Finanza Personale

Concordato preventivo biennale, si va verso una proroga al 10 dicembre

Chiusa la prima fase lo scorso 31 ottobre, ora sembra aprirsi una seconda fase del concordato preventivo biennale, con annessa proroga al 10 dicembre.

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Definitiva chiusa, lo scorso 31 ottobre 2024, la prima fase del concordato preventivo biennale. All’orizzonte sembrerebbe aprirsi la fase 2 e che potrebbe concretizzarsi con la riapertura dei termini e la possibilità di aderire fino al prossimo 10 dicembre

A far muovere in questo senso il Governo – sottolineiamo che non è stata ancora presa una decisione ufficiale – è il numero di adesione al concordato preventivo biennale, che sembrerebbe destinato a fermarsi a quota 1,3 miliardi di euro. I numeri, ben al di sotto delle aspettative, potrebbe portare ad una sorta di proroga postuma e che, almeno a livello formale, potrebbe trovare posto all’interno di un decreto legge di prossima emanazione

Nel caso in cui il concordato preventivo biennale fosse riaperto, potrebbero arrivare delle novità anche sul fronte delle scadenze dei versamenti, attraverso una sorta di ravvedimento operoso ad hoc per quanti dovessero scegliere di aderire alla misura in ritardo.

Ravvedimento operoso, la riapertura

Sembra diventare sempre più una certezza la possibilità di una riapertura dei termini per aderire al concordato preventivo biennale. E che, soprattutto, andrebbe a raccogliere, anche se in ritardo, le richieste di imprese e commercialisti contro i quali Il Ministero delle Finanze aveva alzato una barriera invalicabile.

A finire sotto la lente d’ingrandimento, indubbiamente, sono i numeri del concordato preventivo biennale, che non sono incoraggianti. e che, soprattutto, non permetterebbero al Governo di arrivare al traguardo del taglio di due punti dell’aliquota Irpef del 35% già attraverso la Legge di Bilancio 2025.

La nuova misura, oltre ad essere considerato uno strumento di compliance, serve a fare cassa. Purtroppo le adesioni sono state inferiori alle aspettative: solo il 15% delle partite Iva ha detto sì. Questo ha incentivato l’ipotesi di una riapertura. L’obiettivo che si sarebbe prefissato il Governo sarebbe quello di riuscire ad intercettare i contribuenti che hanno deciso di rifiutare la proposta per il troppo poco tempo a disposizione per valutare i pro e i contro di una scelta.

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