Investimenti
BCE: giovedì probabile taglio di 25 punti base. Gioisce chi paga il mutuo, gli altri invece…
Giovedì arrivano i tagli di BCE. Rata più slim per chi paga il mutuo, ma il segnale non è buono.

Checché ne scrivano i giornali più vicini a Francoforte, non è più l’inflazione la bussola della Banca Centrale Europea e con ogni probabilità giovedì prossimo, 17 aprile, arriverà un altro taglio da 25 punti base. Ormai il decoupling da Federal Reserve, che invece continuerà con un approccio certamente più cauto, è definitivo, con l’UE che deve far fronte ad una situazione certamente più preoccupante e al tempo stesso più urgente. I dazi con in quali Trump sta minacciando il mondo intero sono a Francoforte un problema non rimandabile. O meglio, non è rimandabile un’ulteriore abbassamento dei tassi, forti anche di un’inflazione che – a patto a meno di colpi di coda che potrebbero far tornare qualche preoccupazione, sembrerebbe essere largamente sotto controllo.
Per la parte di incertezza sulla tenuta del cammino al di sotto del 2% basterà lo spauracchio di una recessione a convincere anche i falchi di BCE a più miti consigli. Consigli che giovedì prossimo spingeranno, ancora una volta a meno di clamorosi stavolgimenti, verso il cut.
Gioisce chi paga il mutuo
Per chi volesse guardare alla questione dall’angolo, forse modesto ma fondamentale, della propria rata del mutuo, ci sarà un calo di 20€ circa ogni 700€ che se ne pagano di rata, per chi ovviamente ha scelto una soluzione a tasso variabile. Buone nuove anche per chi un mutuo dovesse andare a stipularlo adesso, con forti sconti rispetto al punto in cui ci trovavamo soltanto 1 anno fa.

Magie da un lato della riduzione piuttosto veloce dell’inflazione in UE (e comunque più rapida rispetto agli Stati Uniti), dall’altro di mattane sul commercio internazionale che dovrebbero essere però, per chiunque sia dotato di senno, fonte di preoccupazione ulteriore.
Almeno a chi vi scrive appare come improbabile che a guidare la scelta di giovedì, che in cuor loro tutti i votanti hanno già preso, ci siano i dati sull’inflazione.
Da Francoforte si affannano a ricordare che quella sarà la bussola, che saranno decisioni data driven, come ama ricordare Jerome Powell ad ogni riunione del FOMC. La verità però, almeno per chi vuole guardarla negli occhi, è che la situazione in UE – come ricordato dal francese Villeroy soltanto una settimana fa – è più grave e urgente. Lo stesso Villeroy aveva infatti indicato la BCE come più che pronta a tagliare i tassi per rispondere all’impatto dei dazi USA.
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