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Il crollo del NASDAQ affonda le borse USA. Perdite enormi per Nvidia, ARM, Tesla

Crollo dei mercati USA spinto dal NASDAQ in rosso. Male ARM, NVIDIA, Tesla e altre.

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CROLLO MERCATI USA

La tempesta dopo la calma che era arrivata durante un’altra tempesta. La sessione USA di scambi in borsa è delle peggiori, con NASDAQ 100 che perde l’1,83%, NASDAQ COMPOSITE che chiude sotto del 2,04% e gli altri indici che fanno soltanto marginalmente meglio. Male S&P 500 (-1,12%) e Russel 2000 (-1,03%). Anche senza scendere nei dettagli, cosa che faremo più avanti, è chiaro che a trascinare in basso le quotazioni delle piazze USA sono state principalmente le high cap.

Male tutte le magnifiche sette: Nvidia perde oltre il 5%, molto male anche Alphabet (-3,27%), Amazon (-2,23%) . Delle top male anche Tesla (-5,58%), TSMC, con un secco -4,09%. La lettura più probabile della situazione associa quanto avvenuto all’ennesima sparata sui dazi di Donald Trump. Sono stati annunciati infatti dazi del 25% su tutte le auto non prodotte negli Stati Uniti, in un contesto di generale miglioramento, almeno fino a pochi giorni fa rispetto alla situazione che si era creata all’insediamento del nuovo presidente.

Una serie di segnali poco rassicuranti

In realtà a condizionare la sessione sono stati più segnali. Atlanta Fed GDPNow ha confermato le previsioni di crescita del PIL al -1,8%, di circa 500 punti base in meno rispetto a quanto si riteneva possibile soltanto poche settimane fa. Il dato era atteso e non ha forse contribuito granché per conto proprio, innestandosi comunque all’interno di una giornata fatta di altre tensioni, comprese quelle dei dazi che abbiamo visto sopra.

Nel complesso è anche il segnale di mercati che, nonostante il rimbalzo degli ultimi giorni, sono ancora molto lontani dalla tranquillità, agitati però più da casi specifici che da un trend generale. A riprova di questa intuizione, le pessime performance del settore tech (ARM compresa), e la performance molto meno preoccupante di indici come Russel 2000, che hanno contenuto le perdite. Forse più che perdita di un appetito per il rischio già poco importante, anche preoccupazioni che riguardano la tenuta di quelle azioni che hanno corso di più nel corso di questo ciclo. Un crollo forse inaspettato, che altrettanto inaspettatamente non ha colpito il mondo crypto. Bitcoin tutto sommato tiene poco sotto i prezzi della mattinata (orario europeo), segno, anche questo, che il problema è più locale che… globale.

Analista economico dal 2009. Collabora con TradingOnline.com offrendo analisi su Forex, Macroeconomia e Azioni, con un occhio vigile sui mercati emergenti come Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Gianluca Grossi è anche caporedattore per la nota testata giornalistica Criptovaluta.it, quotidiano dedicato al mondo Crypto e Bitcoin ed è anche analista per Criptovaluta.it® Magazine, il settimanale della medesima organizzazione. Segue da vicino il mercato ETF, in particolare sulla piazza di New York.

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