Finanza Personale
Satispay: fine della magia gratuita. Ora commissioni anche per i micro-pagamenti
Satispay annuncia l’introduzione di commissioni anche sulle piccole somme. Partono le proteste.
![SATISPAY FEE](https://tradingonline.com/wp-content/uploads/2025/02/FEE-SATISPAY.png)
Niente più pagamenti gratuiti, almeno sotto certe soglie. Satispay ha infatti annunciato commissioni dell’1% sui trasferimenti di denaro – cosa che è stata recepita dagli utenti come una sorta di tradimento di quella che era stata la mission principale del sistema di pagamenti. Per qualcuno un bagno di realtà che prima o poi dovrebbe arrivare, per altri invece un vero e proprio tradimento, con Assoutenti che è già intervenuta per spingere il gruppo a rivedere una decisione che però sembra inevitabile.
In un momento topico per il rapporto degli italiani con i sistemi di pagamento digitali – arriva dunque un cambiamento che piacerà certamente poco ai tanti che avevano sposato la causa di un sistema di pagamento digitale ma alternativo al duopolio Visa-Mastercard. Si procederà dal 1° aprile, con i cambiamenti che imporranno una tariffa pari all’1% per i trasferimenti sulla piattaforma.
Senza carte, ma con le commissioni
Per tanti è la fine di un sogno. Satispay poteva vantare diverse caratteristiche che l’avevano resa una delle aziende più apprezzate sul suolo nazionale. È italiana, permette di pagare senza carte praticamente ovunque e senza commissioni. O almeno, così è stata fino a oggi. Rimarrà italiana, rimarrà la possibilità di pagare senza carte, e si dovrà però pagare una commissione anche sotto i 10€, soglia che era stata fino ad oggi immune.
Una decisione probabilmente dettata da questioni di bilancio e che però, come prevedibile, ha già suscitato polemiche molto accese. A pagare sarebbero quegli utenti, dice Assoutenti, che in realtà hanno più bisogno di pagamenti digitali accessibili. Sul fatto che sia una questione che debba interessare necessariamente un’azienda privata, ci potrebbe essere altrettanto da discutere, ma il genio è ormai fuori dalla lampada e a poco servirà avanzare questioni di principio, di necessità o, cosa ancora più importante, di bilancio.
Vedremo se Satispay, anche a causa delle vibranti proteste, tornerà sui suoi passi.