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Ecco perché i vecchi investitori battono i più giovani. L’oro è tornato di moda, e per il 2025…

Anno da record per l’oro: 2024 da incorniciare in attesa di un 2025 che potrebbe essere ancora più esplosivo.

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GOLD RECORD 2024

C’è chi si gode il boom di Bitcoin, pur a fronte di rischi notevoli, chi si gode il rimbalzo del 2024 del dollaro e chi invece, forse il più felice del firmamento dei mercati, ha fatto la scelta giusta andando long sull’oro. Un 2024 che si era aperto all’insegna delle difficoltà principalmente geopolitiche, che da mercati e finanza 101 vuol dire una cosa sola: fuga verso l’oro con una corsa incredibile che ha sfiorato i 2.800$ l’oncia e che vede anche l’ultima sessione di scambi del 2024 con importanti rialzi.

Un anno magnifico per quelli che – non senza un certo sarcasmo – vengono chiamati da sempre i gold bug, quegli investitori che rinunciano ai brividi (e ai gain) dei mercati azionari, che non ne vogliono sapere nulla delle montagne russe delle criptovalute e che vedono solo nel lingotto un porto sicuro durante la tempesta geopolitica. Un 2024 da incorniciare, con chi ha puntato sul crescendo di tensioni che si è potuto godere un 30% di gain nel corso di un solo anno solare, percentuali… lunari per una materia prima che ha fatto della stabilità la sua cifra distintiva.

C’è ancora un solo asset sicuro contro l’inflazione

Non è stata soltanto una banale questione di rischi geopolitici crescenti. L’oro ha dimostrato di essere un poderoso strumento per proteggersi dall’inflazione, una condizione che la sua controparte digitale, Bitcoin, dovrà ancora faticare per ottenere. Per quanto entrambi gli asset abbiano avuto una performance straordinaria per il 2024, i percorsi (e le risposte a certi movimenti fuori dai mercati) sono state molto diverse.

È stato un 2024 incredibile per l’oro, complice nella prima parte dell’anno in particolare anche le manovre di accumulazione da parte delle principali banche centrali dei paesi cosiddetti emergenti (Cina e India su tutti), segnale anche della scarsa fiducia che si nutre per il proseguimento di un mercato globale armonico e di libertà di accesso al mercato del dollaro e del debito USA.

Tensioni che sono maturate in ambito geopolitico e che hanno potuto favorire un’ascesa del dollaro che in pochi avrebbero potuto immaginare. Dopo aver sfiorato i 2.800$ l’oncia, l’oro ha corretto, rimanendo comunque sopra i 2.600$ e ricordando a tutti che la stagione durante la quale lo vedremo andare in pensione è ancora lontana.

Quali prospettive per il 2025?

La scommessa per il 2025 è sul ritorno dell’inflazione sotto il 2% anche negli USA, che non è nelle previsioni di Federal Reserve, e nella riduzione delle tensioni geopolitiche che hanno contribuito a questa ascesa nel 2024. Situazioni che sono sul tavolo, ma sulle quali investire contro l’oro con una certa prudenza.

È irragionevole infatti pensare che non si possano sviluppare ulteriori tensioni, sia macro che geopolitiche, perché appunto tali tensioni in grado di agitare i mercati arrivano in modo inaspettato – e non scontato dai mercati.

Nell’ottica di una diversificazione del portafoglio – e anche se si ha un profilo di investimento molto sbilanciato verso il rischio – non è detto che il caro vecchio oro non abbia cittadinanza.

Analista economico dal 2009. Collabora con TradingOnline.com offrendo analisi su Forex, Macroeconomia e Azioni, con un occhio vigile sui mercati emergenti come Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Gianluca Grossi è anche caporedattore per la nota testata giornalistica Criptovaluta.it, quotidiano dedicato al mondo Crypto e Bitcoin ed è anche analista per Criptovaluta.it® Magazine, il settimanale della medesima organizzazione. Segue da vicino il mercato ETF, in particolare sulla piazza di New York.

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