Investimenti
Il secondo allarme di Mario Draghi: l’ex-governatore terrorizzato dal futuro UE
Mario Draghi lancia il secondo allarme. Stessa musica, ma ora l’urgenza sale.
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Arriva il bis di Mario Draghi, che alla luce della complicazione dei rapporti tra UE e USA diventa un allarme ben più urgente. L’ex premier italiano, nonché ex-governatore della Banca Centrale Europea, continua a attaccare lo status quo europeo, per un Unione che, recita il suo ultimo dispaccio, si starebbe imponendo degli auto-dazi, fatti di regole assurde da seguire e costose per le aziende, soprattutto nei settori a più alto valore aggiunto, come quello digitale.
Tra chi non riesce a prendere sul serio l’allarme di uno dei protagonisti del ciclo appena concluso della politica e dell’economia dell’UE, e chi lo prende doppiamente sul serio proprio perché arriva dall’allievo prediletto di Federico Caffè, la situazione è comunque seria, grave (come avrebbe voluto Ennio Flaiano) e degna di qualche considerazione aggiuntiva. L’Europa può invertire la rotta? Sì, ma servirà utilizzare l’accetta e non il bisturi.
Il messaggio di Mario Draghi
In realtà non c’è granché di nuovo rispetto all’allarme lanciato – su richiesta dell’UE – qualche settimana fa. L’Europa è vittima di sé stessa e della volontà di normare tutto senza avere nulla. Un’Europa, citiamo testualmente Mario Draghi, che ha bisogno di un cambiamento radicale, che deve superare le barriere autimposte e che ha necessità di cambiamento. Messaggi da ultras del libero mercato, che forse risuonano di più con il nuovo corso americano, ma che dovranno comunque essere declinati all’europea.
Un messaggio che potrebbe essere preso più sul serio proprio tenendo conto della fonte, che ha già trovato appoggi in Emmanuel Macron in Francia e che però – sempre per i più cinici – rischia di rimanere vox clamantis in deserto. Invertire l’inerzia europea fatta di regole che – è ormai opinione comune – non servono a nessuno se non ai concorrenti, ma che qualcuno, vedi ad esempio Breton, ma anche Verhofstadt rivendicano con una certa sicumera. Il tempo intanto passa, l’Europa non cresce e del futuro non vi è certezza.