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Azioni idrogeno
Il settore dell’idrogeno è uno dei più promettenti da un punto di vista ecologico, economico e tecnologico. Le azioni connesse all’economia dell’idrogeno rappresentano una scommessa sul futuro dei trasporti e della transizioni ambientale. Con sempre più incentivi che vanno nella direzione dell’idrogeno, è utile per gli investitori conoscere le principali società quotate che se ne occupano. In futuro questo gas potrebbe diventare una solida alternativa ai combustibili fossili per una lunga serie di applicazioni, dai trasporti fino al riscaldamento.
Soprattutto quando si parla di idrogeno verde, cioè di idrogeno prodotto in modo sostenibile a partire dall’acqua e dall’energia rinnovabile, il potenziale è davvero molto grande. Si tratta di un mercato ancora molto piccolo, ma con un tasso di crescita estremamente netto di anno in anno. E proprio per questo motivo, chi investe pensando al lungo termine può indubbiamente trovare degli spunti interessanti nel mondo dell’idrogeno.
A fronte di tutto questo, abbiamo raccolto le azioni più interessanti da seguire per chi vuole investire sull’idrogeno e le piattaforme migliori per farlo. La guida è anche in costante aggiornamento, in modo da tenere il passo con il mercato molto dinamico di questo settore.
Azioni idrogeno – Riassunto dei punti fondamentali:
📈Previsioni a breve termine | Molto positive |
📊Previsioni a lungo termine | Positive |
🔎Dove investire | eToro / Capex.com / Capital.com |
🚦Volatilità | Elevata |
⚡Rendimento potenziale | Elevato |
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7 azioni legate all’idrogeno da comprare nel 2023
Per la scelta delle azioni da comprare, molte delle quali sono presenti anche nel portafoglio di TradingOnline.com® su eToro, abbiamo tenuto conto di diversi fattori:
- Effettiva pertinenza al settore dell’idrogeno;
- Livello tecnologico dell’azienda;
- Numeri e indici di bilancio;
- Capitalizzazione di mercato;
- Diversificazione geografica e tecnologica.
Il risultato è un elenco di 7 azioni ad alto valore aggiunto che potrebbero dare grandi soddisfazioni agli investitori nel corso del tempo. Alcune di queste sono piccole società con tecnologie promettenti, altre sono realtà consolidate che operano da decenni nel settore dell’idrogeno.
1. Plug Power
📊️ Ticker | NASDAQ: PLUG |
📍 Sede | Latham, USA |
💰 Market cap | $5.2 miliardi |
📈 Business | Filiera integrata dell’idrogeno |
🎯 Appartenenza al settore idrogeno | Totale |
Plug Power è una delle società più promettenti in assoluto nel mercato dell’idrogeno. Sia perché si occupa di produrlo, sia perché offre una lunga serie di servizi strettamente correlati con questa filiera. Fondata nel 1997, è cresciuta di anno in anno continuando a credere nel potenziale di questo gas fino a fatturare $700+ milioni nel 2022. Il tasso di crescita è vicino al 30% anno su anno, ma con il problema di essere ancora un’azienda che perde molto denaro rispetto al suo fatturato.
Nel primo trimestre del 2023, ad esempio, l’azienda ha riportato una perdita netta di 223 milioni di dollari a fronte di ricavi per 220 milioni. Detto ciò, con l’aumento delle economie di scala, anche i margini sul venduto continueranno a migliorare e sul lungo termine è molto probabile che l’azienda arriverà anche a generare profitti. Come spesso accade nel mercato dell’idrogeno, si tratta di una società molto valida dal punto di vista tecnologico ma che non ha ancora la capacità produttiva necessaria per vendere in profitto i suoi prodotti e servizi.
Plug Power è anche una delle aziende che coprono il maggior numero di prodotti e servizi nella filiera dell’idrogeno, occupandosi di tutte le fasi del processo produttivo. L’azienda produce idrogeno verde, si occupa di sistemi di trasporto, installa stazioni per la ricarica dei veicoli a idrogeno e fornisce servizi di ingegneria per i processi che coinvolgono l’utilizzo di questo gas. Il vantaggio del pioniere che Plug Power vanta in molte applicazioni dell’idrogeno potrebbe dare uno slancio molto forte all’azienda nel corso del tempo.
2. NEL Hydrogen
📊️ Ticker | FRA: D7G |
📍 Sede | Oslo, Norvegia |
💰 Market cap | $2.2 miliardi |
📈 Business | Produzione e stoccaggio di idrogeno |
🎯 Appartenenza al settore idrogeno | Totale |
NEL Hydrogen si occupa al 100% di produzione, stoccaggio e commercializzazione di idrogeno verde. La società ha sede a Oslo, in Norvegia, dove gli investimenti pubblici nel mondo dell’energia rinnovabile e della transizione ecologica sono estremamente forti. Il tasso di crescita è davvero notevole per questa azienda: tra il 2018 e il 2022, il fatturato è raddoppiato e nel primo trimestre del 2023 i ricavi hanno segnato +78% su base annua.
Anche in questo caso parliamo di un’azienda ancora lontana dal generare profitti per gli azionisti, ma bisogna essere in grado di guardare al lungo termine e pensare a cosa potrebbe succedere nel corso dei prossimi anni. NEL continua a crescere e migliorare i suoi margini a poco a poco, dimostrando che nel tempo sta migliorando la sua redditività. La valutazione è piuttosto bassa per il settore, considerando che attualmente NEL vale meno di due volte il suo fatturato annuo; se si dimostrerà in grado di continuare a migliorare i margini sul venduto, il titolo – che si può acquistare facilmente su Capex.com– può crescere in modo davvero significativo.
Nel primo report trimestrale pubblicato dall’azienda nel 2023 si nota anche un netto incremento del portafoglio di ordini, malgrado i tassi di interesse in rialzo e il generale rallentamento degli investimenti in infrastrutture. Questo dimostra anche la resilienza del settore dell’idrogeno in un momento come questo, nel quale è una delle poche industrie che continua a registrare interesse da parte dei venture capital e dei grandi gruppi industriali.
3. Ballard Power Systems
📊️ Ticker | NASDAQ: BLDP |
📍 Sede | Burnaby, Canada |
💰 Market cap | $1.2 miliardi |
📈 Business | Celle a combustibile |
🎯 Appartenenza al settore idrogeno | Totale |
Ballard Power Systems è una società specializzata nella produzione di celle a combustibile. Le celle a combustibile sono strumenti in grado di convertire l’idrogeno in energia e calore, esattamente come avviene in un qualunque motore. A differenza di un classico motore a scoppio, però, questo processo non prevede combustione e ha un impatto ambientale prossimo allo zero se paragonato con quello dei classici motori a combustione interna.
Le celle a combustibile sono utilizzate nei mezzi di trasporto a idrogeno già oggi, ma non sono ancora convenienti sul fronte economico se alimentate da idrogeno verde. Con l’aumento dell’efficienza delle celle a combustibile e la riduzione del costo dell’idrogeno nel tempo, tuttavia, è molto probabile che questi dispositivi riusciranno a conquistare una larga parte del settore dei trasporti nel corso del tempo. Vengono utilizzate anche nei generatori di energia, per i quali sempre di più l’idrogeno diventa una scelta sicura e conveniente come alternativa al gasolio.
In futuro si pensa che le celle a combustibile potrebbero diventare la base dei motori dei mezzi pesanti come autobus, camion, navi e addirittura locomotive di treni a bassa velocità. Per arrivare a questo risultato saranno necessari anni, ma intanto il titolo è già negoziabile senza commissioni su eToro e offre la possibilità di esporsi a una delle tecnologie più promettenti per il futuro della società e del Pianeta. A fine 2022 l’azienda ha presentato una nuova suite di prodotti molto promettenti, oltre ad aver raggiunto nel novembre scorso il risultato di alimentare il primo traghetto a idrogeno della storia.
4. Air Liquide
📊️ Ticker | FRA: AI |
📍 Sede | Parigi, Francia |
💰 Market cap | €85 miliardi |
📈 Business | Gas industriali |
🎯 Appartenenza al settore idrogeno | Parziale |
Air Liquide è la seconda società più grande al mondo nel settore dei gas per l’industria, offrendo una gamma di prodotti e servizi molto ampia che include un’offerta sempre più grande nel mondo dell’idrogeno. L’azienda sta sviluppando piani su larga scala, tra cui un impianto in Germania che diventerà operativo nel corso del 2023 e che sarà in grado di produrre 30 MW di idrogeno verde ogni anno. Inoltre, in partnership con Total, Air Liquide sta sviluppando una rete di 100 stazioni di rifornimento in Europa dove i camion a idrogeno avranno la possibilità di fare rifornimento.
Un altro grande investimento da 500 milioni di euro sarà fatto in Francia con la stessa finalità, dimostrando quanto può essere utile per un’azienda avere un business profittevole separato dall’idrogeno che le permetta di reinvestire i profitti in quest’ultimo. Il fatto che Air Liquide abbia un portafoglio diversificato di prodotti e servizi le permette di entrare con investimenti più importanti nel ramo dell’idrogeno, avendo anche il supporto di migliaia di ingegneri per sviluppare i suoi progetti.
La società fa anche parte dei 13 membri fondatori dell’Hydrogen Council, un ente sovranazionale che riunisce le aziende più impattanti nel mercato dell’idrogeno. Questo dimostra che Air Liquide ha piani molto seri in questo settore, coltivandolo come una delle unità di business più importanti e promettenti per il futuro del suo business a lungo termine.
5. FuelCell Energy
📊️ Ticker | NASDAQ: FCEL |
📍 Sede | Danbury, Stati Uniti |
💰 Market cap | $827 milioni |
📈 Business | Celle a combustibile |
🎯 Appartenenza al settore idrogeno | Totale |
FuelCell Energy è un’azienda americana che produce celle a combustibile pensate per generare corrente elettrica. Può sembrare controintuitivo che un’azienda trasformi idrogeno verde in energia, dal momento che l’energia è necessaria per ottenere l’idrogeno verde. Come insegna la chimica, questo è un passaggio inefficiente perché nel processo di conversione e riconversione si perde una parte dell’energia iniziale.
In realtà la logica che motiva l’azienda a seguire questo procedimento è piuttosto chiara e interessante. Le fonti di energia rinnovabile hanno un andamento irregolare nel corso della giornata: il sole batte solo di giorno e il vento è più forte in alcuni giorni che in altri, rendendo necessarie delle forme di conservazione dell’energia con cui immagazzinarla quando viene prodotta in eccesso e riemetterla nella rete elettrica quando non viene prodotta a sufficienza. Diverse aziende stanno lavorando su possibili soluzioni a questo problema, tra cui Tesla che punta a farlo con dei grandi accumulatori di batterie al litio.
FuelCell utilizza l’idrogeno verde come forma di conservazione dell’energia, cercando di rendere sempre più efficiente questo processo affinché ne venga persa il meno possibile nelle fasi di conversione e riconversione dell’idrogeno. La tecnologia di queste celle a combustibile può anche essere utilizzata per la ricattura di anidride carbonica, riducendo l’impatto ambientale di alcuni processi industriali; questo è proprio il motivo che ha spinto Exxon Mobil nel 2023 a piazzare uno storico ordine presso FuelCell, dal quale nascerà il progetto per un nuovo prototipo di celle per la ricattura della CO2. Nel caso dovessero esserci riscontri positivi, all’azienda potrebbe poi essere richiesto un ordine molto impattante per il suo bilancio.
FuelCell Energy è ancora un’azienda piuttosto piccola, ma con un potenziale tecnologico da non sottovalutare. Dal momento che il titolo è quotato sul Nasdaq, chi vuole lo può comprare su Capex.com approfittando della convenienza di questa piattaforma.
6. Bloom Energy
📊️ Ticker | NYSE: BE |
📍 Sede | San Jose, Stati Uniti |
💰 Market cap | $3.44 miliardi |
📈 Business | Celle a combustibile |
🎯 Appartenenza al settore idrogeno | Totale |
Bloom Energy ha un modello di business molto simile a quello di FuelCell, occupandosi in prevalenza di celle a combustibile pensate per produrre elettricità. L’azienda ambisce a conquistare due mercati: il primo è quello del backup power, cioè la fornitura di energia che ha il fine di assicurare elettricità anche nei periodi di blackout; il secondo è quello di chi si trova in luoghi remoti e ha bisogno di generatori per alimentare la propria casa o la propria azienda, cosa nuovamente realizzabile attraverso la conversione di idrogeno verde in elettricità.
L’azienda è anche molto attiva in altri due rami di applicazione dell’idrogeno, che non hanno a che fare con la rete elettrica. Il primo caso è quello dello sviluppo di motori per le navi alimentati a idrogeno: ci si aspetta che il settore marino possa essere tra i maggiori beneficiari dell’idrogeno, riducendo le emissioni delle navi cargo e a lungo termine addirittura risparmiando sul combustibile. Il secondo mercato in cui Bloom è molto presente è quello della ricattura di CO2, che presenta altrettanto un grande potenziale economico e ambientale.
L’azienda ha registrato una crescita costante del suo business nel corso degli anni. Nel 2018 ha riportato ricavi per 630 milioni di dollari e una perdita netta di 273 milioni, mentre nel 2022 è arrivata a generare ricavi per 1.2 miliardi di dollari e una perdita netta di 301 milioni. Questi numeri mostrano chiaramente come il business di Bloom sia sempre più grande e come, allo stesso tempo, la prospettiva di generare utili di bilancio sia sempre più vicina.
7. Linde Plc
📊️ Ticker | NYSE: LIN |
📍 Sede | Dublino, Irlanda |
💰 Market cap | $182 miliardi |
📈 Business | Gas industriali |
🎯 Appartenenza al settore idrogeno | Parziale |
Linde è la società più grande al mondo nel ramo dei gas industriali, superando anche Air Liquide. Per questo motivo, la quantità di brevetti, capitali e tecnologie di questa azienda offre un mix unico di risorse per renderla competitiva nel mercato dell’idrogeno. Già da tempo la società ha iniziato a produrre idrogeno verde tramite elettrolisi e servizi associati. Per conto della MPREIS austriaca ha già disegnato e iniziato a produrre su scala una serie di camion alimentati a idrogeno, così come ha stretto importanti partnership con imprese europee per lo sviluppo di soluzioni per la ricattura della CO2.
Le dimensioni di Linde la rendono in grado di operare in pressoché qualunque tipo di applicazione dell’idrogeno verde, dalla produzione alla distribuzione. In Germania ha già inaugurato il primo centro di stoccaggio di idrogeno per l’alimentazione di locomotive, mentre vicino alle cascate del Niagara, nello Stato di New York, ha iniziato la costruzione di un elettrolizzatore da 35 MW nei primi mesi del 2023. L’azienda continua a essere molto competitiva nel mondo dell’idrogeno verde, al punto da superare ampiamente le capacità di tante altre aziende focalizzate soltanto su questo mercato.
Le azioni Linde offrono anche la possibilità di investire sull’idrogeno verde con meno rischio, dal momento che il business dell’azienda non dipende interamente dallo sviluppo di questo mercato. Anche questo titolo si può acquistare con zero commissioni su eToro, dal momento che fa parte dell’elenco di azioni RealStock® su cui non vengono praticati costi di intermediazione.
Conviene investire sull’idrogeno?
Il potenziale dell’idrogeno è davvero molto alto, anche se le opinioni riguardo a questo gas sono ancora piuttosto divise. Soprattutto tra gli scienziati, con alcuni che vedono un potenziale quasi illimitato a livello tecnologico ed economico mentre altri lo ritengono un trend sopravvalutato. Ci sono due punti nodali da comprendere: il primo riguarda il prezzo dell’idrogeno, soprattutto quando si parla di idrogeno verde; il secondo riguarda le difficoltà logistiche poste dal trasporto e dalla trasformazione dell’idrogeno, che in parte limitano anche le sue possibili applicazioni industriali.
Un elemento importante da considerare è che, secondo Grand View Research, il mercato dell’idrogeno verde nel 2022 ha raggiunto vendite per appena 4 miliardi di dollari in tutto il mondo. Per contro, l’Hydrogen Council si aspetta che entro il 2030 le vendite arrivino a 60 miliardi di dollari l’anno e che il vero boom del mercato si verifichi poi tra il 2030 e il 2050. Questo significa che chi investe sulle azioni legate all’idrogeno dovrebbe farlo con due consapevolezze:
- Il mercato è ancora molto immaturo, rendendo difficile prevedere gli scenari futuri anche da un punto di vista tecnologico;
- L’idrogeno verde andrà probabilmente incontro a un destino estremamente positivo o estremamente negativo. Potrebbe sostituire gran parte dei combustibili fossili e segnare la fortuna degli investitori, così come potrebbe rivelarsi un mercato inefficiente senza futuro.
Si tratta di titoli adatti a investitori che sono disposti a correre un rischio elevato a fronte del potenziale di un ritorno molto elevato. La buona notizia è che come sempre, nel mondo delle azioni, non si può perdere più del 100% di quanto si investe; allo stesso tempo, se l’idrogeno verde dovesse davvero dimostrarsi una tecnologia vincente, il potenziale ritorno sulle azioni potrebbe essere molto più alto del 100% di quanto investito inizialmente.
Idrogeno verde vs idrogeno grigio o blu
Uno dei concetti essenziali da comprendere prima di iniziare a investire sull’idrogeno è la differenza tra idrogeno verde, grigio e blu:
- L’idrogeno grigio è il più inquinante, essendo prodotto a partire dal gas naturale con un processo che libera CO2 nell’atmosfera;
- L’idrogeno blu è prodotto nello stesso modo dell’idrogeno grigio, ma in questo caso la CO2 viene ricatturata attraverso dei processi chimici. La CO2 ricatturata viene solitamente immagazzinata sotto terra, dove non dovrebbe arrivare a disperdersi nell’atmosfera;
- L’idrogeno verde è prodotto a partire dall’acqua e da energia rinnovabile. La corrente elettrica separa, in un apposito macchinario chiamato elettrolizzatore, la componente di idrogeno e la componente di ossigeno dell’acqua. Il risultato è un combustibile totalmente rinnovabile e prodotto senza emissioni di anidride carbonica.
L’idrogeno blu e grigio sono già ampiamente utilizzati nell’industria chimica, soprattutto per il loro costo ridotto. Il problema è che si tratta di prodotti non sostenibili per un consumo su larga scala, oltre che prodotti a partire da elementi non rinnovabili. Questo significa che non possono essere considerati delle serie alternative agli idrocarburi, soprattutto dal momento che si ottengono a partire dal gas naturale.
Al contrario l’idrogeno verde è completamente rinnovabile e sostenibile, ma il prezzo è superiore. Questa è la barriera più grande da superare affinché l’idrogeno possa diventare una fonte ecologica e ampiamente utilizzata di energia. La gran parte degli investimenti pubblici diretti verso l’idrogeno verde, oggi, servono proprio ad aumentare la domanda di questo gas affinché le società del settore possano iniziare a produrlo su scala. Con l’aumento della produzione dovrebbero anche ridursi i costi, permettendo all’idrogeno di diventare competitivo con diesel, benzina e gas naturale per le varie applicazioni industriali.
Le possibili applicazioni industriali
È molto utile comprendere quali siano le applicazioni industriali dell’idrogeno verde per capire anche quale sia il potenziale economico di questa tecnologia. La maggior parte delle applicazioni hanno a che fare con le celle a combustibile, che si possono paragonare a dei “motori a idrogeno” in grado di generare elettricità. L’unico scarto di questo processo, che non prevede combustione, è vapore acqueo.
Le celle a combustibile possono essere utilizzate per diversi scopi:
- Alimentare un veicolo, con applicazioni soprattutto nel campo dei mezzi pesanti come camion, treni e navi che non si prestano bene all’utilizzo di batterie al litio;
- Ricatturare la CO2 emessa in alcuni processi industriali, riducendone l’impatto ambientale;
- Fornire corrente elettrica sotto forma di generatori di emergenza o di generatori principali di energia per una piccola rete locale.
Inoltre l’idrogeno può essere utilizzato come combustibile per alimentare gli impianti di riscaldamento al posto del gas naturale. Tutti questi obiettivi sono potenzialmente raggiungibili, ma dipendono dal prezzo dell’idrogeno verde. Affinché possa essere utilizzato su scala al posto del gasolio nelle locomotive dei treni locali, ad esempio, deve dimostrarsi più conveniente del gasolio a livello economico. Lo stesso è accaduto nel mondo dell’intermediazione sui mercati finanziari alcuni anni fa, quando i grandi broker online come eToro hanno iniziato a offrire commissioni estremamente più basse di quelle richieste dalle banche per comprare azioni, trascinando il mercato verso questa nuova tipologia di servizi.
La grande aspirazione delle società che operano nel ramo della produzione di idrogeno è proprio quella di riuscire ad abbassare i costi di produzione a sufficienza da poter competere in sempre più settori. Ma affinché questo accada è necessario che la domanda aumenti: senza domanda non si possono ottenere le economie di scala necessarie per abbassare i prezzi, ma senza abbassare i prezzi non si possono ottenere gli ordini necessari per raggiungere le economie di scala desiderate.
I nuovi incentivi dell’amministrazione Biden
Questo problema della domanda e delle economie di scala potrebbe essere giunto a una soluzione concreta con una recente mossa dell’amministrazione Biden. Dopo decenni di ricerca sull’idrogeno, questa potrebbe essere concretamente la miglior soluzione possibile per arrivare a una domanda tale da ridurre drasticamente i costi di produzione.
L’idrogeno verde è infatti tra le tecnologie che riceveranno incentivi dovuti al Green New Deal, un progetto che convoglierà nel corso dei prossimi anni miliardi di dollari verso la sostenibilità. Uno dei punti salienti è il fatto di offrire un incentivo su tutti i nuovi impianti di produzione di idrogeno verde: dal 2023 al 2033, gli impianti che entreranno in produzione potranno ricevere fino a 3$ per chilo di idrogeno prodotto sotto forma di crediti fiscali. Questi crediti fiscali potranno poi persino essere venduti ad altre aziende, come avvenuto in passato con i carbon credits concessi ai produttori di veicoli elettrici.
Considerando che attualmente il prezzo dell’idrogeno verde è di 4-5$ al chilo, quantomeno per le migliori aziende statunitensi, presto con questi incentivi si potrebbe portare il prezzo di questo combustibile ecologico a competere con forza in tutti i possibili settori di applicazione. Per il momento è ancora difficile comprendere quali saranno le dinamiche future per il prezzo.
Migliori piattaforme per comprare azioni idrogeno
Oltre a preoccuparsi di quali azioni comprare, è importante farlo con una piattaforma che sia sicura e conveniente. Molto spesso gli investitori commettono l’errore di non preoccuparsi di controllare i costi di intermediazione imposti dalla propria banca, sprecando in commissioni il 10-15% del loro investimento; un altro errore tipico è quello di non controllare le credenziali di un broker e investire con una società truffaldina.
Uno dei temi più cari alla redazione di TradingOnline.com® è proprio quello delle piattaforme con cui comprare azioni. Per questo motivo sul nostro sito si incontrano decine di recensioni e centinaia di commenti dei lettori, con una larga parte del nostro tempo che viene occupata proprio dalle indagini di mercato con cui arriviamo a stabilire l’elenco dei broker consigliati dalla redazione. A fronte di tutto ciò, la tabella riportata di seguito raccoglie i migliori servizi per investire in azioni connesse al settore dell’idrogeno verde.
[broker]
Le piattaforme sono state selezionate in base a criteri specifici:
- Sono tutte regolamentate in Europa e registrate presso Consob;
- Offrono costi di intermediazioni bassi o addirittura nulli sul trading di azioni come FuelCell, Air Liquide, Plug Power e Linde;
- Offrono valide piattaforme di trading, intuitive da utilizzare e disponibili anche su mobile;
- Non prevedono costi nascosti o commissioni occulte;
- Mettono a disposizione buoni strumenti per analizzare i bilanci delle aziende, i rating degli analisti e le altre informazioni importanti per fare analisi fondamentale sulle azioni legate all’idrogeno.
Inoltre l’elenco è in costante aggiornamento, con una revisione che avviene quantomeno una volta al mese in base all’evoluzione del mercato.
Come comprare azioni idrogeno in sicurezza
Tempo necessario: 10 minuti
1. Aprire un account presso un broker affidabile
La prima cosa da fare è scegliere una piattaforma valida, sicura e con bassi costi di intermediazione. Il nostro consiglio è quello di registrarsi su eToro, dal momento che tutte le azioni presentate in questa guida -e molte altre- sono negoziabili senza costi. Questo particolare broker non prevede commissioni sull’acquisto di azioni reali, applicando costi solo sul trading di derivati.
2. Eseguire il primo deposito
Una volta aperto il conto, sarà necessario verificare la propria identità inviando la foto di un documento per poter poi procedere con il deposito. Si tratta di una procedura necessaria, prevista dalle normative europee per prevenire l’uso dei broker online come strumento di riciclaggio di denaro. Le informazioni custodite dai broker autorizzati sono al sicuro e crittografate, incluse le foto dei documenti d’identità dei clienti.
3. Cercare le azioni desiderate
Ogni piattaforma è leggermente diversa, ma pressoché tutte permettono di trovare gli strumenti desiderati attraverso un menu interno o una barra di ricerca. Scrivendo “Plug Power” nella barra di ricerca di eToro, ad esempio, si può accedere alla schermata dedicata a questo titolo. Da qui si possono monitorare il grafico, i dati di bilancio e tutti i dati più importanti relativi all’azienda.
4. Acquistare le azioni
L’ultimo step prevede semplicemente di cliccare sul pulsante “Investi” per accedere alla schermata di conferma dell’ordine. Da qui si può scegliere quanto investire, se impostare dei livelli di chiusura automatica,
Azioni vs ETF idrogeno
Alcuni investitori preferiscono investire in ETF sull’idrogeno anziché comprare le singole azioni. Comprendere le differenze tra queste due opzioni è utile per indirizzare i propri investimenti, soprattutto in un mercato emergente come quello dell’idrogeno verde. Se le singole azioni permettono di puntare sulle società più promettenti del settore, è anche vero che le tecnologie legate agli elettrolizzatori e alle celle a combustibile sono in costante aggiornamento. Per questo può diventare molto difficile, soprattutto per chi non ha una competenza professionale sulla produzione di idrogeno, comprendere quale società prevarrà come maggior potenza industriale in questo campo.
Gli ETF offrono un’ampia diversificazione che copre tutte le principali aziende nel mondo dell’idrogeno. Alcuni esempi sono:
- VanEck Hydrogen Economy UCITS ETF
- Global X Hydrogen ETF
- L&G Hydrogen Economy UCITS ETF
- BNP Paribas Easy ECPI Global ESG Hydrogen Economy UCITS ETF
Il vantaggio che gli investitori possono trarre dagli ETF è la diversificazione su tanti titoli azionari acquistando una singola quota. Nel caso dell’idrogeno verde questo permette di esporsi a diverse tecnologie, aree geografiche e micro-settori. Considerata l’incertezza che avvolge le previsioni sul futuro di questa nuova forma di combustibile ecologico, può essere utile distribuire il rischio in questo modo. Inoltre le piattaforme come Capex.com offrono la possibilità di comprare con basse commissioni sia le azioni che gli ETF connessi all’idrogeno, rendendo la scelta equivalente sul fronte dei costi di intermediazione.
Dall’altra parte, chiaramente, ci sono investitori che preferiscono concentrare il proprio capitale sulle aziende che a loro modo di vedere hanno le maggiori probabilità di ottenere successo con i propri prodotti e servizi. Ad esempio, considerati gli incentivi statali offerti negli Stati Uniti, l’idea di comprare azioni di società che producono idrogeno verde negli USA può essere più attraente rispetto all’acquisto di titoli legati alla produzione di questo gas in Asia o in Europa.
Azioni idrogeno: opinioni e previsioni
Le potenzialità dell’idrogeno verde sono un tema che divide le opinione di scienziati e investitori. Da una parte ci sono società e persone molto competenti in materia che lo vedono come una tecnologia dal potenziale quasi illimitato, in grado di sostituire entro il 2050 la gran parte delle applicazioni per cui oggi vengono utilizzati i combustibili fossili; dall’altra parte ci sono persone altrettante qualificate che suggeriscono invece di puntare su tecnologie alternative, come le batterie e gli accumulatori al litio.
Di seguito riportiamo le previsioni che riguardano il mercato dell’idrogeno verde in generale e l’andamento delle azioni quotate in Borsa connesse a questo settore. Chiaramente bisogna sempre ricordare che le previsioni possono solo essere formulate sulla base delle informazioni attualmente a disposizione e che l’incertezza tecnologica gioca un ruolo fondamentale nel potenziale di crescita del mercato dell’idrogeno.
Previsioni a breve termine 2023/24
Le previsioni a breve termine sono favorevoli per le aziende che si occupano di idrogeno. Il motivo è soprattutto legato ai forti investimenti pubblici che stanno andando nella direzione di questa tecnologia e che indubbiamente possono aiutare le società connesse nel loro percorso di crescita. Negli Stati Uniti questo avviene con l’emissione di crediti fiscali legati alla produzione di idrogeno verde, mentre in Europa sta avvenendo soprattutto con l’affidamento di incarichi per la realizzazione di infrastrutture di trasporto dell’idrogeno e mezzi pubblici alimentati con celle a combustibile. L’Unione Europea è anche molto interessata a questa tecnologia vista la complessa situazione geopolitica che si è creata dopo l’invasione dell’Ucraina.
Uno dei grandi vantaggi dell’idrogeno verde è proprio quello di poter essere prodotto ovunque, eliminando gli squilibri che si verificano in altri mercati come quello del gas naturale e del petrolio. I paesi esportatori di combustibili fossili hanno una forte leva politica ed economica sui paesi importatori. Per questo, ora che l’Unione Europea ha deciso di prendere le distanze dalla Russia, è molto probabile che i legislatori faranno tutto il possibile per accelerare l’utilizzo di idrogeno verde come forma di energia.
Previsioni a lungo termine 2025-2035
Le previsioni a lungo termine sulle azioni connesse all’idrogeno verde dipendono da quanto le società del settore saranno in grado di ridurre il prezzo per chilo. Un prezzo più basso implica una domanda maggiore, trainando un’economia di scala ancora più efficiente. Nel breve termine saranno soprattutto gli investimenti pubblici e dei fondi di venture capital a sostenere la crescita del mercato dell’idrogeno, ma nel lungo termine questa tecnologia deve dimostrare di essere in grado di essere sostenibile senza aiuti esterni.
In questo caso le previsioni si collocano agli estremi. Da una parte la possibilità che l’idrogeno diventi una fonte di energia impiegata su larga scala in sostituzione ai combustibili fossili, dall’altra parte la possibilità che si riveli una tecnologia inefficiente e in grado di essere sostituita dalle alternative. Queste sono ad esempio le batterie al litio, le batterie con punta di silicone e altre forme di immagazzinaggio di corrente elettrica che potrebbero rivelarsi più adatte per una serie di utilizzi industriali al posto dell’idrogeno. Rimane comunque molto probabile che in alcuni casi, come i motori delle navi e dei mezzi pesanti, le celle a combustibile alimentate a idrogeno si affermino come la tecnologia vincente.
Opinioni rilevanti sull’idrogeno
L’idrogeno rimane un tema divisivo quando si consultano le opinioni degli investitori istituzionali e dei grandi imprenditori che operano nel campo della sostenibilità. Il più critico riguardo alle celle a combustibile è storicamente stato Elon Musk, secondo cui l’idrogeno verde sarebbe una forma inefficiente di conservare energia.1 Le opinioni di Musk, tuttavia, sono soprattutto legate all’uso dell’idrogeno come forma di carburante per le automobili e in parte per i camion.
Tra gli investitori che credono in questa tecnologia, invece, c’è Bill Gates.2 Il magnate fondatore di Microsoft ha investito, attraverso uno dei suoi fondi, in una startup che sta lavorando sulla creazione di un sistema più efficiente per trasportare l’idrogeno rispetto a quelli disponibili attualmente.
Si tratta di una tecnologia necessaria dal momento che le molecole di idrogeno sono così piccole da poter facilmente danneggiare le infrastrutture convenzionali di trasporto in tubi di acciaio. Il tema del trasporto dell’idrogeno, con le sue complicazioni legate alla pressione del gas e alle molecole così piccole, è proprio uno dei temi centrali da risolvere per poter impiegare questo gas come fonte di energia su larga scala.
Spostandoci verso i gruppi industriali, Toyota ha lanciato il suo primo veicolo a idrogeno nel 2014 e sembra il produttore di automobili più interessato al futuro di questa tecnologia. Hyundai ha seguito da vicino le mosse di Toyota, facendo pensare che l’industria giapponese dell’automotive sia destinata a un futuro in cui questo gas potrebbe diventare centrale. In Europa è stata invece BMW la prima casa automobilistica a presentare progetti per un’auto alimentata da celle a combustibile.
La nostra opinione
La nostra opinione è fiduciosa. L’idrogeno verde è una tecnologia ancora molto giovane, ma che di anno in anno continua a crescere. Gli investimenti in questa direzione sono sempre più grandi, così come diventa sempre più evidente che con l’aumento delle fonti di energia rinnovabile sarà necessario trovare delle buone forme per immagazzinare questa energia nei momenti in cui questa viene prodotta di più, per poi utilizzarla quando si utilizza di meno. L’idrogeno è una risposta concreta a questo problema, che potenzialmente può avere applicazioni molto varie e concrete all’interno dell’economia.
A nostro avviso, vale la pena di investire sulle azioni connesse all’idrogeno. È vero che nel corso del tempo tutto potrebbe succedere, inclusa la possibilità che questa tecnologia non si riesca a dimostrare la più conveniente in nessuna delle sue possibili applicazioni industriali su larga scala. Con così tante potenzialità, però, è davvero difficile che l’idrogeno verde non riesca a imporsi come la scelta più sostenibile e al tempo stesso conveniente né per i traporti, né per i sistemi di riscaldamento o per la ricattura di anidride carbonica. Già oggi, nei muletti industriali e in molti generatori di emergenza, è la scelta di riferimento: persino colossi come Amazon stanno puntando sui muletti a idrogeno.
Ancora una volta, è importante ribadire che nessuno può sapere con esattezza quale sarà il destino di questo mercato. Una cosa, però, giocherà sempre a favore degli investitori: la perdita potenziale è pari al capitale investito, mentre i profitti potenziali possono essere decisamente più alti. Tra 15-20 anni, l’idrogeno verde potrebbe essere stato del tutto abbandonato o potrebbe essere una fonte essenziale di energia per l’umanità andando a sostituire una larga parte dei combustibili fossili. La vera domanda è se un investitore sia disposto a rischiare una perdita potenzialmente totale del proprio investimento a fronte della possibilità concreta di moltiplicarlo di diverse volte.
La scelta va fatta in base al proprio profilo di rischio. Considerando il rapporto rischio/rendimento di queste azioni, sarebbe comunque sempre consigliabile lasciare che i titoli legati all’idrogeno verde rappresentino una parte relativamente piccola del proprio portafoglio. Un investitore conservativo potrebbe limitarsi al 1% del proprio portafoglio, una persona con un profilo di rischio medio potrebbe salire al 2-5%, un investitore aggressivo potrebbe arrivare al 5-10%. Rendere oltre il 10% del proprio portafoglio rappresentato solo dalle azioni legate all’idrogeno è una scelta rischiosa, ma che può comunque essere sul tavolo per chi comprende molto bene questa tecnologia e ha le idee molto chiare sulla sua evoluzione futura.
Parte della nostra opinione è anche che un investitore dovrebbe valutare concretamente la possibilità di utilizzare gli ETF per esporsi a questo settore, dal momento che il successo o la sconfitta dell’idrogeno verde saranno probabilmente destinate a impattare nello stesso modo tutte le società del settore. Grazie alla possibilità di investire utilizzando Capex.com e eToro, due piattaforme intuitive e registrate Consob, persino da app è ormai facile comprare azioni e ETF legati al mondo dell’idrogeno.
Conclusioni finali
Il mondo sta cambiando e sta andando, fortunatamente, nella direzione della sostenibilità. Questo significa che due mercati enormi come quello del petrolio e quello del gas naturale, dal valore di oltre 3 triliardi di dollari all’anno se sommati insieme, dovranno gradualmente rimpicciolirsi per fare strada a fonti di energia più pulite e rinnovabili. L’idrogeno è una delle tecnologie che potenzialmente possono cambiare il modo in cui le persone si spostano, riscaldano le proprie case e le alimentano con elettricità. Siamo ancora lontani dal renderlo una realtà concreta, ma la strada da percorrere si accorcia ogni anno.
Attualmente l’idrogeno verde è una scommessa per i governi che investono in questa direzione, per le società che se ne occupano e per i capitali privati che le finanziano. Nessuno di questi attori può dire di avere la certezza matematica di quanto grande sia il potenziale di questo gas, nemmeno l’Hydrogen Council che più volte ha dovuto aggiustare le sue proiezioni nel corso degli anni. L’unica certezza è che se non ci fossero le basi per sperare nel futuro dell’idrogeno verde, tutta questa economia che ne sostiene l’avvento non esisterebbe.
Le azioni connesse a questo settore vanno considerate come titoli dal rischio elevato, ma con una ricompensa potenziale ancora più elevata. Oggi una società come Plug Power potrebbe trovarsi nella stessa situazione in cui si trovava Amazon nel 2001, con azioni scambiate per pochi dollari e tanti sogni. Amazon è riuscita a trasformare quei sogni in realtà, segnando la fortuna degli investitori; se anche le società connesse all’idrogeno ci riusciranno, probabilmente a loro volta andranno incontro a una rivalutazione molto forte.
FAQ: Domanda e risposte frequenti sulle azioni idrogeno
Conviene comprare azioni connesse all’idrogeno verde?
Le azioni legate all’idrogeno verde offrono un grande potenziale a lungo termine, viste le possibili applicazioni di questa fonte di energia sostenibile e rinnovabile. Bisogna comunque tenere conto del fatto che le tecnologie alternative, come le batterie al litio, potrebbero rivelarsi più convenienti a livello economico su vari fronti.
Perché si parla di idrogeno “verde”?
L’idrogeno “verde” è prodotto a partire da acqua e energia rinnovabile. Ci sono altri processi per ottenere idrogeno “blu” o “grigio”, che invece prevedono di utilizzare come base il gas naturale. I processi industriali per ottenere idrogeno verde, al contrario di quello blu e grigio, non prevedono emissioni di CO2.
Dove comprare azioni legate all’idrogeno?
Quanto costa produrre un chilo di idrogeno verde?
Attualmente produrre un chilo di idrogeno verde costa 4-5$, a seconda del luogo in cui viene prodotto e del costo dell’energia rinnovabile impiegata nel processo. Si prevede che entro la fine del decennio il prezzo possa scendere sotto ai 2$ al chilo, rendendolo molto competitivo con altre fonti di energia.
Come può essere utilizzato l’idrogeno verde?
L’idrogeno verde può potenzialmente diventare una fonte di energia rinnovabile e pulita per alimentare mezzi pesanti come treni e camion, impianti di riscaldamento, muletti industriali e generatori di corrente elettrica.
Come si produce l’idrogeno verde?
L’idrogeno verde si produce attraverso gli elettrolizzatori, dei macchinari in grado di separare le molecole di acqua in ossigeno e idrogeno. Affinché questa trasformazione avvenga senza impatto ambientale, nel caso dell’idrogeno verde si usa energia rinnovabile per alimentare l’elettrolizzatore.
Cosa sono le celle a combustibile?
Le celle a combustibile sono un modo per trasformare l’idrogeno in corrente elettrica, rendendolo utile per diversi scopi economici e industriali. Il processo di conversione dell’idrogeno in elettricità non prevede combustione e non emette gas inquinanti nell’atmosfera.
Referenze e bibliografia
- https://www.cnbc.com/2022/05/12/tesla-ceo-elon-musk-dismisses-hydrogen-as-tool-for-energy-storage.html
- https://www.bloomberg.com/news/articles/2022-06-28/bill-gates-led-fund-backs-hydrogen-transport-startup#xj4y7vzkg
giuseppe
7 Maggio 2024 at 10:35
sono molto convinto che a lungo tempo sarà un successo!!!!!!!!