Finanza Personale
Pasquetta o il 1° maggio al lavoro? Hai diritto ad una retribuzione più alta del 50%
Pasquetta o il 1° maggio al lavoro possono permettere di ottenere una retribuzione più alta fino al 50%. Ecco a chi spettano più soldi in busta paga.
Giorni per antonomasia dedicati alla famiglia e al riposo, ma c’è chi ha lavorato a Pasqua o chi deve lavorare a Pasquetta, il 25 aprile e il 1° maggio. Tra l’altro il calendario del 2025 permetterebbe, gestendo le ferie in modo corretto, di prendersi un bel po’ di giorni di vacanza, magari uscendo anche dalle grandi città.
Chi invece deve passare Pasqua e Pasquetta felicemente sul posto del lavoro come verrà retribuito? Quali vantaggi riuscirà ad avere direttamente nella busta paga? A differenza degli altri giorni feriali le festività devono essere retribuite in modo diverso. Vediamo quale impatto hanno queste giornate direttamente sullo stipendio.
Pasquetta, 25 aprile e 1° maggio, come vanno conteggiati in busta paga
Inizia la ricca stagione dei ponti festivi del 2025: la prima occasione per godersi un meritato riposo dal lavoro e dalle incombenze quotidiane. Se questo è vero per molti lavoratori, per altri, invece, le festività come Pasquetta, il 25 aprile o il 1° maggio sono giornate da passare tranquillamente al lavoro, per permettere, a chi si riposa, di passare una bella giornata al ristorante o nell’albergo preferito. O anche per garantire i servizi essenziali, come i mezzi pubblici o le attività del Pronto Soccorso.
Sono molti i lavoratori che considerano queste giornate come dei normali turni di lavoro, nei quali dover continuare tranquillamente la propria attività. Cerchiamo di capire, però, come vengano valutati in busta paga Pasquetta, il 25 aprile o il 1° maggio.
Cominciamo dall’inizio. Pasqua è caduta ieri 20 aprile, mentre oggi (il 21) è Pasquetta. In linea di principio Pasqua non è riconosciuta come un giorno festivo, dato che cade di domenica. Nella maggior parte dei contratti collettivi, per questa giornata non sono riconosciute delle retribuzioni aggiuntive.
A questa regola generale, però, ci sono delle eccezioni. Alcuni CCNL considerano Pasqua una festività e permettono di ottenere una compensazione aggiuntiva direttamente all’interno della busta paga. In alcuni casi è previsto che a quanti dovessero lavorare nel corso di questa giornata debba essere riconosciuta un’altra giornata di riposo nel corso dell’anno. È importante, però, sottolineare che queste disposizioni non valgono per tutti e variano a seconda della categoria professionale a cui si appartiene. Per avere maggiori informazioni su come venga gestita la giornata è necessario consultare il contratto collettivo del settore di riferimento, in modo da avere tutte le informazioni necessarie.
Quali retribuzioni spettano se si lavora nei giorni festivi
La situazione inizia ad essere leggermente differente nel caso in cui si inizia a dare uno sguardo a Pasquetta, ossia al Lunedì dell’Angelo, che viene considerata una festività anche sotto il profilo strettamente lavorativo. Questo significa, in altre parole, che Pasquetta viene gestita alla stessa stregua delle altre festività che capitò nelle giornate infrasettimanali, come possono essere Natale o Capodanno.
Questo significa, in altre parole, che se il lavoratore dovesse decidere di riposare viene pagato lo stesso. E se lavora ha diritto ad una retribuzione maggiorata. In questa situazione si possono ritrovare gli addetti impiegati in diversi settori – come la sanità, la ristorazione e in generale il turismo -. Quanti dovessero lavorare proprio nella giornata di Pasquetta hanno la possibilità di beneficiare di una maggiorazione in busta paga, il cui ammontare differisce a seconda del CCNL di appartenenza.
Di quanto aumenta la busta paga nei festivi?
Lavorare nei giorni festivi – quindi non solo a Pasquetta, ma anche il 25 aprile ed il 1° maggio – può permettere di avere una retribuzione più alta del 30-50% rispetto alla paga oraria che viene presa ordinariamente.
Almeno in linea teorica il 1° maggio i lavoratori potrebbero anche non lavorare, dato che siamo davanti ad una giornata festiva a tutti gli effetti. Chi avesse intenzione di rimanere a casa e riposarsi non deve temere di perdere il posto. Anzi la giornata verrà regolarmente retribuita. Quindi come minimo si ha diritto ad ottenere la giornata retribuita, così come ogni altra giornata.
Se invece si lavora in uno di quei settori che è necessario garantire la copertura a Pasquetta, il 25 aprile ed il 1° maggio è possibile aspettarsi qualcosa di più in busta paga.
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