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Bonus nido 2025, ecco chi potrà richiedere il contributo a 3.600 euro da gennaio

A partire dal 1° gennaio sarà possibile richiedere il bonus nido. Ecco chi potrà accedere al contributo e a quanto ammonta.

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La Legge di Bilancio 2025 introduce importanti novità sul bonus nido, la misura riservata ai genitori dei bambini nati da poco. Per il 2024 l’importo erogato è stato aumentato ed è venuta meno una restrizione che, fino a questo momento, ne limitava sostanzialmente l’accesso: per ottenere il bonus nido non è più necessario avere un altro figlio con meno di dieci anni.

Tra le novità più importanti riservate alle famiglie una, tra l’altro, riguarda l’assegno unico: per le famiglie che lo percepiscono, almeno dal prossimo anno, non verrà più preso in considerazione per il calcolo dell’Isee, dando la possibilità di ottenere questo sostegno ad un numero maggiore di potenziali beneficiari.

Ma entriamo nel dettaglio e cerchiamo di capire come funziona il bonus nido.

Bonus nido, in cosa consiste

Volendo sintetizzare al massimo il bonus nido è un contributo riservato alle famiglie italiane, che serve a sostenere le spese necessarie per la frequenza degli asili nido, pubblici o privati che siano. Esistendo, ormai, da diversi anni, la misura è consolidata: l’importo erogato, oltre a servire per coprire le spese di frequenza, può essere utilizzato per usufruire di alcune forme di assistenza domiciliare per i bambini che sono affetti da gravi patologie, che non permettono loro di frequentare il nido. Nel momento in cui si vengono a configurare questi casi, il contributo può servire per attivare dei servizi di babysitting a casa.

Nel corso del 2024 attraverso il bonus nido è stato messo a disposizione delle famiglie con almeno due figli un contributo. Per ottenerlo era necessario che l’Isee familiare non superasse i 40.000 euro e in casa ci fosse un altro figlio con meno di dieci anni. Nel caso in cui fossero presenti questi requisiti, il contributo annuo era pari a 3.600 euro per quanti avessero un Isee inferiore a 40.000 euro. Quanti avessero un Isee superiore a 40.000 euro, invece, hanno potuto beneficiare di un contributo annuo pari a 1.500 euro, pari, grosso modo, a 136 euro ogni mese.

Nel caso in cui l’Isee non fosse stato presentato, si aveva diritto a ricevere l’importo minimo garantito, pari a 1.500 euro all’anno, come per l’assegno unico universale. Valido per un massimo di undici mesi all’anno, il contributo erogato non poteva superare l’importo della retta media pagata.

Cosa cambia nel 2025

Sono due le novità che arrivano dal prossimo anno: entrambe sono state introdotte dalla Legge di Bilancio 2025. La più importante, senza dubbio, la conferma degli importi previsti per i nuovi nati. La seconda prevede l’eliminazione dell’obbligo di avere un altro figlio minore di 10 anni per accedere al contributo, andando ad allargare la potenziale platea dei beneficiari. Questo significa, in estrema sintesi, che a partire dal 1° gennaio tutte le famiglie con un Isee inferiore a 40.000 euro possono accedere al bonus nido.

Ad ogni modo l’importo continuerà ad essere calibrato in base alla fascia del reddito familiare:

  • con un Isee fino a 25.000 euro si potranno ricevere fino a 3.600 euro l’anno, che corrispondono grosso modo a 327 euro al mese;
  • lo stesso importo – quindi 3.600 euro – spetteranno alle famiglie con un Isee compreso tra 25.001 euro e 40.000 euro;
  • le famiglie con un Isee superiore a 40.000 euro rimarrà il limite massimo di 1.500 euro; che corrispondono a 136 euro al mese.

Il bonus nido può essere richiesto fino al compimento dei tre anni del bambino, anche se è stato adottato. ad erogare il contributo è direttamente l’Inps, che li verserà nel corso dei mesi di frequenza. Nel caso in cui il bambino dovesse compiere 36 mesi nel corso dell’anno, il bonus nido viene erogato solo fino al mese di agosto.

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