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Euro digitale: BCE spinge, quasi ok da Giorgia Meloni. Intanto parte il piano risparmi di Von der Leyen

Inizia il pressing della Banca Centrale Europea per l’euro digitale.

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EURO DIGITALE NOVITA

In un Europa preoccupata per i capitali fermi nei conti corrente, sembra che si stiano creando anche le condizioni giuste, politicamente parlando, per l’introduzione di un euro digitale che sarà proposto, in forma provvisoria, da BCE già il prossimo ottobre. Delle caratteristiche tecniche ne sappiamo ancora poco, se non che nelle intenzioni di BCE (non è chiaro se per indorare la pillola ai più riottosi dei partiti europei) non ci sarebbe quello della sostituzione di moneta e circuiti che sono utilizzati attualmente.

Niente morte del contante, ma uno strumento in più, con diverse delle rassicurazioni partite dalla Banca Centrale Europea negli ultimi mesi in direzione delle banche private: non saranno escluse dal processo, non perdendo così linee di business come quelle dei depositi. Per qualcuno, soprattutto dall’angolo delle banche centrali, una panacea per tutti i mali che affliggono, in termini di sistema monetario, l’area Euro. Per altri un pericolo assalto alla libertà dei cittadini. È stata comunque una settimana densa di novità per l’Europa monetaria e finanziaria, a partire dal programma annunciato da Von der Leyen per far arrivare almeno una parte dei 10.000 miliardi di depositi europei ai mercati finanziari.

L’Europa alla svolta, ci sarebbe ok anche del governo italiano

La svolta sarebbe di quelle importanti. Un euro digitale che ha raccolto già tutti i possibili consensi presso le banche centrali e che ora dovrà piacere soltanto ai parlamenti nazionali, che dovrebbero comunque votarne l’approvazione.

Approvazione che ora diventa possibile, almeno secondo quanto riporta il Corriere della Sera, anche in Italia, dove il premier Giorgia Meloni si sarebbe detta non contraria. A rigor di logica e secondo le preoccupazioni circolate già qualche mese fa, sarebbero proprio i governi più a destra in Europa a incarnare il grattacapo che non fa dormire sonni tranquilli a Christine Lagarde. Quella stessa Christine Lagarde che sempre in settimana ha annunciato di essere pronta o quasi con l’euro digitale e di aspettarsi però ora il pieno sostegno da parte degli stati che compongono l’aerea euro.

Di resistenze comunque potrebbero ancora essercene: sul piano tecnico non si conosce nulla o quasi del funzionamento dell’euro digitale. È stata promessa la non programmabilità, è stata promessa la non sostituzione del contante e si dovrà però valutare se l’impianto tecnico scelto da BCE renderà effettivamente impossibili tali sviluppi.

Parla anche Philip R. Lane

Membro del Comitato Esecutivo della Banca Centrale Europea, anche Philip R. Lane oggi si è espresso con toni entusiastici e urgenti riguardo l’avvento dell’euro digitale.

Uno strumento che servirebbe da scudo contro l’ingerenza delle valute digitali straniere, nonché degli stablecoin, le criptovalute legate al dollaro che valgono già centinaia di miliardi di dollari in termini di capitalizzazione e che invece l’Amministrazione Trump vorrebbe sposare proprio per garantire ulteriore dominio del dollaro, anche in campo digitale.

I più ottimisti, ancora una volta, ritengono le contromisure di BCE valide. Altri avvertono sulla possibilità che ne venga fuori una soluzione tecnicamente scadente, poco apprezzata dalla popolazione, più costosa dei canali privati (anche se forse non per gli utenti finali) e che non potrà che essere un Frankenstein, data la necessità e volontà di BCE di non escludere le banche dal circuito.

Analista economico dal 2009. Collabora con TradingOnline.com offrendo analisi su Forex, Macroeconomia e Azioni, con un occhio vigile sui mercati emergenti come Turchia, Brasile, Indonesia e Cina. Gianluca Grossi è anche caporedattore per la nota testata giornalistica Criptovaluta.it, quotidiano dedicato al mondo Crypto e Bitcoin ed è anche analista per Criptovaluta.it® Magazine, il settimanale della medesima organizzazione. Segue da vicino il mercato ETF, in particolare sulla piazza di New York.

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