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DeepSeek, ecco perché l’AI cinese spaventa le big tech e le ha fatte crollare a Wall Street

DeepSeek mette paura alle big tech statunitensi e ha fatto crollare i loro titoli a Wall Street. Ecco cosa preoccupa della nuova intelligenza artificiale.

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La nuova intelligenza artificiale si chiama DeepSeek, arriva dalla Cina, ed è riuscita letteralmente a spaventare Wall Street. Il nuovo modello AI è in grado di rivaleggiare con i più blasonati Llama 3.1 di Meta Platforms, GPT-4o di OpenAI e Claude Sonnet 3.5 di Anthropic

A finire sotto i riflettori sono, però, le caratteristiche tecniche di DeepSeek: per sviluppare la nuova intelligenza artificiale sarebbero stati necessari molti meno chip rispetto ai competitor statunitensi. La richiesta di meno risorse si traduce in un costo inferiore per il suo sviluppo, quindi, almeno in linea teorica, potrebbe risultare meno complicato raggiungere target minimi di business.

Ma entriamo un po’ più nel dettaglio e cerchiamo di capire perché DeepSeek è finito sotto i riflettori.

DeepSeek, la nuova intelligenza artificiale

Davide sconfisse Golia, anche se molto più piccolo. Il racconto biblico potrebbe avere trovato un riscontro in ambito tecnologico. Una piccola startup cinese, che ha lanciato una nuova intelligenza artificiale, è riuscita letteralmente a mettere paura ai competitor statunitensi, complice una minore richiesta di chip.

Le certezze del mondo dell’AI sono state letteralmente buttate all’aria da DeepSeek, che ha fatto vacillare le certezze delle aziende più importanti quotate a Wall Street. Solo per avere un’idea di quanto sta accadendo basti pensare che, nella giornata di lunedì 26 gennaio, il colosso dei chip Nvdia ha perso qualcosa come il 17%. Stiamo parlando di una delle aziende più capitalizzate al mondo, i cui chip sono ampiamente utilizzati per l’intelligenza artificiale. Anzi, sono cruciali per poterla sviluppare e addestrarla in maniera efficiente.

Non è andata meglio a Microsoft, Oracle e Alphabet – la casa madre che ha il controllo di Google – che hanno portato a casa delle pesanti perdite.

Ma perché DeepSeek preoccupa così tanto le Borse e i principali concorrenti? A finire sotto la lente d’ingrandimento sono, prima di tutto, le prestazioni. In seconda istanza sono i costi sostenuti per il suo sviluppo: avrebbe richiesto meno risorse economiche rispetto a ChatGPT-4.

Per quest’ultimo le stime parlano di un costo che si aggira intorno ai 100 milioni di dollari, per sviluppare DeepSeek sono stati spesi solo 6 milioni di dollari. Ricordiamo poi che solo nel corso del 2024 gli investimenti delle principali aziende tecnologiche che operano nell’intelligenza artificiale sono molto importanti, parliamo di 70 miliardi di dollari di Microsoft, 50 di Google, 40 di Meta platforms e 30 di Amazon.

Perché DeepSeek ha causato delle tensioni in Borsa

A creare un po’ di nervosismo in Borsa è stato un report diffuso nei giorni scorsi da DeepSeek, all’interno del quale sono state messe a confronto le prestazioni del nuovo chatbot con quelle dei più importanti competitor presenti sul mercato.

Stando a quanto messo in evidenza sembrerebbe essere riuscito a registrare una performance migliore rispetto ai concorrenti. A sostenere questa tesi non sarebbe stata unicamente DeepSeek, ma anche alcuni test effettuati da parti terze, che hanno contribuito ad alimentare ulteriormente le tensioni sui listini.

Il successo della nuova intelligenza artificiale si va ad inserire in un contesto leggermente più ampio, che coinvolge anche l’accesso ai chip che sono necessari per il suo addestramento. Ricordiamo, infatti, che una delle ultime decisioni prese da Joe Biden prima di lasciare la Casa Bianca è stata proprio quella di andare a stringere ulteriormente le maglio della vendita dei chip la Cina. Una mossa dettata da una convinzione che, ad oggi, è letteralmente crollata: l’impossibilità di accedere a dei prodotti sofisticati come quelli messi sul mercato da Nvdia avrebbe impedito a Pechino di sviluppare dei modelli di intelligenza artificiale complicati.

DeepSeek ha gettato nella spazzatura tutte le certezze statunitensi. È riuscita ad addestrare il proprio modello facendo ricorso ad un numero inferiore di chip rispetto a quelli di cui avevano bisogno i colossi statunitensi: 2 mila contro 16mila. Ad ogni modo è necessario appurare se le informazioni fornite da DeepSeek siano veritiere.

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