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Ecco perché Apple ritira due modelli di iPhone dal mercato. È scontro sulla legge USB-C
È scontro sui caricatori degli iPhone. Oggi entra in vigore la legge della discordia – e Apple reagisce ritirando…
È una legge per uniformare le porte utilizzate dai dispositivi elettronici per la ricarica. Ma in realtà – a conti fatti – si tratta di una norma che colpisce esclusivamente Apple. Lo scenario è quello europeo dove è diventata operativa la legge di cui sopra, con il gigante di Cupertino che si è trovato costretto a rimuovere dagli store sia iPhone SE – il più economico della truppa – sia iPhone 14. Una rimozione che probabilmente non impatterà granché sul medio e lungo periodo sulle vendite dei dispositivi Apple nel pur ricco mercato europeo, ma che segnala al contempo le difficoltà che il gruppo fondato da Steve Jobs affronta spesso e mal volentieri fuori dai confini USA.
Intanto i consumatori europei sono divisi in due schieramenti opposti e dalle posizioni inconciliabili: c’è chi si rallegra per il poter utilizzare cavi che sono di comune utilizzo, quelli USB-C, e chi invece ritiene quest’ultima l’ennesima ingerenza delle autorità europee in un mercato tech dove il continente è particolarmente fiacco – e dove si primeggia principalmente per numero di normative – e certamente non per numero e dimensione delle aziende dei settori più rilevanti.
Due modelli già out, la risposta di Cupertino
Cupertino ha sempre mal sopportato le ingerenze pubbliche nelle sue – talvolta impopolari – scelte commerciali. E ha dunque deciso di non perdere tempo e denaro nel tentare di adeguare i modelli già in commercio da tempo (iPhone 14 e SE) per rispettare le normative entrate in vigore oggi su tutto il territorio dell’Unione Europea.
Vendite certamente mancate per il gruppo, ma al tempo stesso una minore scelta per i consumatori europei, che però in cambio ricevono ora una certa uniformità per quanto riguarda i cavi utilizzati da tutti i produttori per la ricarica.
E secondo il presidente della Commissione per il Mercato Interno e la Protezione dei consumatori del Parlamento Europeo, Anna Cavazzini, ci saranno anche dei vantaggi dell’ambiente. La norma, dice Cavazzini, è nata per affrontare tonnelate di rifiuti generati ogni danno dai caricabatterie dismessi. Basterà per placare le polemiche?