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Rottamazione quater, i decaduti saranno riammessi entro il 30 aprile 2025

Si apre una nuova possibilità per i decaduti della rottamazione quater, che potrebbero essere riammessi alla sanatoria. Vediamo quando.

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Rottamazione quater, i decaduti saranno riammessi entro il 30 aprile 2025

La sanatoria fiscale è al centro del dibattito politico delle ultime settimane. A seguito di una lunga contrattazione, in zona Cesarini, arriva un emendamento definitivo sulla Rottamazione quater, attraverso il quale vengono riammessi i decaduti al 31 dicembre 2024.

Nulla di fatto, almeno per il momento, per la Rottamazione quinquies, anche se una porta sembrerebbe aprirsi all’orizzonte: nel corso di Telefisco 2025, dopo le caute anticipazioni del vice ministro Maurizio Leo, il ministro Giancarlo Giorgetti non ha smentito l’ipotesi di una qualsivoglia misura agevolativa.

Il dibattito relativo alla sanatoria fiscale si sta aprendo proprio a ridosso dei termini della scadenza della settima rata della Rottamazione quater, che è in calendario il prossimo 28 febbraio 2025. Ma entriamo un po’ più nel dettaglio e vediamo quali sono le aspettative.

Rottamazione quater, potrebbero essere riammessi i decaduti

Al momento quello che appare certo è un emendamento che dovrebbe arrivare sulla rottamazione quater, attraverso il quale dovrebbero essere riammessi i decaduti al 31 dicembre 2024. Il provvedimento prevede che questi soggetti dovranno inoltrare una nuova richiesta di adesione entro il prossimo 30 aprile 2025, operazione che dovrebbe essere effettuata telematicamente.

Nel caso in cui il soggetto dovesse essere riammesso alla misura agevolata, dovrà provvedere a versare le somme dovute aumentate gli interessi – pari al 2% a decorrere dal 1° novembre 2023 -. Il pagamento dovrà essere effettuato:

  • entro il 31 luglio 2025, nel caso in cui si dovesse decidere di effettuarlo in un’unica soluzione;
  • in un numero massimo di dieci rate consecutive, che dovranno essere di pari importo. Le prime due devono essere versato il 31 luglio e il 30 novembre 2025. Le successive il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre degli anni 2026 e 2027.

L’importo complessivo, che dovrà essere versato per sanare la propria posizione, viene comunicato dall’Agenzia delle Entrate Riscossione entro il 31 giugno 2025.

Per il momento, ad ogni modo, si è ancora in attesa del testo definitivo dell’emendamento e della conversione in legge del Decreto Milleproroghe. In quel momento si avrà la conferma ufficiale di quanto stiamo anticipando in questa sede.

La nuova rottamazione, una volontà politica

È la Lega a far pressione sulla rottamazione. Matteo Salvini, infatti, starebbe spingendo per introdurre una sanatoria di tutte le cartelle esattoriali, che potrebbero essere saldate in dieci anni, suddivise complessivamente in 120 rate. Per aiutare i contribuenti in difficoltà, secondo il leader della Lega, non dovrebbero esserci delle sanzioni o degli interessi. L’obiettivo del Carroccio sarebbe quello di affinare il percorso del provvedimento, che risulta essere coerente con il programma elettorale del centrodestra.

Segnali di apertura in tal senso sono arrivati dal Mef. Maurizio Leo, in forza a Fratelli d’Italia, ha ammesso di essere d’accordo su una nuova rottamazione. Il responsabile economico del partito, Marco Osnato, aggiunge comunque che dato che la rottamazione costa diversi miliardi, sarebbe necessario che:

È il ministro dell’Economia Giorgetti, che dovrebbe spiegarci come si può coprire il costo di questa rottamazione.

Anche se successivamente ha affermato che se ci fossero tutte le condizioni, sarebbero tutti entusiasti di farla.

La rottamazione rientra in un più ampio progetto che, almeno in linea teorica, dovrebbe portare ad un taglio dell’Irpef, per il quale servirebbero almeno 2 miliardi e mezzo di euro. Per riuscire a centrare un ulteriore abbassamento dell’aliquota fino ai 60.000 euro sarebbero necessari qualcosa come 4,5 miliardi di euro.

Stando alle simulazioni ministeriali che sono state – anticipate da Il Sole 24 Ore – la rottamazione quinquies potrebbe portare:

  • 5,2 miliardi di euro nel 2025;
  • 3 miliardi di euro nel 2026;
  • 2,3 miliardi di euro nel 2027.

Questi sono i motivi per i quali la nuova sanatoria ha aperto un forte dibattito politico.

Pierpaolo Molinengo è laureato in materie letterarie ed è un giornalista pubblicista iscritto all'Albo dal 2002. Ha iniziato ad occuparsi di Economia fin da subito, concentrandosi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i suoi interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Pierpaolo Molinengo scrive di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.

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