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Risparmio

Tassi in calo, quale impatto ha sui mutui e sugli investimenti dei risparmiatori

I tassi dei mutui e degli investimenti sono in calo. Buone notizie, quindi, per chi vuole acquistare casa, ma un po’ meno per chi vuole mettere da parte i risparmi.

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Tassi in calo, quale impatto ha sui mutui e sugli investimenti dei risparmiatori

I tassi applicati sui nuovi mutui continuano a scendere, confermando una tendenza in atto da qualche mese: si preannunciano, quindi, buone notizie per quanti hanno intenzione di acquistare una casa. Per i nuovi finanziamenti ipotecari, infatti, a gennaio il tasso medio è stato pari al 3,09% contro il 3,11% del mese precedente. Il confronto risulta essere indubbiamente migliore nel caso in cui si fa un confronto con dicembre 2023, quando si era intorno al 4,42%.

Questi sono sostanzialmente i cambiamenti registrati nel corso del primo mese del 2025 e riportati all’interno del Rapporto Mensile dell’Abi: numeri e percentuali che possono andare ad impattare su quanti hanno intenzione di acquistare una casa od effettuare un investimento.

Mutui e finanziamenti, calano i tassi

Stando a quanto messo in evidenza dal Rapporto Mensile dell’Abi, il calo dei tassi non ha coinvolto esclusivamente i mutui, ma anche i finanziamenti alle imprese. Per le nuove operazioni il tasso medio è passato dal 4.40% dell’ultimo mese del 2024 al 4,20% di gennaio 2025. Il confronto risulta essere indubbiamente più positivo se si considera che a dicembre 2023 si era intorno al 5,45%. In discesa anche il tasso medio sul totale dei prestiti, che risulta essere sceso al 4,31% rispetto al 4,44% del mese di dicembre 2024.

Stessa situazione si può registrare anche per i tassi sui nuovi depositi a durata prestabilita – come per esempio i certificati di deposito e i depositi vincolati – che hanno registrato un calo. Il tasso medio, nel corso del mese di gennaio 2025, è stato pari al 2,77%, più basso rispetto a quello di dicembre 2024 quando si era attestato al 2,89%. Andando a dare uno sguardo a giugno 2022 – ossia al mese che ha preceduto il rialzo dei tassi Bce – l’aumento è stato di quasi 248 punti base.

Per quanto riguarda, invece, le nuove emissioni di obbligazioni bancarie a tasso fisso a gennaio 2025, il rendimento è stato pari al 3,45%: rispetto al mese di giugno 2022 c’è stato un incremento di 214 punti base ( in quel periodo era all’1,31%). Dando uno sguardo ai depositi – certificati di deposito, depositi a risparmio e conti correnti – nel corso del mese di gennaio 2025 il tasso medio sul totale risulta essere pari allo 0,86%.

Per i depositi in conto corrente – quando non ha alcuna funzione di investimento e serve unicamente ad utilizzare una serie di servizi – il tasso risulta essere pari allo 0,43%, mentre a dicembre eravamo su uno 0,46%. A giugno 2022 questo valore era pari allo 0,02%.

Ancora in discesa la dinamica dei tassi

I tassi sui mutui e sui prodotti d’investimento continuano a scendere anche nel corso del mese di febbraio 2025. Dando uno sguardo al tasso medio sul totale dei prestiti vediamo che è sceso al 4,31% contro il 4,44% del mese precedente.

L’Euribor a tre mesi, almeno nel corso delle prime due settimane di febbraio, si è attestato intorno al 2,54% in calo di 16 punti base rispetto a gennaio 2015, quando era al 2,70%. Rispetto ad ottobre 2023 siamo di fronte ad un calo di 146 punti base.

Stando a quanto è stato messo in evidenza direttamente dal rapporto dell’Abi, il rallentamento della crescita economica contribuisce a deprimere la domanda di prestiti alle imprese e alle famiglie che, nel corso del mese di gennaio 2025, sarebbero calati dell’1% rispetto ad un anno prima.

Gianfranco Torriero, vice direttore generale dell’Associazione Bancaria Italiana, ha spiegato che:

Anche il governatore della Banca d’Italia Panetta al Forex di sabato ha sottolineato come la dinamica del credito dipenda principalmente dalla debolezza della domanda.

Il calo dei tassi è, quindi, una bella notizia per chi vuole comprare casa, ma un po’ meno per chi ha intenzione di investire.

Pierpaolo Molinengo è laureato in materie letterarie ed è un giornalista pubblicista iscritto all'Albo dal 2002. Ha iniziato ad occuparsi di Economia fin da subito, concentrandosi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i suoi interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Pierpaolo Molinengo scrive di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.

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