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L’Agenzia delle Entrate invia 3 milioni di lettere ai contribuenti. Ecco chi dovrà mettersi in regola

Sono circa 3 milioni le lettere che l’Agenzia delle Entrate invierà ai contribuenti: verrò chiesto loro di mettersi in regola al più presto.

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L’Agenzia delle Entrate invia qualcosa come 3 milioni di lettere di compliance ai contribuenti. Le missive, che partiranno dal prossimo 1° gennaio 2025, sono la prima fase della sfida che il fisco ha avviato per regolarizzare i rapporti con i contribuenti. L’intento è quello di muoversi in anticipo e di giocare su più fronti. 

Ma cerchiamo di capire nel dettaglio come ha intenzione di muoversi l’Agenzia delle Entrate a partire dal prossimo anno e quali saranno i soggetti interessati dalla novità.

Agenzia delle Entrate, dal 2025 partiranno 3 milioni di lettere

Una nuova convenzione siglata tra il Ministero delle Finanze e l’Agenzia delle Entrate prevede che a partire dal prossimo anno partano qualcosa come 3 milioni di comunicazioni. Sono diversi i fronti di intervento sui quali gli uffici tributari hanno intenzione di lavorare. Il più importante è costituito dall’omessa presentazione delle comunicazioni periodiche dell’Iva nel momento in cui siano state emesse delle fatture elettroniche o ci siano dei corrispettivi telematici regolarmente trasmessi. Per ogni singolo trimestre, l’Agenzia delle entrate provvederà ad effettuare una verifica per accertarsi se il contribuente abbia effettuato delle operazioni attive: nel caso in cui non dovesse essere presentata la relativa comunicazione, verrà inviata una lettera di compliance che invita il destinatario a regolarsi nelle dichiarazione.

A questo tipo di segnalazione se ne vanno ad aggiungere le segnalazioni relative all’omessa o infedele dichiarazione da parte delle persone fisiche e quelle relative alle anomalie che sono state riscontrate nella dichiarazione dei dati Isa. Le segnalazioni, inoltre, possono riguardare le eventuali anomalie riscontrate dai confronti tra i pagamenti elettronici ricevuti da quanti sono titolari di partita Iva e i corrispettivi che sono stati riportati all’interno della dichiarazione dei redditi.

L’Agenzia delle Entrate, inoltre, farà partire un ulteriore alert in anticipo: ad essere coinvolti, questa volta sono i titolari di redditi da lavoro dipendente e assimilati, ma anche quanti stiano percependo dei redditi da locazione: nel caso in cui non dovessero aver presentato la dichiarazione dei redditi il fisco li richiamerà all’ordine. In questo caso avranno la possibilità di regolarizzare la propria posizione entro 90 giorni dalla scadenza ordinaria della dichiarazione.

Le lettere di compliance dell’Agenzia delle Entrate

Le operazioni che l’Agenzia delle Entrate metterà in campo a partire dal 2025 si collocano all’interno dei tradizionali alert effettuati ormai da molto tempo e che hanno lo scopo di sollecitare i contribuenti a mettersi in regola. Solo per avere un’idea dell’operatività in questo senso basti pensare che nel 2015 le lettere di compliance inviate dall’AdE sono state poco più di 300mila, che hanno permesso di recuperare 300 milioni di euro. Nel 2023 sono diventate 3 milioni, con recuperi pari a 4,2 miliardi di euro.

Anche nel 2025 l’Agenzia delle Entrate proseguirà con le sue modalità di intervento: l’amministrazione tributaria ha, infatti, intenzione di continuare ad utilizzare questi strumenti in modo da creare dei rapporti non troppo conflittuali con i contribuenti. Ma soprattutto permettendo a questi ultimo di raccogliere le segnalazione che arrivano dai vari uffici e regolarizzare la propria posizione con delle sanzioni ridotte grazie al ravvedimento. Una soluzione che permetterà all’amministrazione tributaria di concentrare le proprie risorse su delle situazioni che comportino un maggior rischio fiscale.

I rapporti tra l’Agenzia delle Entrate sono un tema quanto mai importante, tanto da essere al centro di un convegno che si è tenuto in questi giorni a Pistoia dal titolo Etica & Fisco, nel corso del quale Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, retoricamente si è domandato come possa esistere una società senza tasse? sarebbe una società senza servizi, non in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini.

Le lettere di compliance dell’AdE vengono inviate proprio sulla scia di questo ragionamento, con l’intento di far regolarizzare i contribuenti e fornire i servizi alla società.

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