su un 2,16% a giugno, per poi scendere al di sotto del 2% entro il mese di dicembre. Nel caso in cui queste previsioni si dovessero dimostrate corrette, le rate dei mutui standard – almeno per quelli presi in esame – dovrebbero attestarsi a 611 euro entro dicembre 2025, permettendo di risparmiare 40 euro. E poi la discesa si dovrebbe fermare.

Pierpaolo Molinengo è laureato in materie letterarie ed è un giornalista pubblicista iscritto all'Albo dal 2002. Ha iniziato ad occuparsi di Economia fin da subito, concentrandosi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i suoi interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Pierpaolo Molinengo scrive di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.

Trending