Connettiti con noi

Investimenti

Bialetti diventa “cinese” per 52 milioni. Lacrime tra gli appassionati, gruppo lascerà la borsa

La moka Bialetti parlerà cinese. I giornali italiani diventano una valle di lacrime, il gruppo lascerà la borsa.

Pubblicato

il

Moka Bialetti cinese

Bialetti va in Lussemburgo, ma finisce in mani cinesi. Ad acquisire il 78,56% delle azioni del gruppo della celebre moka è infatti Nuo Capital, di diritto lussemburghese sì, ma che è di proprietà di Stephen Cheng, magnate di Hong Kong della storica famiglia Pao Cheng. È da tempo in realtà che il fondo gravita nell’orbita del made in Italy. Prima del 2019 infatti aveva investito già in Artemest, Tannico, Sozzi Arredamenti e altre società dai nomi certamente meno celebri di quello di Bialetti.

Nuo Capital che dunque dopo aver bazzicato nel mondo dell’impresa familiare italiana si è lanciata nell’acquisto di uno dei marchi più riconoscibili del made in Italy e che è legato al rito imprescindibile del caffè per un importante numero di italiani. Gli ingredienti della storia che offre la sponda al giornalismo scandalistico ci sono tutti: il Made in Italy che finirebbe in mani straniere, il depauperamento del nostro tessuto imprenditoriale, i bei tempi di una volta vittima dei fondi e più in generale la tragedia che i giornali amano raccontare. Tutto questo mentre la guerra commerciale globale impazza e di affari – questo è quanto si teme – se ne potrebbero presto fare sempre meno.

Operazione che arricchisce anche gli azionisti

Nel complesso Nuo Capital finirà per rilevare il 59,002% da Bialetti Investimenti e Bialetti Holding per circa 47,3 milioni di euro. Ci sarà poi una Seconda acquisizione da Sculptor Ristretto Investment per il 19,565% delle azioni contro circa 5,7 milioni di euro. Successivamente è prevista offerta per l’acquisto del resto tramite OPA e conseguente delisting dalla Borsa.

Il progetto in realtà è ambizioso e piomba su una realtà fortemente indebitata, che grazie a questa negoziazione potrà ridurre il proprio debito. Finanziamento Junior, secondo quanto riporta TGCOM24 – da 30 milioni di euro tramite Illimity Bank e Amco con l’aggiunta di 45 milioni di euro di finanziamento senior da BPM, BPER e IFIS. Ci saranno anche apporti di Equity da parte della stessa Nuo Capital.

La notizia, vissuta come una tragedia dal grosso della stampa italiana e anche dal pubblico affezionato al tricolore (invisibile) apposto sulla popolare moka, sembrerebbe (per quanto sia da valutare poi in futuro) un progetto di risanamento articolato, serio e soprattutto con ciò che manca quasi da sempre in Italia, ovvero i capitali.

Analista economico dal 2009. Collabora con TradingOnline.com offrendo analisi su Forex, Macroeconomia e Azioni, con un occhio vigile sui mercati emergenti come Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Gianluca Grossi è anche caporedattore per la nota testata giornalistica Criptovaluta.it, quotidiano dedicato al mondo Crypto e Bitcoin ed è anche analista per Criptovaluta.it® Magazine, il settimanale della medesima organizzazione. Segue da vicino il mercato ETF, in particolare sulla piazza di New York.

Clicca per commentare

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Trending