Connettiti con noi

Finanza Personale

Tredicesima 2024 mangiata dall’inflazione e dalle tasse

Nel 2024 la tredicesima risulta essere mangiata principalmente dall’inflazione e dalle tasse. Usata per pagare mutui e prestiti.

Pubblicato

il

Tredicesima 2024 mangiata dall'inflazione e dalle tasse

Dicembre mese della tredicesima. Ma mai, come quest’anno, gli importi erogati ai lavoratori dipendenti sono stati letteralmente mangiati dall’inflazione. Ricordiamo che il doppio stipendio in prossimità della vacanze natalizie è stato previsto da un Decreto emanato dal Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, con il quale è stato previsto che a partire dal 1960 tutti i lavoratori dipendenti, nel corso del mese di dicembre, ricevessero la tredicesima.

Grazie a questa particolare gratifica natalizia, le famiglie hanno la possibilità di concludere l’anno con una maggiore stabilità economica, anche se, ai fini prettamente pratici, non si riceve il doppio dello stipendio: la tredicesima, infatti, è sottoposta ad una tassazione superiore rispetto ad uno stipendio ordinario.

Tredicesima, le novità previste nel 2024

Oltre alla tredicesima, quest’anno, i lavoratori dipendenti con un reddito inferiore a 28.000 euro l’anno e almeno un figlio a carico stanno ricevendo il bonus Natale pari a 100 euro netti. Secondo una stima effettuata dalla Cgia di Mestre a ricevere questo ulteriore contributo sono qualcosa come 4,6 milioni di lavoratori subordinati.

Secondo i calcoli effettuati da Federconsumatori a ricevere il doppio stipendio, in questi giorni sono 19,4 milioni di lavoratori e 16,2 milioni di pensionati, a cui spetta complessivamente qualcosa come 50,9 miliardi di euro.

Tra l’altro, come ha messo in evidenza la Cgia di Mestre, quest’anno le tredicesime sarebbero state pagate regolarmente. Nei precedenti periodi di crisi del 2008 e del 2012/2013, a causa della mancanza di liquidità, molte piccole aziende avevano erogato la tredicesima nel corso dei primi mesi dell’anno successivo.

Su questo fronte, almeno quest’anno, non sembrano esserci dei problemi, almeno fino a questo momento. Al netto di alcune situazioni di crisi conclamate, non sono state segnalate delle criticità particolari per quanto riguarda la tredicesima. Particolari problemi non sembrerebbe che siano stati registrati nemmeno nei settori dove è stato registrato un pesante rallentamento produttivo, come nella moda, nel legno-arredo o nella meccanica.

Tredicesima mangiata dall’inflazione

Inutile negarlo, la tredicesima è una vera e propria boccata di ossigeno per molte famiglie. Purtroppo, anche questa volta, solo un piccolissima parte di essa è destinata agli acquisti di Natale. La maggior parte degli importi che vengono erogati è stata erosa dalle scadenze di fine anno o per sostenere il pagamento delle rate di mutui e prestiti.

Stando ad uno studio che ha effettuato l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, dei 50,9 miliardi di euro che costituisce il monte tredicesime, solo il 9,7% rimarrà nelle tasche dei lavoratori per poter fare regali, pranzi, cenoni o concedersi un bel viaggio.

La maggior parte della tredicesima sarà utilizzata per pagare prestiti o mutui, che hanno incidenza pari al 28,9% delle spese effettuate. Sono proprio i finanziamenti ipotecari, da sempre, a costituire la spesa più importante che va a ridurre la gratifica percepita a Natale. Anche se in calo rispetto al 2023, la sua incidenza è pari al 28,9%. Al secondo posto, tra le spese che vanno ad intaccare la tredicesima, troviamo bollette ed utenze: 23,2%.

Altre voci molto importanti sono quelle costituite da:

  • tasse: 12,9%;
  • rc auto, che è cresciuta al 15,9%;
  • l’aumento dei prezzi, che ad oggi continuano a rimanere sui dei livelli particolarmente elevati: 6,5%.

Quest’anno c’è stata una new entry, costituita dalle spese che le famiglie devono sostenere per la salute – e dalla quale sono esclusi i ticket -, determinate dalle interminabili liste di attesa, che costringono le famiglie a cercare delle soluzioni alternative rivolgendosi al privato. Queste spese erodono il 2,9% della tredicesima.

Questa situazione sembrerebbe confermare l’ipotesi di un ulteriore Natale freddo, almeno sotto il punto di vista dei regali e dei consumi. La situazione, almeno sulla carta, risulta essere molto lontana dal clima roseo che ci viene narrato dal storytelling politico.

Pierpaolo Molinengo è laureato in materie letterarie ed è un giornalista pubblicista iscritto all'Albo dal 2002. Ha iniziato ad occuparsi di Economia fin da subito, concentrandosi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i suoi interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Pierpaolo Molinengo scrive di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.

Clicca per commentare

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Trending