Investimenti
La turca Baykar insieme a Leonardo: accordo per i droni e non solo
Avanti la partnership tra Leonardo e Baykar: ecco cosa c’è in ballo.
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Rafforzamento della cooperazione tra Leonardo e Baykar, l’azienda turca dei droni che si sono guadagnati un palcoscenico rilevante a livello internazionale soprattutto durante il conflitto ucraino. È lo stesso gruppo entrato di prepotenza in Piaggio Aero e la cui presenza nel gotha italiano dell’industria della difesa è ora più che ben accetto, dopo le comprensibili resistenze iniziali. Un cammino che arriva al culmine proprio con la collaborazione con il gigante della difesa italiano, Leonardo, che attingerà dal know how ingegneristico del grande gruppo turco.
Il patto è sui droni da combattimento, comparto sul quale Baykar può offrire una superiorità tecnologica rilevante e che potrà arricchire – dicono dalla regia – il comparto di Leonardo sul tema. Il tutto per una partnership sostanziale, sostanziosa e che conferma il buon livello di cooperazioni tra Turchia e Italia anche a tema difesa. In cambio Baykar ottiene la possibilità di legarsi ad un brand, Leonardo, che ha accesso a livelli del governo italiano che – non serve avere troppi peli sulla lingua – altrimenti non avrebbe potuto ottenere.
Da Piaggio a Leonardo, dai droni ai caccia di sesta generazione
A guardarla dall’angolo di Baykar, l’accordo è di quelli assolutamente importanti, soprattutto in termini di pubbliche relazione. Con la partnership con Leonardo Baykar avrà infatti accesso ad appalti che riguardano i caccia di sesta generazione all’interno del programma Global Combat Air Program – che svilupperà il Tempest – programma al quale partecipano già la giapponese Mitsubishi Heavy Industries e Bad System, di Londra.
Una riorganizzazione anche per la piattaforma che rinsalda anche quelli che sono rapporti a livello governativo che sono tornati a buoni livelli dopo l’arrivo del governo Meloni, che al netto di certe sparate elettorali ha ricostruito dei rapporti che si erano sfilacciati durante il governo Draghi. Tutto è bene quel che finisce bene? Qualcuno a Roma mugugna, memore di una storia che non sempre ha unito le due grandi penisole del Mediterraneo.