Finanza Personale
Grazie all’ora legale 140 mila famiglie non pagano la bolletta della luce
Grazie all’introduzione dell’ora legale in Italia si risparmia sul costo dell’energia elettrica. è come se 140 mila famiglie non pagassero la bolletta.
Si avvicina la primavera e, come ogni anno, è tempo di cambiare le lancette dell’orologio e abituarsi all’idea dell’ora legale. All’appuntamento manca ancora poco più di un mesetto: sarà necessario pensarci nella notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo 2025.
Nel corso degli ultimi anni ci sono orologi e dispositivi che modificano in automatico l’ora: nel caso in cui così non fosse, sarà necessario spostare le lancette in avanti di sessanta minuti.
Con l’ora legale arriva anche la primavera
L’ora legale ufficializza il passaggio dall’inverno alla primavera e, soprattutto, permette di avere un’ora in più di luce la sera. Il sole tramonta sempre alla stessa, ma modificando la posizione delle lancette si riesce a far in modo che il tramonto arrivi leggermente più tardi.
Si è deciso di introdurre l’ora legale nel corso del fine settimana in modo da creare meno disagi possibili a chi dovesse soffrire di particolari problemi determinati dal cambiamento dell’orario. L’idea, quindi, è quella di avere a disposizione un’intera giornata festiva – la domenica – per assimilare il cambio.
È importante sottolineare che l’ora legale non è obbligatoria in tutti i paesi: sostituisce l’ora solare – che segue i ritmi della natura – ed ogni singolo Paese decide se adottarla o meno a seconda delle proprie esigenze. In Italia è stata introdotta per la prima volta nel 1916, durante la Prima Guerra Mondiale, perché il nostro Paese aveva la necessità di risparmiare energia elettrica: lo spostamento in avanti delle lancette dell’orologio permette di sfruttare più a lungo le ore di luce durante le ore lavorative.
Dato che permetteva di ottenere dei forti risparmi, l’ora legale è stata confermata attraverso il Decreto Legge 530 del 1965: si chiama appunto legale, perché è stata introdotta attraverso una legge.
Ma chi è stato l’inventore dell’ora legale: venne pensata per la prima volta da Benjamin Franklin, che nel 1784 aveva intuito che spostando le lancette dell’orologio si sarebbe potuto risparmiare sul consumo delle candele (a quell’epoca non c’era ancora l’elettricità) e sui costi necessari per illuminare le città.
Ora legale, il risparmio in bolletta
Ma quanto permette di risparmiare l’ora legale? A fare due conti ci ha pensato Terna, che ha analizzato i consumi del periodo compreso tra il 31 marzo ed il 26 ottobre 2024, periodo nel quale era stata adottata. Secondo le stime, le famiglie avrebbero risparmiato qualcosa come 90 milioni di euro, che corrispondono ad un consumo minore di energia elettrica pari a 370 milioni di kWh. Giusto per avere un’idea dell’ammontare del risparmio, stiamo parlando del consumo medio annuo di qualcosa come 140 mila famiglie. Volendo estremizzare il discorso, con la semplice operazione di spostare le lancette in avanti, 140 mila famiglie non hanno pagato la bolletta della luce.
L’ora legale ha avuto degli impatti benefici anche in termini di impatto ambientale: tra marzo ed ottobre dello scorso anno il minor consumo elettrico ha permesso di evitare l’emissione di 170 tonnellate di CO2 in atmosfera.
L’ora legale permette di risparmiare perché nel periodo dell’anno nella quale viene adottata perché il sole sorge prima e tramonta più tardi. Con lo spostamento in avanti delle lancette anche solo di un’ora, le ore della luce del giorno arrivano a coprire i momenti che vengono destinati alle attività umane.
Proviamo a fare un esempio molto pragmatico. Con l’ora solare nel corso dei mesi estivi il sole sorgerebbe alle 4.30 del mattino e tramonterebbe intorno alle 20.00. Spostando in avanti le lancette, il periodo di luce tra l’alba e il tramonto va dalle 5.30 alle 21.00: molto pragmaticamente avere un’ora in meno di luce tra le 4.30 e le 5.30 è meno utile che averla tra le 20 e le 21, permettendo di accendere la luce di sera un’ora più tardi.