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Rottamazione quinquies, a che punto sono i lavori per il suo varo?

Sono in molti a sperare che venga varata la rottamazione quinquies. Al momento l’ipotesi è che possa arrivare a fine anno. Ma le tempistiche non sono ancora certe.

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Rottamazione quinquies, a che punto sono i lavori per il suo varo?

A che punto sono i lavori sulla rottamazione quinquies? C’è qualche possibilità che possa essere approvata o i contribuenti devono definitivamente metterci una pietra sopra. Per il momento la scadenza più eminente è quella della deadline prevista al 30 aprile 2025, data entro la quale i contribuenti possono chiedere di essere riammessi alla rottamazione quater: opportunità riservata a quanti non hanno pagato le imposte fino al prossimo mese di dicembre 2024.

Ma entriamo un po’ nel dettaglio e vediamo quali possibilità si aprono nell’immediato per le famiglie.

Ci sarà mai la rottamazione quinquies?

A condizionare e, in alcuni casi a frenare, le scelte dei contribuenti in questi giorni è la speranza che prima o poi possa entrare in vigore la rottamazione quinquies. Tema quanto mai attuale in questi giorni che si avvicina la deadline per poter presentare l’istanza per essere riammessi alla quater: la nuova versione della sanatoria permetterebbe di mettersi in regola con il fisco versando delle rate a cadenza mensile con una dilazione in dieci anni. Gli oneri da pagare, a questo punto, sarebbero indubbiamente più leggeri e permetterà di respirare a quanti hanno i debiti più pesanti.

Per quanto riguarda la rottamazione quinquies, ad ogni modo, per il momento siamo solo nel campo delle ipotesi, dato che non è stato approvato ancora niente di ufficiale. Ma, ad ogni modo, il tema diventa caldo in questi giorni, perché stando alla prima versione della proposta di legge in Parlamento, il 30 aprile 2025 corrisponde alla data entro la quale si potrebbe aderire alla nuova sanatoria: il provvedimento, però, deve ottenere ancora l’approvazione definitiva e, almeno per il momento, non è ancora possibile confermare la scadenza.

A sollevare qualche dubbio sulla possibilità di accedere entro fine mese alla rottamazione quinquies è stato Vincenzo Carbone, direttore dell’Agenzia delle Entrate, che ha sottolineato che mancherebbero i tempi tecnici per la nuova sanatoria: le scadenze dovrebbero essere riscritte, anche perché sulla carta è prevista la risposta di accettazione entro il 30 giugno e il pagamento delle prima rata entro il 31 luglio 2025.

La rottamazione quinquies è destinata a slittare

Sono diverse le spie che indicherebbero che la tabella di marcia della rottamazione quinquies è destinata a slittare. Una di queste è stata accesa da Sogei il partner tecnologico dell’Agenzia delle Entrate, che ha bisogno di tempo per poter rilasciare i servizi digitali necessari per poter gestire, sotto il profilo informatico, le relative domande.

Stando ad alcune indiscrezioni emerse in queste ore è probabile che la rottamazione quinquies possa vedere la luce nel momento in cui viene varata la Legge di Bilancio 2026, dopo che vengono effettuate le considerazioni finali della Commissione relative al magazzino dall’AdE.

Quali sono le ipotesi sul tavolo

Al momento, oltre alla rottamazione quinquies, sul tavolo ci sono anche altre ipotesi. Una di queste prevede una sanatoria per le cartelle esattoriali fino al 31 dicembre 2023, che potrebbero essere versate in 120 rate, con la decadenza che sopraggiungerebbe dopo 6 rate saltate.

La proposta, avanzata da Alberto Gusmeroli, deputato della Lega, avrebbe visto l’apertura di Giancarlo Giorgetti, Ministro dell’Economia, che si sarebbe già impegnato a trovare le coperture necessarie.

Ricordiamo che il Carroccio, per quanto riguarda la rottamazione quinquies, proponeva di fissare come periodo di tempo i carichi che sono stati affidati agli agenti della riscossione nel periodo compreso tra luglio 2022 e dicembre 2023, con la possibilità che l’agevolazione non venisse persa al primo ritardo.

L’idea di spalmare in 10 anni il rientro dei debiti fiscali attraverso dei versamenti mensili servirebbe, prima di tutto, ad incentivare l’adesione con l’impegno a versare degli importi più bassi.

Quali sono i limiti della rottamazione quater

Molti contribuenti che hanno aderito alla rottamazione quater gettano la spugna perché il versamento da effettuare tra la prima e la seconda rata è pari al 20% del debito totale. Molto pragmaticamente, quanti dovessero avere un debito di 30.000 euro, al netto degli interessi e delle sanzioni, entro il 31 ottobre avrebbe dovuto pagare 3.000 euro ed entro il 30 novembre altri 3.000 euro.

Pierpaolo Molinengo è laureato in materie letterarie ed è un giornalista pubblicista iscritto all'Albo dal 2002. Ha iniziato ad occuparsi di Economia fin da subito, concentrandosi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i suoi interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Pierpaolo Molinengo scrive di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.

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