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Finanza Personale

Naspi 2025, da gennaio al via le nuove regole per ottenere l’assegno di disoccupazione

Cambiano le regole per accedere alla Naspi: dal mese di gennaio è necessario fare attenzioni alle assenze ingiustificate. Fanno perdere il diritto all’assegno.

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Quali sono le nuove regole della Naspi? Per accedere alla misura è necessario rispettare una serie di requisiti, in modo da non incorrere in particolari problematiche. Uno dei fattori a cui i diretti interessati devono prestare attenzione sono le eventuali assenze ingiustificate, che si verificano nel momento in cui un lavoratore si assenta dall’azienda senza fornire una valida giustificazione nei tempi previsti dalla legge. Questa particolare situazione determina la perdita del diritto ad accedere alla Naspi.

Ma entriamo nel dettaglio e cerchiamo di capire quali sono i requisiti che un lavoratore deve rispettare per poter accedere a questo strumento. E quali sono i rischi a cui va incontro se non li rispetta.

Naspi 2025, le nuove regole in vigore da gennaio

Ricordiamo che la Naspi è un’indennità mensile di disoccupazione. Viene erogata dopo che il diretto interessato presenta un’esplicita richiesta ed è regolamentata dagli articoli 1 e seguenti del DLgs 22/2015. La misura, che viene erogata sotto forma di sussidio, è riconosciuta alle persone che stiano attraversando un periodo di disoccupazione involontaria. Il suo scopo è quello di fornire una compensazione al mancato percepimento dello stipendio e il suo ammontare è calibrato in modo proporzionale al reddito da lavoro che il disoccupato percepiva in precedenza.

Volendo sintetizzare al massimo al Naspi viene riconosciuta esclusivamente alle persone che hanno sottoscritto un contratto di lavoro subordinato e che abbiano perduto l’occupazione involontariamente. Hanno diritto ad accedere a questo strumento, oltre ai dipendenti veri e propri, i seguenti soggetti:

  • apprendisti;
  • soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato con le medesime cooperative;
  • personale artistico con rapporto di lavoro subordinato;
  • dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni.

A partire dal mese di gennaio 2025 il nuovo Collegato Lavoro ha ridisegnato alcune regole per poter accedere alla Naspi. Alcune novità andranno ad impattare in maniera decisiva sulla possibilità di accedere alla misura.

La novità più stringente è quella relativa alle assenze non giustificate dei lavoratori: nel caso in cui dovesse arrivare un licenziamento per giusta causa determinato proprio da una lunga serie di assenze reiterate e immotivate, il lavoratore perde il diritto ad accedere alla Naspi. Alla misura è possibile accedere solo e soltanto se si rispettano precisi obblighi contrattuali.

I lavoratori, per non perdere completamente il diritto ad ottenere la Naspi, devono seguire le procedure per giustificare le proprie assenze: dimenticare di mettersi in regola con questo adempimento, potrebbe determinare la perdita dell’indennità di disoccupazione.

L’obbligo di giustificare le proprie assenze

Ma perché le assenze ingiustificate potrebbero determinare la perdita della Naspi? Il legislatore ritiene che la risoluzione del rapporto di lavoro sia avvenuta per dimissioni volontarie nel caso in cui:

  • le assenze ingiustificate si dovessero protrarre per un periodo superiore al termine previsto dal contratto collettivo di lavoro;
  • nel caso in cui non ci sia una previsione contrattuale, il limite massimo delle assenze ingiustificate è fissato in quindici giorni.

Nel caso in cui si dovessero venire a configurare queste situazioni, il datore di lavoro non è più tenuto ad attendere l’avvio della procedura telematica da parte del lavoratore per le dimissioni volontarie. Viene inoltre sollevato dagli obblighi legali che sono connessi con l’avvio delle pratiche necessarie per il licenziamento disciplinare, che prendono il via a seguito di un procedimento disciplinare al quale segue una comunicazione formale di licenziamento e il versamento del ticket licenziamento a favore dell’Inps.

In precedenza – ossia prima che venisse approvato il Collegato Lavoro – nel caso in cui l’assenza di un lavoratore si prolungava, l’azienda era obbligata a contestarla formalmente e successivamente procedere con il licenziamento. A questo punto l’azienda doveva versare il ticket licenziamento all’Inps e il lavoratore aveva la possibilità di accedere alla Naspi.

Pierpaolo Molinengo è laureato in materie letterarie ed è un giornalista pubblicista iscritto all'Albo dal 2002. Ha iniziato ad occuparsi di Economia fin da subito, concentrandosi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i suoi interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Pierpaolo Molinengo scrive di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.

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