Finanza Personale
Pensione a rischio se non si invia il Modello Red entro il 28 febbraio. Ecco come fare
Entro il 28 febbraio è necessario inviare il Modello Red all’Inps per evitare che la pensione venga bloccata completamente.
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Il 28 febbraio 2025 è una data importante per le persone che percepiscono una pensione: devono inviare il modello Red e quello Invciv per poter continuare a percepire l’assegno previdenziale. In caso contrario l’Inps provvederà a bloccare il pagamento della pensione e la decadenza della prestazione.
Onde evitare di trovarsi in questa spiacevole situazione è opportuno sapere in cosa consistono i due diversi documenti e chi sia effettivamente obbligato a compilarli e ad inviarli entro la fine del mese. Gli adempimenti amministrativi sono sempre importanti per essere in regola e, soprattutto, per evitare di gestire delle situazioni spiacevoli. Purtroppo la legge non ammette degli errori, nemmeno quando sono fatti in buona fede.
Pensione, quando scatta l’obbligo di inviare il Modello Red
I percettori di una pensione, che siano titolari di una prestazione collegata al reddito – in questa definizione vi rientra l’integrazione al trattamento al minimo dell’assegno previdenziale e l’incremento al milione – ogni anno deve dichiarare all’Inps i propri redditi, quelli del coniuge e degli eventuali componenti il nucleo familiare, ma solo se sono rilevanti per la prestazione erogata.
La comunicazione deve essere effettuata attraverso il modello Red, che è obbligatorio per:
- i soggetti che nel corso degli anni precedenti non abbiano avuto altri redditi oltre a quello derivante dalla pensione, ma solo se la situazione reddituale risulti essere variata rispetto a quella del 2024;
- quanti stanno percependo una prestazione collegata al reddito, ma solo se non comunicano integralmente all’AdE tutti i redditi influenti sulle prestazioni, perché non tenuti a farlo nella dichiarazione dei redditi. In questa casistica rientra il lavoro dipendente prestato all’estero, gli interessi bancari e postali o i proventi che arrivano dalle quote di investimento soggetti a ritenuta d’acconto alla fonte a titolo d’imposta o sostitutiva dell’Irpef;
- quanti siano esonerati dall’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi e siano in possesso di altri redditi oltre a quelli derivanti dalla pensione. Stiamo pensando, per esempio, ai titolari dell’assegno al nucleo familiare che abbiano maturato un reddito da pensione e un reddito dalla prima casa;
- quanti stanno percependo particolari tipologie di redditi rilevanti che si dichiarano in maniera diversa ai fini fiscali. Stiamo pensando, solo per fare alcuni esempi, ai redditi derivanti da collaborazione coordinata e continuativa e da lavoro autonomo, anche quando è svolto in modo occasionale.
Il Modello Red 2025 serve per comunicare i redditi del 2023: deve essere inviato entro e non oltre il 28 febbraio 2025. La comunicazione può essere effettuata direttamente dal sito dell’Inps, accedendo alla propria area personale e inserendo le credenziali digitali. Da quest’anno è disponibile il Modello Red Precompilato. In alternativa è possibile farsi aiutare da un Caf o dai Patronati.
Chi deve inviare il Modello Invciv
Il Modello Invciv è differente dal Red: questo documento non serve a comunicare all’Inps i dati reddituali, ma la propria permanenza in modo stabile e continuativo in Italia. Questa, sostanzialmente, è una condizione indispensabile per poter continuare a percepire alcune prestazioni assistenziali, come l’assegno sociale, la pensione sociale e l’assegno sociale sostitutivo dell’invalidità civile.
Attraverso il Modello Invciv, almeno fino a qualche anno fa, era possibile comunicare eventuali ricoveri. Oggi questo non è più possibile, perché è direttamente l’Inps ad acquisire l’informazione attraverso una scambio di dati con il Ministero della Salute.
I titolari delle varie prestazioni dovranno inviare il Modello Invciv entro e non oltre la scadenza del 28 febbraio 2025. Anche in questo caso, chi non dovesse provvedere ad effettuare l’invio si vedrebbe congelare la pensione e successivamente la prestazione verrebbe revocata.
L’invio deve essere effettuato sempre telematicamente attraverso il sito dell’Inps, accedendo alla propria area riservata con le credenziali digitali. In alternativa è possibile rivolgersi ai Patronati o ai Caf.