Finanza Personale
Pensioni, disponibile il cedolino di marzo. Quando verranno messe in pagamento
Quando verranno messe in pagamento le pensioni nel corso del mese di marzo? Il calendario completo con le indicazioni di cosa contiene il cedolino.
Si avvicina il mese di marzo e a breve sarà nuovamente tempo di pagamento delle pensioni. Come già successo con febbraio, l’erogazione dell’assegno previdenziale avverrà in date differenti, a seconda che lo si riceva su un conto postale o su un conto corrente bancario.
Chi invece ha optato per andare a riscuotere le proprie spettanze direttamente ad uno sportello delle Poste, deve rispettare il consueto calendario. Ma vediamo un po’ come si articolerà il calendario dei pagamenti delle pensioni del mese di marzo 2025.
Pensioni, il calendario dei pagamenti
L’Inps ha comunicato le date nelle quali verranno erogate le pensioni nel corso del 2025. Il cedolino del prossimo mese, tra l’altro, si andrà ad allineare con quanto previsto dalla Legge di Bilancio: spettano i gli aumenti previsti e, per quanti non dovessero averli ricevuti fino ad oggi, anche gli arretrati.
La comunicazione dell’Inps relativa ai pagamenti del mese di marzo, non riguarda unicamente le pensioni in senso stretto, ma coinvolge anche gli importi erogati come indennità di accompagnamento per gli invalidi civili e le rendite vitalizie dell’Inail, solo per citare i due casi più noti. Anche il prossimo mese gli importi verranno erogati il primo giorno bancabile.
Ma il primo giorno bancabile quand’è? E poi perché il chi riceve un bonifico postale percepisce le proprie spettanze prima rispetto a quanti lo percepiscono in banca? Il primo giorno bancabile per le Poste è il 1° marzo: in questo caso, infatti, gli uffici essendo aperti anche nel corso della giornata, i diretti interessati hanno la possibilità di percepire la pensione fin da subito. Il discorso cambia, invece, per quanti si vedono accreditare l’assegno su un conto corrente bancario: il primo giorno lavorativo è il 3 marzo. Quindi dovranno aspettare fino a lunedì.
La situazione cambia leggermente per quanti hanno deciso di andare a ritirare le proprie spettanze in contanti presso un ufficio postale. Dovranno rispettare il seguente calendario:
- sabato 1 marzo (solo mattina): cognomi con le iniziali dalla A alla B;
- lunedì 3 marzo: cognomi con le iniziali dalla C alla D;
- martedì 4 marzo: cognomi con le iniziali dalla E alla K;
- mercoledì 5 marzo: cognomi con le iniziali dalla L alla O;
- giovedì 6 marzo: cognomi con le iniziali dalla P alla R;
- venerdì 7 marzo: cognomi con le iniziali dalla S alla Z.
Pensioni, gli importi erogati nel corso del mese di marzo
Diamo un po’ uno sguardo agli importi che i beneficiari di un assegno previdenziale si devono aspettare nel corso del mese di marzo. Per le pensioni inferiori o pari al trattamento minimo, a partire dal 1° gennaio 2025 è stato previsto un incremento del 2,2%, che in estrema sintesi risulta essere pari a 13,27 euro: questo significa che l’assegno arriverà ad essere pari a 616,27 euro.
L’Inps ha poi comunicato che il trattamento minimo, grazie al recupero per l’inflazione allo 0,8%, è stato fissato a 603,40 euro, scalando eventuali conguagli. Riusciranno a recuperare il 100% dell’aumento dei prezzi – quindi lo 0,8% – per pensioni con un importo pari o inferiore a quattro volte il minimo: stiamo parlando, quindi, di 2.394,44 euro lordi al mese.
La rivalutazione all’inflazione è leggermente più bassa per gli importi tra le quattro e le cinque volte il minimo, che recuperano il 90% dell’inflazione, quindi lo 0,72%. Chi, invece, percepisce un importo superiore a cinque volte il trattamento minimo – che è pari a 2.993,06 euro lordi al mese – riuscirà a recuperare il 75% dell’aumento dei prezzi, quindi lo 0,60%.
Nella circolare numero 23 del 28 gennaio 2025, infine, sottolinea che:
è stato stabilito in via definitiva che la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2023 è determinata in misura pari a +5,4% dal 1° gennaio 2024. Pertanto, nessun conguaglio è dovuto a titolo di rivalutazione per l’anno 2024.