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Pensioni, ad agosto taglio di 257 euro per colpa dei pasticci sull’Irpef

Pensioni decurtate di 257 euro ad agosto a seguito di una serie di problemi con i conteggi dell’Irpef. Sempre che non arrivi una pezza prima.

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Pensioni, ad agosto taglio di 257 euro per colpa dei pasticci sull'Irpef

Pensioni e stipendi dovranno affrontare il nodo degli acconti Irpef per il 2025 ad agosto. L’appuntamento è previsto nel pieno della stagione della dichiarazione dei redditi: quanti la presenteranno con il Modello 730/2025 o con il Modello redditi Pf, si potrebbero trovare nella situazione di versare più imposte di quelle realmente dovute. Importi che, in fase di conguaglio, saranno restituiti.

Se è vero che, almeno in un secondo momento, la situazione verrà sanata, allineando i versamenti con quelli realmente dovuti dai diretti interessati, ciò non esclude che i contribuenti debbano affrontare un momento nel quale la pensione o lo stipendio vengono letteralmente tagliati. A segnalare quello che è un pasticcio contabile è la Cgil, che ha puntato il dito contro un problema che molte famiglie potrebbero trovarsi nella situazione di dover affrontare.

L’impatto della riforma Irpef sulle pensioni

Quali sono i problemi che dovranno affrontare ad agosto quanti percepiscono delle pensioni o uno stipendio? Il Dlgs n. 216/2023 – conosciuto anche come Primo modulo di Riforma dell’Irpef – impatta in modo diretto anche sugli acconti Irpef 2025 e sull’acconto addizionale comunale che i contribuenti devono versare quest’anno-

L’articolo 1, comma 4, del decreto prevede che, per quanto riguarda il calcolo degli acconti per i periodi d’imposta 2024 e 2025, si continuino ad applicare le aliquote e le detrazioni che erano in vigore nel corso del 2024, anche se da quest’anno non sono più in vigore. Questo significa, in altre parole, che verranno applicate:

  • aliquote Irpef previste al 23%, al 25%, al 35% e al 43%;
  • le detrazioni per redditi da lavoro dipendente che sono pari a 1.880 euro.

Come si potrà ben intuire, i metodi di calcolo che verranno applicati sulle pensioni e sugli stipendi si basano su dei parametri che sono stati ampiamente superati. Ma che, soprattutto, non risultano essere equilibrati rispetto alle nuove aliquote che sono state introdotte.

Stando a quanto spiegano Christian Ferrari, segretario confederale della Cgil, e Monica Iviglia, presidente del Consorzio nazionale Caaf Cgil, questi calcoli vanno a colpire in modo duro quanti hanno una fonte di reddito che derivi unicamente da una pensione o dal  lavoro dipendente. I contribuenti che dovessero avere una certificazione unica all’interno della quale siano stati effettuati i corretti conguagli e le relative detrazioni, si potrebbero trovare a versare un acconto Irpef 2025 più alto del previsto.

In una delle dichiarazioni esaminate un contribuente con diritto a un rimborso di 165 euro si trova invece a dover versare un acconto di 95 euro – spiegano Ferrari e Iviglia -. Somma che verrà forse restituita con la dichiarazione 2026, ma che rappresenta un anticipo non giustificato.

Pensioni e stipendi, i paradossi non finiscono qui

I paradossi, per quanti percepiscono delle pensioni o degli stipendi, non finiscono qui. I soggetti che sono esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei redditi potrebbero trovarsi nella situazione di dover presentare il Modello 730/2025 e pagare un acconto Irpef.

Ricordiamo, infatti, che i pensionati e i lavoratori dipendenti – quando non sono titolari di altri redditi – versano le imposte in due fasi:

  • il saldo che viene effettuato nell’anno oggetto della dichiarazione (quindi nel 2025 per il periodo d’imposta 2024);
  • l’acconto per l’anno successivo (quindi per il periodo d’imposta 2025, la cui dichiarazione dei redditi verrà presentata nel 2026).

Per i soggetti che percepiscono delle pensioni, l’Inps, come sostituto d’imposta, effettua la trattenuta degli importi a debito negli assegni previdenziali ed eroga il rimborso di quelli a credito. L’operazione viene effettuata a partire dal cedolino di agosto, sul quale i diretti interessati si troveranno a versare le maggiori trattenute.

Nel caso in cui l’acconto fosse inferiore a 257,52 euro viene effettuato in un’unica soluzione o in due rate se supera questo importo. Ad ogni modo la cifra complessiva deve essere versata entro il mese di novembre 2025.

Pierpaolo Molinengo è laureato in materie letterarie ed è un giornalista pubblicista iscritto all'Albo dal 2002. Ha iniziato ad occuparsi di Economia fin da subito, concentrandosi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i suoi interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Pierpaolo Molinengo scrive di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.

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