Investimenti
Intesa San Paolo pigliatutto: 200 miliardi con Confindustria, 1 milione in Bitcoin e attacco a Unicredit
Si parla solo di Intesa: dai 200 miliardi insieme a Confindustria, fino all’acquisto di 1 milione di euro in Bitcoin.
Fare sistema, e farlo con 200 miliardi da mettere a disposizione delle imprese da qui al 2028. È questo il sunto dell’accordo quadriennale tra Confindustria e Intesa San Paolo, che è stato presentato in mattinata con l’intervento delle massime cariche dell’associazione degli industriali e anche del primo gruppo bancario italiano. Un incontro che però è stato dominato anche dalle domande dei giornalisti sull’ultima notizia che arriva da Intesa e che riguarda un investimento da 1 milione di euro in Bitcoin. Investimento che ha sorpreso tutti, per quanto esiguo, e che segue un po’ il filone inaugurato negli USA con la presidenza Trump di maggiore apertura verso questo comparto.
L’Amministratore Delegato Carlo Messina ha giocato in difesa su quest’ultimo tema, parlando di necessità per una banca di quelle proporzioni e che offre anche gestione patrimoniale a clienti ricchi e particolari, che sarebbero gli unici, afferma Messina, che dovrebbero guardare con una certa fiducia a questa classe di asset. Excusatio che però ha il profumo di un contentino per un giornalismo ancora poco in grado di fotografare cosa stia succedendo davvero.
200 miliardi di investimenti per le imprese, ma a dominare è la discussione su Bitcoin
Se di marketing si tratta, è forse la scelta più azzeccata da parte di un gruppo bancario italiano da almeno un decennio a questa parte. Intesa San Paolo conferma di aver investito 1 milioni di euro in Bitcoin – così da predisporre infrastruttura per clienti facoltosi che avrebbero – si legge tra le righe – chiesto esposizione verso questa classe di asset. E la notizia domina anche quella, sulla carta più importante, di 200 miliardi pronti per le imprese da qui al 2028, in accordo con Confindustria, all’interno di un accordo quadriennale tra l’associazione che raccoglie gli industriali d’Italia e il grande istituto bancario.
Accordo da una parte, Bitcoin dall’altra, oggi non si fa che parlare di Intesa, che intanto lancia la sfida a Unicredit: certe operazioni, dice apertamente Messina, richiedono grande attenzione (e la consumano). E Intesa sarebbe pronta a approfittarne.