Spread sotto i 100 punti base: ma è merito della Germania? L’Italia intanto festeggia

In Italia si festeggia il ritorno – che non si vedeva da tempo – dello spread tra bund tedeschi e BTP italiani sotto i 100 punti base. Una soglia per più simbolica del momento duro in termini geopolitici e economici che di quanto ottenuto dal governo in carica, in Italia, in termini di credibilità? Come spesso accade, la verità sta nel mezzo: da un lato l’Italia può certamente festeggiare un risultato importante, dall’altro un enorme bazooka fiscale in terra di Germania ha fatto il resto.

La Germania ha infatti annunciato un ambizioso fondo da 500 miliardi, in uno spazio temporale di 10 anni, che suggella l’accordo di CDU e socialdemocratici – in vista della nascita di un governo che sarà riuscito a tenere a bada la minaccia AfD. Questo però a patto che si riesca a superare il limite imposto al debito, per il quale serviranno maggioranze di 2/3.

Italia virtuosa, Germania meno?

Difficile fare il processo a intenzioni che non possono materializzarsi. O meglio, difficile immaginarsi cosa succederebbe con l’annuncio, in Italia, di un programma così ambizioso in termini fiscali. E bisognerà dunque ragionare sul possibile, che racconta di una Germania pronta a stanziare 500 miliardi nell’arco di 10 anni, che avrà come effetto quello di coprire anche spese per la difesa che sono diventate indifferibili. Non è però soltanto questo il pallino che ha portato alla creazione di un piano così ambizioso e costoso.

La Germania proverà a lavorare su altre due questioni altrettanto indifferibili: carenza di manodopera e costi energetici, il vero motivo della crisi di quella che un tempo era la locomotiva d’Europa e che oggi appare sempre di più come il grande malato. Un grande malato che l’UE, in un momento per tanti che sarà definitorio per la sua possibilità di esistere ancora, almeno nelle forme e nelle consistenze attuali.