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Addio al taglio del canone Rai, il Governo pronto a far pagare di più tutti gli italiani

Si riaccende il dibattito intorno al taglio del canone Rai. Si aprono due correnti di pensiero: chi vuole far risparmiare e chi vuole far spendere di più gli italiani.

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Si apre la battaglia intorno al canone Rai, sul quale si è aperto un forte dibattito su una sua possibile riduzione. A riaprire la questione è stato un botta e risposta avvenuto tra il leader di Forza Italia Antonio Tajani e la Lega.Il Ministro degli Esteri, da Pechino, ha ribadito la propria contrarietà all’ipotesi di riduzione del canone Rai, che è stata avanzata dal partito guidato da Matteo Salvini.

Tajani ha ribadito che la proposta di ridurre il canone Rai non fa parte del programma di governo del centrodestra: questo è il motivo per il quale Forza Italia non condivide la proposta. Il timore è che con una riduzione dell’obolo si possano causare dei danni alla televisione pubblica, per la quale sarebbe necessario reperire dei finanziamenti diversi. Sul canone Rai interviene anche la deputata Elena Maccanti, componente della commissione di vigilanza Rai, che ha spiegato che la riduzione delle imposte sono degli obiettivi del centrodestra: le parole di Tajani sorprendono, perché si tratterebbe di confermare una misura già approvata nella Legge di Bilancio 2024. Anche con i voti di Forza Italia.

La proposta di tagliare il canone Rai

Sul canone Rai continua il muro contro muro tra la Lega e Forza Italia. La premier Giorgia Meloni rimane in silenzio, messa in mezzo dalle parole di Tajani che ritiene un’eventuale sforbiciata dell’imposta non facente parte del programma di governo e la replica della Maccanti, che sottolinea come il taglio del canone Rai non sarebbe nulla di nuovo, ma solo la conferma di una misura che era già stata approvata lo scorso anno.

A Montecitorio, al momento, girerebbero due diverse versioni sullo stato dei rapporti all’interno della coalizione. Alcuni sostengono che Giorgia Meloni abbia lasciato la palla a Matteo Salvini nel momento in cui quest’ultimo ha deciso di presentare un emendamento ad hoc al decreto fiscale, attraverso il quale introdurre il taglio a 70 euro del canone Rai. La mossa di Giorgia Meloni avrebbe uno scopo ben preciso: capire l’effetto di questa operazione. Ma anche evitare di creare delle frizioni con l’alleato su un tema che per il Carroccio è stato un cavallo di battaglia nel corso della campagna elettorale. 

Altri, invece, sostengono che Salvini abbia intenzione di andare fino in fondo su un tema ritenuto – almeno da lui – prioritario. Il leader della Lega, in estrema sintesi, starebbe puntando i piedi per agitare le acque e per alzare il tiro. Questo giustificherebbe la scelta di presentare un emendamento nonostante i dubbi sollevati da Fratelli d’Italia e il no arrivato da Forza Italia.

Taglio al canone Rai, non si sentono ragioni

Alla Lega non si sentono ragioni. Alessandro Morelli – sottosegretario alla presidenza del Consiglio e fedelissimo di Salvini – ritiene che la Rai più che spendere troppo stia spendendo male. L’obiettivo della Lega è quello di ridurre le tasse degli italiani: questo è il motivo per il quale hanno intenzione di proseguire su questa strada.

Forza Italia, però, non ci starebbe. Stando ad alcune fonti autorevoli citate da Adnkronos, per il partito fondato da Silvio Berlusconi sarebbe una follia volersi far finanziare il taglio del canone Rai da 90 a 70 euro come è successo lo scorso anno. Le stesse fonti fanno notare che nel 2023 i 420 milioni di euro che non sono arrivati dalle bollette sono stati recuperati dalla fiscalità generale e questo non dovrebbe ripetersi.

Alessandro Cattaneo, responsabile nazionale dei Dipartimenti di settore di Forza Italia, ha spiegato che la domanda di fondo dovrebbe essere se e come manteniamo un presidio pubblico nel comparto televisivo. Il presidio, al pari di altri Paesi, compreso il Regno Unito con la Bbc, è opportuno mantenerlo e quindi, di pari passo, va conservato un finanziamento congruo che oggi ritengo adeguato con un canone a 90 euro.

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