Finanza Personale
Quota 41, chi può accedere alla pensione precoce nel 2025
Grazie a Quota 41 i lavoratori possono accedere alla pensione precoce anche nel 2025. Vediamo quali sono i requisiti richiesti.
Ancora presto per parlare di una riforma delle pensioni, ma per il momento vi è una certezza. Anche nel 2025 sarà possibile accedere a Quota 41. Ci stiamo riferendo alla misura dedicata a quelle persone che hanno iniziato a lavorare precocemente, in giovane età. Per riuscire ad accadere alla cosiddetta Quota 41, ad ogni modo, è necessario essere in possesso di una serie di requisiti, che non corrispondono unicamente agli anni di contributi, ma coinvolgono anche il tipo di contributi che sono stati versati e il profilo personale del lavoratore che presenta la richiesta.
Ma entriamo nel dettaglio e cerchiamo di capire chi siano i soggetti che hanno la possibilità di andare in pensione grazie a Quota 41.
Quota 41, come andare in pensione con questo strumento
Sono diverse le misure di pensione anticipata che dovrebbero essere confermate attraverso la Legge di Bilancio 2025. Tra queste ci sono Opzione Donna, l’Ape Sociale e Quota 103.
In questa sede ci soffermeremo sulla misura destinata ai lavoratori precoci: Quota 41. Il requisito per potervi accedere è aver accumulato almeno 41 anni di contributi, ma non tutti sono validi. È necessario infatti:
- che almeno 35 dei 41 anni di contributi siano completamente liberi da contributi figurativi che derivino da dei periodi di disoccupazione o malattia;
- è necessario che il lavoratore abbia versato almeno un anno di contributi prima di aver compiuto 19 anni. Questo è un dettaglio molto importante, perché la misura è pensata proprio per quelle persone che hanno iniziato a lavorare molto presto. Ed è, tra l’altro, il motivo per il quale si chiama pensione precoce.
I requisiti che abbiamo appena visto costituiscono i criteri tecnici che sostanzialmente limitano l’accesso a Quota 41, facendo in modo che diventi una misura altamente selettiva.
Una soluzione alla portata di tutti
Aver maturato 41 anni di contributi rappresenta la conditio sine qua non per accedere alla misura. Ma la pensione precoce non è aperta a tutti i lavoratori, ma è riservata a specifiche categorie, che stanno attraversando dei momenti di svantaggio. Nel 2025 potranno beneficiare di Quota 41 i soggetti che si trovano nelle seguenti situazioni:
- disoccupati, ossia le persone che hanno perso il lavoro;
- caregiver, lavoratori che si stanno prendendo cura di un familiare convivente affetto da gravi disabilità. Il loro ruolo è essenziale per l’assistenza di tutti i giorni;
- invalidi, quanti abbiano una riduzione della capacità lavorativa pari ad almeno il 74%. L’invalidità deve essere stata certificata dalle autorità competenti;
- lavoratori che stiano effettuando delle attività gravose. Sono quanti siano impiegati in un’attività mentalmente o fisicamente impegnativa, che sono elencate in un’apposita lista che comprende le mansioni ritenute usuranti.
Dietro a Quota 41 c’è un ragionamento di base: arrivare ad un compromesso tra la necessità di garantire una certa flessibilità in uscita dal mondo del lavoro e la volontà del legislatore di mantenere sostenibile il sistema previdenziale italiano. La necessità che siano stati versati dei contributi prima del compimento dei 19 anni serve a tutelare quanti abbiano iniziato a lavorare da giovani.